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“Neo Skēnḕ”: manifesti d’artista del Teatro di Rifredi in mostra a Firenze

Nelle sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno in via Ricasoli fino al 27 giugno le locandine degli spettacoli mai andati in scena a causa del Covid prendono nuova vita grazie agli artisti

Nelle sale espositive dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze, dal 12 maggio al 27 giugno 2021, si terrà la mostra “Neo Skēnḕ – Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi” curata da Simone Teschioni Gallo su progetto ideato con Niccolò Mannini, direttore della Galleria d’arte La Fonderia, insieme al Teatro di Rifredi, durante questi ultimi mesi di chiusure generalizzate dovute al Covid.

Come nasce il progetto

Il progetto nasce ad ottobre quando le nuove restrizioni imposte dal DPCM hanno costretto tutti i teatri a chiudere nuovamente, dopo un timido tentativo di riapertura in tutta sicurezza. E così decine di stagioni teatrali appena iniziate e centinaia di spettacoli in programma in tutta Italia, sono stati annullati all’improvviso.

Il direttore artistico del Teatro di Rifredi, Giancarlo Mordini, all’indomani delle nuove chiusure, ironizzava su Facebook sul fatto che tutto il materiale grafico degli spettacoli non andati in scena, sarebbe servito solo a “fare delle barchette”. E la barchetta della sua battuta, in un attimo s’è fatta nave, ha spiegato le proprie vele e ha dato vita al progetto. Alle locandine, infatti, invece di finire al macero, è stata data una seconda vita e, messe nelle mani di cinque artisti, sono state trasformate in opere d’arte.

“Skēnḕ” in greco è il palcoscenico, lo spazio in cui viene messo in scena lo spettacolo, e il titolo della mostra richiama proprio quel luogo, che si è voluto tenere in vita nonostante la chiusura forzata, creando un ponte tra l’arte visiva pittorica e l’arte della recitazione, che in un momento storico difficile come quello che stiamo vivendo, si sono potute supportare e sostenere a vicenda.

Rossella Liccione – Visioni dal palcoscenico 

Gli artisti

Gli artisti selezionati, tutti giovanissimi, sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim. Ognuno di loro ha scelto una serie di locandine su cui lavorare e in questi mesi, ciascuno nel proprio atelier e seguendo il proprio stile, le ha trasformate in opere d’arte.

I cinque artisti hanno voci e linguaggi molto diversi tra loro, spaziano dal figurativo all’astratto, dalla street art fino alla rielaborazione delle opere tramite un approccio installativo, con materiali e tecniche sperimentali.

Irene Bulletti artista eclettica, traccia nelle sue opere un linguaggio astratto e gestuale, riportato talvolta allo studio di ambienti interni come specchio della nostra interiorità, prediligendo il collage e vernici acriliche. Leopoldo Innocenti vicino all’espressionismo mitteleuropeo di Baselitz e Kiefer, lavora con pigmenti su carta, che oltre a supporto diventa essa stessa parte dell’opera.

Rossella Liccione parte dallo studio dei cinque sensi, per arrivare ad elaborare un linguaggio di geometrie irregolari che sfruttano la luce e la trasparenza, esaltando l’intensità del colore. Leonardo Moretti è un artista installativo, che studia attraverso la sua arte i rapporti tra il luogo e lo spettatore, per immergerlo totalmente nello studio dell’individuo e del suo rapporto con se stesso, la società e l’ambiente. Skim infine, partendo dal mondo dei graffiti, approda alla tela e nei suoi lavori analizza a fondo la quotidianità che ci circonda, il caos generato dall’uomo stesso, armonizzandolo attraverso il suo motto: “in colour we trust”.

Ha raccontato il curatore Simone Teschioni Gallo: È stato veramente emozionante poter parlare con i singoli artisti e vederli sposare in tutto e per tutto l’iniziativa di Neo Skēnḕ. Una collaborazione stimolante da un punto di vista curatoriale, che ci consente di riportare a teatro il fascino dell’arte. Un significativo contributo creativo in un periodo piuttosto arido per il mondo della cultura, un’unione non scontata in tempi di isolamento e distanziamenti, una squadra ben assortita che sono certo saprà stupirci grazie alla spiccata creatività messa in campo e al genius celato dietro ogni singolo linguaggio. Una nuova traccia, una nuova via da seguire, una nuova scena appunto, che pone al centro il Teatro e gli Artisti”.

Leopoldo Innocenti – Abbraccio del serpente

 

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