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La storia dimenticata di Paolino Taddei, il toscano che provò a fermare la Marcia su Roma

Nato a Poggio a Caiano fu l’ultimo ministro dell’Interno dell’Italia liberale. Fu lui a redigere il decreto che avrebbe fermato la Marcia su Roma dichiarando lo stato d’assedio contro il regime (che però Vittorio Emanuele non firmò). Ciuoffo: “Il senso dello Stato che lo ha guidato deve essere un monito per tutti noi”

Paolino_Taddei - © wikipedia

“Quando al congresso di Napoli i fascisti proclamarono la rivoluzione, predisponendosi alla marcia su Roma, Taddei preparò un piano per resistere[…]. Nel Consiglio dei ministri convocato d’urgenza alle sei del mattino del 28 ottobre (1922, ndr) Taddei sostenne la proclamazione dello stato d’assedio e stilò il documento da sottoporre alla firma del sovrano; concluso il consiglio, inviò a tutti i prefetti una circolare in cui, preannunciando l’imminente firma dello stato d’assedio, chiedeva di arrestare i capi del movimento fascista, ordinava di introdurre la censura telefonica e telegrafica e di tagliare i binari per interrompere le comunicazioni con Roma; inoltre inviò al generale Pugliese l’ordine scritto da lui richiesto, disponendo che il decreto di proclamazione dello stato d’assedio fosse inviato ai prefetti, pubblicato sui quotidiani e affisso sui muri della capitale”.

Questo è un estratto della biografia di Paolino Taddei pubblicato dall’enciclopedia Treccani.

Paolino Taddei è stato l’ultimo ministro dell’Interno del Governo Facta II prima dell’ascesa del fascismo. La storia di Taddei è stata a lungo sconosciuta eppure è stato l’ultimo baluardo dell’Italia liberale, con forza e coraggio ha provato fino all’ultimo ad opporsi al dominio fascista redigendo il decreto dello stato d’assedio , decreto che avrebbe scritto una storia diversa se solo il Re, Vittorio Emanuele III, lo avesse firmato come aveva promesso. Ma così non accadde, la mattina del 28 ottobre 1922 il re cambiò idea, si rifiutò di firmare il decreto, aprendo così la porta al regime.

Arriva da Poggio a Caiano la storia di Taddei, a cento anni esatti di distanza dalla Marcia su Roma.

Paolino Taddei era toscano, era nato a Poggio a Caiano il 22 gennaio 1860. Morì a Pistoia nell’ottobre del 1925. La sua storia – dicevamo – è così poco nota che anche della sua tomba si sapeva poco o niente fino ad oggi e solo grazie ad un lavoro di ricerca portato avanti dal giornalista Mauro Banchini insieme all’assessorato alla Cultura del comune di Poggio a Caiano è stata identificata la lapide di Taddei e questa mattina, 28 ottobre 2022, a cento anni esatti dalla Marcia su Roma, il sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli e l’assessore regionale Stefano Ciuoffo si sono recati al cimitero della Misericordia di Pistoia, dove Taddei è sepolto, per depositare un mazzo di fiori e ricordare l’uomo che con coraggio provò ad opporsi al regime fascista.

Mauro Banchini da tempo cercava di ricostruire la storia di Taddei che morì solo e povero a Pistoia dopo i fatti dell’ottobre del 1922 – ha spiegato Giacomo Mari, assessore e vicesindaco di Poggio a Caiano – solo grazie a dei contatti trovati su Facebook e ad un attento lavoro di ricerca è riuscito a risalire agli eredi ancora in vita di Taddei e tramite loro abbiamo potuto identificare la sepoltura nel cimitero della Misericordia in Via Campisanti”.

Taddei nel corso della sua vita ha saputo rendere onore alle Istituzioni, svolgendo un ruolo centrale nella ricomposizione dei conflitti e arginando le derive squadriste che in quegli anni si stavano consolidando ed emergendo”, ha commentato l’assessore regionale Stefano Ciuoffo presente alla commemorazione che si è tenuta questa mattina alla presenza anche del viceprefetto di Pistoia Davide Garra, del consigliere Giampaolo Paglia in rappresentanza dell’amministrazione comunale di Pistoia, Leonardo Bianchi in rappresentanza dell’istituto Storico della Resistenza e dei nipoti e bisnipoti del Taddei. “Non casualmente – ha aggiunto Ciuoffo – il Comune di Poggio a Caiano ha voluto ricordare il suo impegno e il suo valore nel giorno in cui ricorrono i 100 anni dalla marcia su Roma, che egli cercò di arrestare fino all’ultimo. Il senso dello Stato che lo ha guidato nella sua vita, e nei frangenti più bui della storia d’Italia, deve essere un monito per tutti noi e per le future generazioni” .

Il sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli ha dedicato un lungo post su Facebook al ricordo del concittadino: “È importante fare tesoro dell’esperienza di Taddei, come cittadini ma soprattutto come amministratori. Quello spirito di servizi e quella dedizione sono ancora oggi un’eredità che ci parla. Per far sì che quei principi democratici contenuti nella nostra Costituzione non vengano mai dati per scontati e siano difesi ogni giorno”.

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