© Paola Meloni

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Le pale eoliche diventano attrazioni turistiche. Online la prima guida curata da Legambiente

Undici gli impianti (di cui 4 in Toscana) da scoprire attraverso una serie di itinerari tra percorsi ciclabili, borghi, arte e buona cucina diventati laboratori della transizione energetica

Sono 4 i parchi eolici toscani inseriti nella guida realizzata da Legambiente. L’obiettivo del sito e della guida turistica ideata dall’associazione ambientalista è quello di permettere a tutti di andare a scoprire da vicino queste moderne macchine che producono energia dal vento e di approfittarne per conoscere dei paesaggi bellissimi, fuori dai circuiti turistici più frequentati.

La guida, online in inglese e in italiano e con una versione stampabile (disponibile sul sito: https://parchidelvento.it), descrive undici parchi eolici scelti da Legambiente in sei regioni italiane, ognuno accompagnato da mappe interattive con informazioni dettagliate sulle caratteristiche degli impianti, sulle bellezze dei territori e sui percorsi che li attraversano, e poi consigli utili su dove dormire, mangiare e su quali borghi e luoghi storici e artistici visitare insieme a storie e aneddoti.

Fattoria Eolica di Santa Luce, Santa Luce, Pisa – © Paola Meloni

I parchi eolici in Toscana

Per la nostra regione sono stati inseriti: il parco eolico di Carpinaccio a Firenzuola, nel Mugello, attivo dal 2012 e che vanta una potenza elettrica installata di 13,6 MW, sufficienti ad erogare energia pulita per circa 12.000 famiglie. Il parco eolico di Santa Luce, in provincia di Pisa, territorio conosciuto per la coltivazione di lavanda dove, per alcuni mesi l’anno, le colline si trasformano in un profumato angolo di Provenza. C’è poi il parco eolico Poggi Alti, in provincia di Grosseto, immerso nella Maremma a pochi chilometri dal borgo di Scansano, noto soprattutto per essere la patria del celebre vino rosso “Morellino di Scansano”. Quarto e ultimo parco selezionato è il “Vento di Zeri” in provincia di Massa Carrara, porta di accesso alla Lunigiana per scoprirla attraverso i tanti sentieri escursionistici e le eccellenze enogastronomiche come l’agnello di Zeri, presidio Slow Food.

Alle località toscane tutte da scoprire si aggiungono: il paese dove è nato Sandro Pertini (Stella, in provincia di Savona), quello di Tocco di Casauria, in provincia di Pescara, celebrato nel 2010 dal New York Times grazie proprio all’eolico, con l’articolo dal titolo “Il paese con il vento in poppa”, che ha portato al territorio rilevanza internazionale e favorito un’onda lunga turistica che ancora prosegue. Dalle colline moreniche di Rivoli Veronese al centro di una rete di percorsi ciclabili intorno al Lago di Garda ai tratturi delle colline del Fortore molisano, seguendo rilievi e colline liguri con gli impianti di Cairo Montenotte, Savona, Pontinvrea, per arrivare in Sicilia a una delle più famose opere di land art al mondo, il “Cretto” di Gibellina realizzato da uno straordinario artista come Alberto Burri. Il viaggio attraverso questi luoghi e paesaggi si può percorrere a piedi, in bici o a cavallo tra sentieri sterrati e tratturi, strade locali.

Parco eolico Vento di Zeri – © ferasrl

Una guida work in progress

I paesaggi italiani sono straordinari per la loro bellezza, storia e diversità ma questa guida dimostra che le rinnovabili possono integrarsi e diventare persino un valore aggiunto di valorizzazione turistica dei territori. – ha spiegato Edoardo Zanchini, vicepresidente dell’associazione ambientalista e curatore della guida – Gli undici impianti che abbiamo selezionato sono un invito a guardare con curiosità al territorio italiano e a trovare forme innovative di inserimento delle rinnovabili e di coinvolgimento delle comunità locali. Una sfida di grande attualità per il nostro Paese che deve recuperare i ritardi nella diffusione delle rinnovabili e che ci aspettiamo verrà affrontata dal Governo proprio in questa direzione nella revisione e semplificazione delle procedure per i progetti prevista dal PNRR”.

La guida online realizzata da Legambiente è un work in progress” ha aggiunto Zanchini “stiamo selezionando altri impianti in tutta Italia per dimostrare che la sfida della transizione energetica può essere vinta puntando su un modello di generazione energetica da rinnovabili distribuito che valorizza i territori, attento alle risorse presenti e a rafforzare la coesione economica e sociale delle comunità”.

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