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Firenze, al centro Expo Ciampi in mostra le fotografie degli archivi Alinari per ricordare la Shoah

Una mostra per non dimenticare la tragedia dell’olocausto: “Attorno alla Shoah Fotografie e memoria”. Mazzeo: “Una mostra che afferma con forza che la tragedia che è accaduta può accadere ancora”

Inaugurazione mostra sulla Shoah

Una mostra per non dimenticare la tragedia dell’olocausto: “Attorno alla Shoah Fotografie e memoriaè stata inaugurata oggi, 25 gennaio al centro Expo Ciampi a Firenze alla presenza, tra gli altri, di Antonio Mazzeo presidente dell’Assemblea regionale, Giorgio van Straten presidente Fondazione Alinari per la Fotografia e della curatrice Paola Zamboni.

La mostra raccoglie le suggestive foto realizzate da Riccardo Camerini, Vincenzo Balocchi, Luigi Leoni, Walter Genewein e di altri autori, alcuni non identificati, per tracciare un percorso di recupero della storia e della memoria collettiva.

Una mostra che ricorda la Giornata della Memoria 2023 ponendo al centro le persone colte nella loro vita quotidiana, quella ordinaria che la Shoah distrusse: “Il Consiglio regionale della Toscana – ha detto Mazzeo  – ha scelto per quest’anno una mostra originale, tratta dagli archivi fotografici Alinari e sapientemente curata da Paola Zamboni. Una mostra che afferma con forza che la tragedia che è accaduta può accadere ancora. Quello che ripeto ai ragazzi delle scuole è di ricordare le tragedie del passato, di non voltare le spalle alla storia. Compito delle Istituzioni è diventare amplificatori di memoria. Come ci ha detto la senatrice Segre il rischio è che tutto finisca nell’oblio. Queste fotografie alimentano una memoria che non si fonda sul disgusto e il rifiuto per la disumanità di quanto accaduto”.

Che cosa sarà accaduto alla bambina ritratta nella fotografia datata 1934? E che cosa alla giovane sposa algerina? E ai partecipanti alla festa di Succhoth a Trieste?

Questa mostra espone le foto che precedono e seguono la Shoah, ma non mostra nulla dei campi. È la vita che conta, non la morte: chi è stato sterminato non è una vittima astratta e distante, ma un uomo, una donna, un bambino ai quali è stato sottratto il diritto a continuare la propria esistenza. E chi è riuscito a salvarsi non è solo il testimone di ciò che è stato, ma il futuro che è riuscito a conquistarsi e a realizzare. Questo ci dice la mostra: guardate cosa è stato sottratto al mondo. Non numeri, ma persone , ha spiegato Giorgio van Straten presidente Fondazione Alinari.

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Per la curatrice Paola Zamboni “Raccontare la Shoah in un percorso espositivo che sia in grado di evocarla senza entrare nei campi di sterminio, restando nelle immediate vicinanze dell’orrore. Tale è il proposito di questa selezione fotografica: muoversi attorno alla Shoah, partendo dalla considerazione che la ‘soluzione finale’ avvenne nella cancellazione del tempo e dell’uomo. Diviene allora necessario per meglio capire, colmando vuoti e assenze, cercare il prima, l’immediatamente prima e il dopo di chi visse e si trovò a subire quel periodo buio della storia. E lo si fa con quelle immagini che resistono e, attraversando il tempo, portano alle nostre coscienze turbate una loro incontrovertibile verità. Sappiamo, come direbbe Roland Barthes, che la catastrofe è già accaduta ed ogni fotogramma porta con sé una parte di quella catastrofe. Allora interrogheremo sommessamente le immagini con amore e pietà … a cingere con la braccia ciò che è morto”.

La mostra sarà visitabile fino al 4 febbraio 2023 con il seguente orario: da lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00; sabato dalle 10.00 alle 13.00.

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