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Noxerior da Grosseto esporta generatori di ossigeno nel mondo

L’azienda durante la pandemia di Covid-19 ha vdenduto i suoi prodotti a ospedali e cliniche all’estero e ora spera che anche la sanità italiana li possa utilizzare

Durante la pandemia di Covid-19 l’azienda Noxerior, azienda grossetana hi-tech produttrice di generatori di azoto e ossigeno, ha esportato i suoi prodotti in tutto il mondo e ora ha triplicato il suo stabilimento con una nuova sede.
L’emergenza Coronavirus ha rivoluzionato la produzione di Noxerior che ha visto crollare – proprio a causa dell’emergenza sanitaria globale – il mercato dei generatori destinati ad applicazioni industriali (che prima era il core business dell’azienda) a fronte del boom del mercato dei generatori di ossigeno medicale.

Una produzione per la quale Noxerior sta ricevendo commesse quasi esclusivamente dall’estero, dal resto d’Europa al resto del mondo, nonostante le condizioni economiche e soprattutto il rendimento offerto dai generatori sarebbero particolarmente favorevoli anche per le aziende e le strutture sanitarie italiane.
In ogni caso la crescita dell’azienda non si ferma e ora Noxerior ha a disposizione 1.650 metri quadrati di area produzione (a fronte dei precedenti 600) e 850 metri quadrati di uffici su più livelli, più 10mila di verde. Noxerior adesso è presente in 130 nazioni, con oltre 1.200 referenze mondiali solo nel settore medicale.

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“In questa fase – spiega Federico Guidarelli, general manager di Noxerior – rispetto a un core business che prevedeva una produzione per l’80% destinata al mercato industriale, nelle ultime otto settimane siamo passati a un 85% destinato ai generatori di ossigeno medicale. Dall’inizio dell’anno ne abbiamo già prodotte 135 unità, il 90% delle quali per l’emergenza Covid-19, il necessario per coprire oltre 2.000 posti letto in terapia intensiva in tutto il mondo tra ospedali, ospedali da campo e cliniche private da Dubai all’Indonesia, dalla Russia al Sudamerica (ben 32 macchine solo in Paraguay per un totale di 1.000 posti letto).”

Ma in Noxerior c’è un grande rammarico. Tanto apprezzata è la produzione dei generatori di ossigeno medicale all’estero, quanto quasi “ignorata” è in patria. “Gli ospedali italiani – conferma Guidarelli – da sempre usano le bombole d’ossigeno o comunque sistemi criogenici. Ma utilizzare i generatori sarebbe un salto di qualità nell’efficienza e anche un risparmio economico: è vero che le bombole arrivano negli ospedali già certificate, ma i generatori permettono un controllo continuo della purezza dell’ossigeno che arriva al paziente, anche in remoto. E costano molto meno.”
I “nostri generatori di ossigeno sono registrati come dispositivi medicali di classe IIB al ministero della Sanità e li vendiamo già in tutta Europa e nel resto del mondo: vorremmo dare, da italiani, un contributo anche al nostro Paese e al nostro territorio” conclude Guidarelli.

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