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Nardella: “Firenze circondata”, dalle 16 alle 22 divieto di vendere alcolici nel weekend

Arriva una nuova ordinanza del sindaco di Firenze per dare una “stretta” al weekend, scatta anche il divieto di stazionamento in alcune piazze della città

Dario Nardella

“I numeri crescono continuamente, il contagio si fa via via più preoccupante e Firenze è circondata. Nell’area fiorentina abbiamo 341 casi positivi nuovi, anche le province intorno a noi – Pistoia in particolare – sono in una situazione molto seria” ha dichiarato il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto ai microfoni di Lady Radio.

Da qui, ha spiegato il primo cittadino, “si è resa necessaria l’ordinanza” che scatterà da oggi e per tutto il weekend: divieto di vendita e di asporto per alcolici e superalcolici dalle ore 16 alle ore 22.

“Non si potranno consumare gli alcolici – ha chiarito – e ci saranno zone con divieto di stazionamento dove replichiamo quello che abbiamo sperimentato con successo nelle zone di Sant’Ambrogio e Ciompi negli scorsi weekend”. Tra le nuove aree piazza Santissima Annunziata, piazza della Repubblica, via Pellicceria e piazza Santo Spirito.

Nardella ha poi spiegato che “nessun negozio alimentare può vendere dalle 16 in poi alcolici”. Sul rischio che i cittadini facciano feste o cene a casa “qui c’è in gioco il senso di responsabilità e anche l’intelligenza delle persone. I fiorentini devono sapere che se organizzano feste, cene, compleanni con 10-20-40 persone contribuiranno all’escalation della pandemia: abbiamo gli ospedali con i posti letto in terapia intensiva ormai al limite, abbiamo un positivo su due con la variante inglese che è molto pericolosa, tutto questo comporta restrizioni ancora più dure con tanti sacrifici economici”.

Sui disagi per il mondo del commercio questa regola “non colpisce solo i locali che vendono alcolici, possono vendere qualunque altra cosa. Chiedere un indennizzo al sindaco, dopo ogni ordinanza, è difficile vista la situazione disperata dei bilanci del Comune: se avessi le risorse, le potrei dare. In ogni caso chiederò al Governo e al Ministero dello sviluppo economico che ci sia attenzione verso quelle attività che anche con le ordinanze dei sindaci vengono colpite”.

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