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Una “spinta” all’eccellenza toscana: 28,5 milioni al Nuovo Pignone

Transizione energetica, ricerca e sviluppo. Per i progetti della Baker Hughes Nuovo Pignone il ministero autorizza un investimento da 28,5 milioni. Giani: “Fa bene alla Toscana”

nuovo pignone

“Una bella notizia, per l’intera economia toscana”. Il presidente della Regione Eugenio Giani saluta con soddisfazione, insieme all’assessore all’economia Leonardo Marras, il via libera da parte del Ministero per lo sviluppo economico a un investimento da 28,5 milioni, di cui 7,7 messi a disposizione dal Mise e quasi due proprio dalla Regione Toscana, per un progetto di sviluppo di tecnologie e prodotti a sostegno della transizione energetica della Baker Hughes Nuovo Pignone.

L’investimento

“Si tratta di una notizia positiva per almeno due motivi” spiega il presidente Giani. “Perché consolida una presenza storica e qualificata come quella del Nuovo Pignone e di Baker Hughes a Firenze e in Toscana, con reverberi anche sull’indotto. E perché si investe in ricerca e sviluppo e in nuove tecnologie, chiave di volta per mantenere competitività in futuro da parte del made in Italy“.

“Lo si fa per di più – aggiunge Giani – in collaborazione con centri di ricerca e università, con un gioco di squadra virtuoso dove l’innovazione si sposa alla svolta ‘green’ che fa bene all’ambiente, e creando nuovi posti di lavoro qualificati, in particolare ingegneri e tecnici specializzati. Tutto ciò non può che essere un bel segnale per il futuro della nostra economia“.

La storia e i numeri

Nuovo Pignone, dai primi anni Cinquanta e sotto l’egida di Eni, fu poi privatizzata. Passò alla multinazionale americana General Electrics nel 1993, ed oggi Baker Hughes ha il cuore a Firenze, dove lavorano in quattromila. Conta inoltre due stabilimenti produttivi a Massa ed Avenza, dove lavorano in altri mille e trecento.

Un elemento di riferimento assoluto per l’economia della Regione, centro di eccellenza per la progettazione e costruzione di turbine e compressori per il mercato dell’energia proprio grazie all’eredità tecnologica del Nuovo Pignone. Solo in Toscana la Baker Hughes generava negli anni scorsi un valore pari al 4,6 per cento del Pil, dando lavoro – sulla base di uno studio di Irpet, l’istituto di programmazione economica della Regione – a circa 36 mila persone tra dipendenti diretti e indotto (54 mila su scala nazionale).

Le nuove frontiere

“Con questo accordo confermiamo il nostro ruolo di innovatori nelle tecnologie per la transizione energetica, contribuendo alla creazione di una filiera nazionale grazie a collaborazioni con università e centri di ricerca e con l’imprescindibile supporto delle istituzioni” commenta Paolo Noccioni, presidente di Nuovo Pignone, Turbomachinery & Process Solutions, Baker Hughes. “Questo programma di investimenti – prosegue – ci aiuterà a rendere sempre più sostenibili e competitive le nuove frontiere energetiche, decisive per la generazione di energia sicura e pulita per le persone e per il pianeta, grazie a tecnologie 100 per cento made in Italy”.

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