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Mary Sarnataro: “L’emancipazione femminile passa dalla comicità”

Lo spettacolo del 30 settembre a Firenze nel Guelfi Sport Center è stato annullato ma Mary ci ha promesso che tornerà presto in città!

Mary Sarnataro

Maria Anna Assunta ‘Mustela’ in arte Mary Sarnataro, 40 anni, è una delle comiche emergenti del panorama televisivo italiano. Ha due lauree una in lingue e una in filosofia ma ha trovato il lato ‘comico’ della vita facendo la cameriera. É stata scoperta da Italia’s Got Talent e poi si è fatta ‘le ossa’ a Colorado e successivamente a Le Iene. Dice parolacce, fuma, beve, prende in giro tutti senza peli sulla lingua dai gay ai lavavetri, dalle star di internet alle mamme. Nel tentativo di ‘migliorarsi’ e raggiungere milioni di follower su Instagram come Chiara Ferragni ha fatto tantissimi corsi dal mermaiding – ovvero nuoto a sirena – al corso per diventare arbitro, senza tralasciare quelli classici, ma sempre attuali, di ballo latino-americano, chitarra, uncinetto e ginnastica militare. Ed ora sa fare tantissime cose… ma tutte male, ovviamente! Alla fine ha capito che la chiave per vivere felici e far sorridere gli altri è essere sempre, inevitabilmente e in ogni occasione se stessi, anche a costo di essere una brutta persona.

Ecco la nostra intervista

Ciao Mary! Sei un simbolo della situazione dei giovani in Italia perchè con due lauree hai trovato lavoro come cameriera, giusto?

Esatto quando uno ha delle grandi aspettative nella vita vero?

Proprio dal tuo lavoro di cameriera è nato anche il tuo lavoro di comica, ma quando hai capito che poteva davvero essere la tua nuova occupazione?

In realtà te lo faccio sapere quando lo capirò, perchè ancora lo devo capire se è veramente il mio lavoro. Per il momento è e continua ad essere un piacere.

Però diciamo a un certo punto ti sei resa conto che facevi ridere?

Noi comici di solito abbiamo questa presunzione di essere chissà chi. In realtà penso che noi comici non salviamo vite umane, però cerchiamo di fare il possibile per migliorarle con qualche battuta, qualche risata.

Il tuo percorso è partito da Italia’s Got Talent, poi Colorado e Le iene. La tua vita è cambiata?

Posso dirti la verità? Sai che non è cambiata molto. Forse potrà sembrarti un’assurdità ma la mia vita è rimasta un po’ quella che era. Sì conosco più gente e ancora mi imbarazzo se qualcuno per strada mi chiede di fare una foto insieme, perchè io mi sento esattamente come voi. É un po’ come la prendi la vita. I miei amici sono rimasti gli stessi, magari ne ho conosciuto qualcuno in più, ho conosciuto anche qualche merda in più però, bisogna dire anche questo.

Le donne sono state sempre educate ad essere carine e non buffe

Il tuo nuovo spettacolo si intitola “Sono una brutta persona, ma una fantastica scimmia”, il tuo cavallo di battaglia è il “politically uncorrect”, tu dici alle persone quello che non vogliono assolutamente sentirsi dire

Può sembrare una cosa da stronzi, ma in realtà è quello che tutti noi pensiamo, bisognerebbe a volte avere il coraggio di dire e spiegare perchè si dice una cosa. Spesso abbiamo dei paletti nella comicità, non si possono fare battute sui neri se non sei nera, sugli ebrei se non sei ebrea, sui gay se non sei gay. Io invece questo lo trovo molto discriminante, io prendo in giro le donne, gli uomini, i cani, le istituzioni, i politici, trovo giusto che si possa ironizzare e prendere in giro tutti ovviamente con un perchè, altrimenti sarebbe solo cattiveria gratuita. Io sono una brutta persona perchè un giorno ho letto un libro di Jodi Picoult dove diceva che l’unico modo per essere felice in realtà sono due: o migliori te stessa o abbassi le aspettative. Io non sono riuscita a migliorarmi e ho abbassato le aspettative.

Mi sembra che una cosa bella che emerge dai tuoi spettacoli sia che quando si è veramente se stessi è quando si sta meglio con gli altri e si fanno ridere gli altri, accettare se stessi è una cosa che ci aiuta a vivere meglio

Assolutamente, infatti ti racconto questa cosa. Quando iniziai il mio percorso come comica, c’era un laboratorio artistico a Zelig, dove si andavano a provare i pezzi e io raccontavo tutto quello che non mi andava durante la settimana. Uno degli autori mi disse: ‘Guarda che il cabaret non è terapia’. Invece io penso esattamente il contrario, penso che il cabaret così come la comicità sia una terapia per chi la fa e per chi la ascolta. Perchè riesci a metabolizzare qualcosa che non ti va giù, io dico sempre mangio merda per renderla comica. Mi succede qualcosa di brutto, la mastico e poi la butto giù e la racconto. Tre quarti delle cose che racconto sono vere, per fortuna non dico quali, perchè sennò sarebbe una guerra.

