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Ribelle, libera, rivoluzionaria: Natalia Goncharova in mostra a Firenze

Fino a gennaio 2020 a Palazzo Strozzi la prima personale della straordinaria artiusta russa dell’Avanguardia

Ribelle, libera, rivoluzionaria: Natalia Goncharova in mostra a Firenze

“Dovete credere di più in voi stesse, nei vostri sforzi e nei vostri diritti prima del genere umano e di Dio; credete che tutti, donne comprese, hanno un intelletto a forma e immagine di Dio” queste le parole rivolte alle donne di Natalia Goncharova artista russa nata nel 1881 nel Govenatorato di Tula, protagonista di una grande retrospettiva, per la prima volta in Italia, a Palazzo Strozzi a Firenze.

‘Natalia Goncharova Una donna e le avanguardie, tra Gauguin, Matisse e Picasso’ questo il titolo della mostra a cura di Ludovica Sebregondi e realizzata in collaborazione con la Tate Gallery di Londra, che racconta la vita di un’artista straordinaria. Prima donna ad aver esposto dipinti di nudi in Russia e per questo processata, prima donna ad essere accusata di blasfemia, prima donna ad avere una grande mostra personale a Mosca nel 1913, prima donna a ballare il tip tap in un film.

Natalia Goncharova è stata un’artista incredibilmente poliedrica, non solo pittrice, costumista, illustratrice, grafica, scenografa, decoratrice e stilista, ma anche attrice cinematografica, ballerina e performing artist ante litteram. Nata in una nazione, la Russia, che vietava alle donne di dipingere icone sacre, ha sfilato nella zona più elegante di Mosca con il volto e il corpo dipinti con frasi e immagini che scandalizzarono i benpensanti dell’epoca, ha vissuto la sua storia d’amore con il pittore Mikhail Larionov in modo libero e aperto, arrivando al matrimonio solo negli ultimi anni di vita per tutelare il lavoro comune. È un’artista che continua a fare scandalo ancora oggi, un suo nudo è stato infatti recentemente censurato da Instagram.

Natalia Goncharova ha vissuto per l’arte in maniera totale e anticonformista esponendo nelle più importanti mostre dell’Avanguardia europea a Monaco, Berlino, Parigi e Londra, sperimentando tra stili e generi artistici dal Neoprimitivismo al Futurismo.

Attraverso 130 opere, in una sorta di viaggio tra la campagna russa, Mosca e Parigi, le due città simbolo dell’artista, la mostra permette di scoprire la biografia di una donna che ha saputo vivere per l’arte, creando un’originale fusione di tradizione e innovazione, Oriente e Occidente, e che ha avuto un ruolo trainante nell’ambito delle avanguardie in Russia. I suoi quadri dalla pennellata coloratissima e decisa sono messi a confronto con quelli di Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso e Umberto Boccioni.

Per informazioni:
https://www.palazzostrozzi.org/

 

 

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