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Maria Chiara Carrozza nominata presidente del Cnr: prima donna alla guida dell’ente di ricerca

L’esperta di robotica, docente della Scuola Sant’Anna di Pisa ed ex ministro dell’Istruzione, ricoprirà l’incarico per 4 anni

Maria Chiara Carrozza, professoressa di Bioingegneria Industriale alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ed ex ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, è il nuovo presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), prima donna nella storia chiamata a guidare il principale ente di ricerca italiano.

Carrozza, che resterà in carica per i prossimi quattro anni, è stata nominata dal ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, con un decreto firmato oggi. Con questa nomina, sottolinea il ministro, il Cnr “torna a essere nel pieno delle sue funzioni organizzative e gestionali, oltre che scientifiche“.

Carrozza: riportare la ricerca al centro del paese

“Sono felice ed emozionata per la nomina a presidente del Cnr. Essere la prima donna alla guida del più importante e grande centro di ricerca del Paese è una sfida e una responsabilità senza precedenti. Ma anche un cambio di passo e di prospettivaha commentato Carrozza, esperta in robotica e nella gestione della ricerca a livello nazionale e internazionale, compreso appunto il ruolo di ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca ricoperto nel 2013.

“Confido sull’aiuto e sulla collaborazione di tutte le ricercatrici e ricercatori dell’ente, sulle loro preziose indiscusse competenze e sul loro entusiasmo”, ha detto ancora Carrozza. “Insieme dobbiamo riportare al centro dell’attenzione sociale, economica e politica la ricerca, unico volano per la ricostruzione del Paese e il futuro dei giovani”. 

Esperta in robotica ed ex ministro dell’Istruzione

La professoressa Carrozza può vantare una solida esperienza nel settore delle tecnologie più avanzate maturata presso la Sant’Anna di Pisa, che nel 2017 l’ha portata nella rosa internazionale delle 25 donne della robotica.
Nata a Pisa il 16 settembre 1965, Carrozza si è laureata in Fisica
nell’Università della sua città e poi ha conseguito il dottorato in Ingegneria alla Scuola Sant’Anna, dove oggi è appunto professore ordinario di Bioingegneria Industriale. Dirige e conduce ricerche nei settori della Biorobotica, della Biomeccatronica e della neuro-ingegneria della riabilitazione di cui è uno dei principali esponenti.

Ha ricoperto incarichi scientifici e gestionali di livello nazionale e internazionale. Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spin off accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti, Carrozza ha insegnato e condotto ricerche in centri e università in Italia, Europa, Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud, Cina.

Le congratulazioni della Scuola Sant’Anna

Maria Chiara Carroza è stata anche la più giovane rettrice italiana, sempre presso la Scuola Sant’Anna, che oggi si congratula con lei per il nuovo incarico.

“Maria Chiara Carrozza, già rettrice della Sant’Anna e nostra docente di bioingegneria, ha tutte le competenze necessarie e la passione per dare un nuovo impulso alla ricerca scientifica del nostro paese e per guidare il più grande e importante ente di ricerca pubblico italiano – ha commentato Sabina Nuti, rettrice della Sant’Anna mai come in questo momento la ricerca scientifica deve tornare ad assumere un ruolo centrale quale asset fondamentale su cui investire per superare la fase di emergenza che l’Italia e il mondo vivono da oltre anno.”

Anche il presidente della Toscana, Eugenio Giani, si congratula con la nuova presidente del Cnr.  “La nomina di Maria Chiara Carrozza alla guida del Cnr è una bellissima notizia per la Toscana. Aver chiamato una scienziata del suo calibro al vertice del più importante ente di ricerca nazionale che, per la prima volta, viene affidata ad una donna, è decisamente un riconoscimento di cui andare fieri – ha dichiarato Giani – auguro un buon lavoro alla neo presidente del Cnr. Il difficile periodo che stiamo attraversando dimostra quanto sia vitale puntare sempre di più sullo sviluppo della ricerca scientifica, un settore cui anche la Regione guarda da sempre con attenzione e al quale, con gli strumenti di cui dispone, non farà mai mancare il suo sostegno”.

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