Cultura/

Nazifascismo e memoria: un portale web sugli eccidi in Casentino

Nell’archivio online, realizzato grazie al Fondo italo-tedesco per il Futuro, raccolte testimonianze, foto e video dei sopravvissuti a stragi e rappresaglie per non dimenticare

Cippo alle vittime dell’eccidio di Quota (Poppi – Ar) dell’11 Luglio 1944 - © sito web "Per la memoria"

Il ricordo delle stragi nazifasciste vive ancora nei borghi e nei boschi del Casentino: da Chiusi della Verna a Badia Prataglia e Montemignaio. L’eco della tragica “Pasqua di Vallucciole” con i suoi 108 morti, donne e bambini compresi; il primo partigiano caduto a Molin di Bucchio, patrioti e partigiani che organizzarono la futura liberazione di Firenze sui monti del Pratomagno. La memoria di tanti rastrellamenti e rappresaglie, di stragi e deportazioni su un territorio divenuto punto nevralgico della Linea Gotica, il racconto della ferocia dei militari tedeschi e di tanti collaborazionisti non è più affidata solo alla viva voce dei testimoni oculari o ai libri di storici e studiosi ma vive anche in un portale web dedicato agli eccidi in Casentino: Perlamemoria.it.

La rappresaglia di Montemignaio – © sito web “Per la memoria”

L’iniziativa ‘Per la memoria. Stragi nazifasciste in Casentino’ è stata presentata in Regione: si tratta di un progetto finanziato tramite il “Fondo italo-tedesco per il Futuro”, istituito nel 2012 dalla Germania all’indomani della pubblicazione del rapporto finale della commissione storica italo-tedesca nata con il mandato di un approfondimento comune dei due Paesi sul loro passato di guerra e con il cofinanziamento dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino. Sono raccolti nel sito testimonianze e ricordi dei sopravvissuti. Si tratta di un lavoro che da oltre trent’anni la Banca della Memoria dell’Unione dei Comuni raccoglie, attraverso video interviste, in modo da non disperdere quel patrimonio di voci e racconti legati ai fatti di guerra, tutelando e valorizzando un patrimonio sia sotto il profilo storico che civile.

Abbiamo il dovere di salvaguardare la memoria, di raccogliere il testimone e passarlo alle giovani generazioni. È importante farlo insieme alla Germania, perché le nostre nazioni sono state protagoniste purtroppo in negativo degli anni più bui. Oggi parliamo di Casentino, un territorio che ha conosciuto molto bene la drammaticità della guerra e del nazifascismo. E se possiamo farlo è anche grazie al contributo della Germania, che ha deciso di investire nella costruzione di un futuro diverso. La memoria è il vaccino più potente che abbiamo per far sì che quello che è successo non si ripeta mai più” ha ricordato l’assessora con delega alle politiche della memoria Alessandra Nardini, aprendo il convegno in sala Pegaso, in occasione della presentazione del portale web Perlamemoria.it.

L’assessora ha sottolineato l’importanza di questo nuovo archivio on line per la capacità di “consegnare la memoria alle giovani generazioni. Perché la storia non può essere negata o riscritta, ma va conosciuta e approfondita. È poi preziosa la memoria di chi ha vissuto in prima persona il passaggio della guerra e quegli orrori”. La ricerca storica è stata affidata a Luca Grisolini che ha indagato ogni singolo evento: dai più noti a quelli definiti erroneamente “minori” e invece preziosi per inquadrare il singolo avvenimento all’interno delle dinamiche più complesse. Sul sito troviamo elencati il numero, il nome delle vittime e la loro età citando per completezza d’informazione anche i corpi militari responsabili dell’uccisione. In rete, suddiviso per aree geografiche e località, schede descrittive e video testimonianze per ricostruire i vari episodi.

“Anche il Casentino fu duramente colpito da episodi di violenza durante il passaggio del Fronte – ha dichiarato la presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino e sindaco di Talla Eleonora Ducci – l’obiettivo del progetto è quello di non dimenticare e di rendere vive le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona le stragi nazifasciste. Video e interviste ai testimoni delle stragi, realizzati con un forte sentimento di commemorazione, servono a mettere in luce la storia e facendo si che non venga dimenticata”.

Pier Angelo Bonazzoli della Banca della Memoria dell’Unione dei Comuni montani del Casentino ha ricordato come i fatti inquadrati da un punto di vista storico attraverso le fonti maggiormente accreditate, sono arricchiti dal punto di vista personale dei testimoni e dei sopravvissuti attraverso le interviste rese ancora più drammatiche e particolari dalle espressioni in toscano, spesso desuete: singoli punti di vista che vanno a ricomporre una memoria storica collettiva Le interviste sono state realizzate a partire dagli anni Ottanta fino al 2016: i testi di tutti i video sono sottotitolati in italiano, oltre che in inglese e tedesco.

Abbiamo una legge regionale, la numero 38 del 2002,  con la quale – ha proseguito Nardinicontinueremo a portare avanti tutte le azioni, dal finanziamento dei progetti sulla memoria sino al sostegno degli istituti storici, perché vogliamo tutelare il patrimonio storico, politico, culturale, della Resistenza, della lotta antifascista di Liberazione, in cui la Toscana affonda con orgoglio le sue radici. Oggi è importante parlare di fascismo e antifascismo – ha concluso -. Non è una questione anacronistica. Troppe svastiche, troppi atti di vandalismo nei luoghi che ricordano partigiane e partigiani. Assistiamo a pericolosi rigurgiti di fronte ai quali non dobbiamo abbassare la guardia. Vogliamo un futuro libero da fenomeni di razzismo e di discriminazione. Un futuro di pace e uguaglianza, dove quei disvalori rappresentati da nazismo e fascismo non trovino più cittadinanza nei nostri territori e nel nostro Paese”.

Sono intervenuti al convegno Matteo Mazzoni, direttore dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, del presidente regionale dell’Anpi Bruno Possenti, al convegno ha partecipato Renate Wendt, console onoraria a Firenze della Repubblica Federale della Germania.

I più popolari su intoscana