In fondo la Stand Up Comedy è nata proprio per questo per potersi lamentare dei propri problemi in modo ironico, per poterci ridere sopra

Certo, assolutamente, infatti per me chiunque può fare Stand Up. Hai qualcosa da dire? Buttati su un palco e dilla

É un momento straordinario per la Stan Up Comedy anche dal punto di vista delle donne. In tutto il mondo e per fortuna adesso anche in Italia, le donne prendono in mano un microfono e dicono senza peli sulla lingua quello che pensano

Finalmente!!!

Potrebbe essere paradossalmente un vantaggio adesso essere donna perchè abbiamo molte più cose di cui lamentarci rispetto agli uomini!

Certo, il fatto è che siamo anche molto più comiche nel raccontarle, bisogna solo passare quei ‘gap’ che per anni ci sono stati. Le donne sono state sempre educate ad essere carine e non buffe. Ti faccio un esempio stupido, se un bambino si mette le scarpe della mamma e va in giro per casa tutti dicono ‘Guarda che buffo!’, se una bambina si mette le scarpe del papà le dicono ‘dai non fare la stupida’. Per anni la mia generazione è nata con l’idea che le bambine devono essere educate. Io fortunatamente avevo 8 fratelli maschi, quindi l’educazione non poteva essere troppo ‘femminile’, di conseguenza ho metà di me che è completamente maschile. Ora siamo libere da questi tabù, possiamo permetterci di dire le parolacce senza sembrare volgari.

In USA le comiche sono molto avanti in questo senso, ci sono alcune che sono talmente volgari che fanno davvero morire dal ridere, perchè ancora è percepito come un contrasto

Fortunatamente anche l’Italia può permettere alle donne di essere ‘politically uncorrect’ anche se non è così ovunque. A me è capitato di fare spettacoli in alcuni posti in cui mi guardavano come se fossi l’anticristo.

Ti lancio un’altra provocazione, ti è successo al nord o al sud?

Guarda è successo sia al nord che al sud. Non te lo dico perchè non voglio prendere una posizione, anzi. Al nord mi è successo in un paesino piccolo in provincia di Pavia, invece al sud è successo in una grande città Catania. É stata una cosa che mi ha scioccata, a Pavia l’organizzatrice della serata mi ha detto: adesso devi mandare una lettera al sindaco per scusarti per quello che hai detto. Ma non avevo detto niente! Avevo solo raccontato che non voglio avere bambini, io sono una donna che non ha istinto materno. Sbeffeggiavo un po’ il mondo delle mamme. Invece al sud una donna forte sul palco, non andava bene. La donna deve essere la ‘sfigata’ della situazione non il boia. Sono stati però episodi sporadici, capitati 4 anni fa, probabilmente oggi ci siamo evoluti un po’ tutti.

Lo spero vivamente, spero che anche grazie ai tuoi spettacoli la mentalità italiana si evolva un po’ 

Io sono dell’idea che una cosa ti può piacere o non ti può piacere. Se non ti piace non lo guardi, abbiamo ancora questa possibilità.

Ti faccio un’ultima domanda, mi sembra che in questo momento in Italia ci sia tanto bisogno di tornare a ridere. Ma secondo te si può già ridere di tutto quello che ci è capitato con il Covid, oppure ancora è troppo presto? O è troppo difficile?

Mentre eravamo chiusi in casa in quarantena forzata tutti quanti ho pensato di non scrivere niente sul Covid, perchè ho detto quando usciremo nessuno avrà più voglia di parlarne. In realtà stiamo già ridendo del Covid, o forse della nostra stupidità. Un po’ perchè siamo stupidi noi, passiamo da un estremo all’altro, abbiamo paura di tossire in mezzo alla gente perchè poi ci guardano male come se fossimo appestati. C’è da dire che si può ridere di tutto, ma ci sono dei tempi. Il Covid ci ha parecchio provati, abbiamo visto tanti morti, è difficile ridere di qualcosa che ha provocato  tutto questo e allora sai che c’è ridiamo della morte stessa! Prendiamo in giro la morte, così magari riusciamo a superare questo periodo che è nero perchè ci sono stati tanti morti a causa del Covid, ma anche del Post-Covid perchè le persone non riescono più a lavorare, hanno chiuso l’attività e non sanno come andare avanti. Io vorrei riuscire ad essere più leggera possibile, vorrei dire: mandiamo affanculo il Covid e divertiamoci!

ATTENZIONE! Lo spettacolo di Mary Sarnataro in programma il 30 settembre a Firenze nel Guelfi Sport Center è stato annullato.

 

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