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L’addio di Sacchi, Nardella tiene la delega e rilancia l’alleanza con Bologna

L’ex assessore conserva per il momento l’incarico di presidente della Fondazione Teatro della Toscana e crede in una collaborazione tra Milano e Firenze

Tommaso Sacchi e Dario Nardella - © Pagina Facebook Dario Nardella

Un addio senza rimpianti, nella convinzione di aver fatto tutto il possibile in questi otto anni in riva all’Arno. Così Tommaso Sacchi saluta Palazzo Vecchio e affida alle mani del sindaco Dario Nardella, che al momento terrà la delega, il suo assessorato. “Firenze cerca a pieno titolo di diventare la capitale del contemporaneo, dell’arte in piazza, di quello che abbiamo fatto e sostenuto con grande convinzione. Ringrazio i due sindaci Nardella e Sala per la fiducia. Tra Firenze e Milano c’è volontà di collaborare, siamo molto ambiziosi su questo“. Così Tommaso Sacchi si è congedato: da domani sarà ufficialmente assessore alla cultura al Comune di Milano.
Sacchi ha tracciato un bilancio dell’Estate fiorentinacresciuta del 200% in cinque anni” ricordando che Firenzeè la città che ha il coefficiente più alto per quanto riguarda il rapporto tra imprese presenti in città e imprese culturali attive“. “Abbiamo progettato – ha spiegato – il rilancio del settore contemporaneo, fatte tante attività nella musica, nel teatro e nella rigenerazione urbana con 3,5 spazi all’anno rinati grazie all’iniziativa culturale. La macchina” della cultura “oggi è molto solida, abbiamo due nuovi dirigenti e un rapporto con associazioni e istituzioni che prevede dei contributi triennali, quindi c’è una progettazione a medio-lungo termine“.

Sacchi, Accorsi, Giorgetti_ ph. Filippo Manzini

Per Sacchi non si tratta di un vero e proprio addio perché, per il momento, conserva l’incarico di presidente della Fondazione Teatro della Toscana. “E’ una responsabilità che mi onora moltissimo, dimostreremo che anche dopo il Covid potremo rilanciare il nostro teatro” ha assicurato. Il sindaco Nardella ha ricordato come la decisione è stata presa di comune accordo con i soci del teatro, con il presidente della Regione e di Fondazione Cr Firenze e dopo una conversazione col sindaco Sala. “Per me Sacchi è stata una scommessa, credo anche per la città. Direi che l’abbiamo vinta – ha sottolineato Nardella -. Non credo sia mai successo che una grande capitale europea come Milano abbia attinto alla classe dirigente fiorentina. È un riconoscimento della qualità delle politiche culturali della nostra città“. Il sindaco ha spiegato di aver “deciso di tenere la delega alla cultura perché ritengo che sia fondamentale avere una transizione senza strappi, le cose non devono essere fatte con fretta. Voglio rassicurare: non lavorerò sulla cultura nei ritagli di tempo“. Il sindaco ha sottolineato che il trasferimento a Milano di Sacchi è avvenuto “in modo condiviso, sereno, senza alcun tipo di strappo. C’è un dispiacere umano ma è anche un momento di grande crescita, ho sempre improntato il mio lavoro di sindaco sulla base di un obiettivo, far crescere un gruppo dirigente. Dunque ora ho un misto di sentimenti, una parte di me è triste, l’altra è felice. Questa di sicuro non è una giornata di commiato, ma di felicità“. Quando sarà il momento opportuno, ha precisato, provvederà al riassetto delle deleghe in giunta e alla nomina di un nuovo assessore.

Nardella intanto guarda al futuro: ha annunciato che Firenze ospiterà il 50mo anniversario della convenzione di Parigi del 1972 e ribadito l’intenzione di rilanciare il piano di collaborazione strategica fra la Città metropolitana di Firenze e quella di Bologna per “costruire un asse che possa essere competitivo con Milano e con Roma intorno a temi come l’economia, il turismo, le infrastrutture ed ovviamente la cultura“.  Di certo, ha aggiunto il sindaco, l’obiettivo è dare priorità alla cultura cercando anche “nuovi partner privati” a sostegno del settore.  “La scorsa settimana ho parlato con la Commissaria europea alla cultura Mariya Gabriel. L’ho invitata a Firenze, verrà. In quell’occasione organizzeremo una giornata di confronto sui grandi temi della cultura, inviteremo anche il ministro Franceschini. Organizzerò – ha concluso –  una sorta di tour della città con la Commissaria europea alla cultura: sarà l’occasione anche per fare il punto sui fondi 2021-2027“.

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