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Mugello: lo stabilimento dei marroni non chiude e l’occupazione sarà garantita fino a tutto il 2023

Il nuovo piano industriale verterà su tre linee produttive del fresco: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria

Fabbrica dei marroni a Marradi - © https://ilmanifesto.it/

Si è conclusa la lunga trattativa per il salvataggio dello stabilimento di marroni di Marradi.

Al tavolo voluto fortemente dalla Regione Toscana le due aziende coinvolte cioè il Gruppo De Feo e Italcanditi, la vicepresidente della regione Stefania Saccardi, Tommaso Triberti sindaco del Comune di Marradi, Giovanni Bettarini assessore della Città metropolitana e le organizzazioni sindacali.

Lo stabilimento di Marradi non chiuderà e sarà garantito l’intero trattamento economico – ai livelli del 2021 per il 2022 e il 2023 – ai sette lavoratori a tempo indeterminato e ai 64 stagionali di Ortofrutticola del Mugello.

Questo è l’impegno che le due aziende, il subentrante Gruppo De Feo e Italcanditi che ha ceduto l’attività, hanno accettato di assumersi. L’impegno varrà anche se si registrerà un calo di produzione dovuto al mercato.

Nel frattempo avverrà la transazione verso il nuovo piano industriale elaborato dal Gruppo De Feo che verterà su tre linee produttive del fresco: castagne in retina, snack in doypack e castagne in latta per la produzione dei marron glacé in pasticceria.

In particolare la Gaetano De Feo s.r.l. acquisirà un ramo d’azienda da Ortofrutticola comprendente, tra l’altro, lo stabilimento di Marradi e del personale a tempo indeterminato ad esso addetto.

La Gaetano de Feo ha confermato inoltre la volontà di dare corso al piano industriale discusso con le istituzioni e le organizzazioni sindacali nel corso dei precedenti incontri.

Il piano prevede inoltre misure volte a salvaguardare l’approvvigionamento dei marroni dai produttori locali in quantità non inferiori a quelle oggi raccolte e oltre all’ammodernamento degli impianti e, appunto, lo sviluppo di 3 linee produttive.

“È stato un confronto duro e complesso, ma alla fine abbiamo scongiurato il peggio: lo stabilimento non chiuderà, sarà parzialmente riconvertito e governeremo la transizione dal vecchio al nuovo assetto produttivo a garanzia dell’occupazione, compresi gli stagionali”, ha detto Valerio Fabiani, delegato del presidente Giani per il lavoro. “Vorrei ringraziare pubblicamente i sindacati e le proprietà per aver saputo superare con intelligenza gli ostacoli che si sono presentati durante la trattativa”.

Fabiani ha concluso offrendo la disponibilità della Regione Toscana nel mantenere attivo il tavolo per condividere e monitorare le scelte future e allo stesso tempo di valutare l’attivazione di un Accordo di programma a supporto del nuovo piano industriale.

 

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