Enogastronomia/

Nutriscore, la battaglia del Pecorino toscano Dop contro il bollino nero

La mobilitazione dei consorzi di tutela dei formaggi Dop e Igp contro la discussa etichettatura che la Ue vorrebbe introdurre nei prodotti alimentari

Nutriscore, il cibo Made in Italy continua ad essere nel mirino della Ue con il discusso sistema di etichettatura. Rintuzzati gli attacchi per il mondo del vino, ecco che sono in pericolo i formaggi italiani: Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala Campana, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano.

L’attacco di Nutriscore arriva a 30 anni esatti dalla nascita del marchio Dop e il bollino nero della Ue mette a rischio piatti simbolo del Made in Italy: dalla caprese con la Mozzarella di Bufala Campana allo spaghetto al pomodoro con il Parmigiano Reggiano, al risotto al Gorgonzola.

pecorino

La campagna social contro Nutriscore

Il Consorzio del Pecorino Toscano Dop è già sul piede di guerra e con lui attività e imprenditori del settore. I Consorzi, le aziende consociate AFIDOP, l’associazione che riunisce i formaggi italiani DOP e IGP hanno lanciato una campagna sui propri canali social per ribadire il proprio dissenso al Nutri-score attraverso l’hashtag #ConiFormaggiDOPeIGP.

Nutriscore, il bollino nero che divide

Il Nutriscore è un sistema di etichettatura dei prodotti alimentari pensato per semplificare l’identificazione dei valori nutrizionali attraverso l’utilizzo di due scale correlate: una cromatica divisa in 5 gradazioni (dal verde al rosso) e una alfabetica (dalla A alla E). Un metodo un po’ semplicistico sotto alcuni punti di vista che impone il semaforo rosso a prodotti della dieta mediterranea. Insomma invece di consumatori più consapevoli, si rischia di ingannarli.

Un inutile doppione per il mercato

Quindi il Nutriscore si presenta come un inutile doppione, sulle confezioni già figurano le etichette con valori nutrizionali, per giunta senza riconoscere qualità e tipicità di un prodotto. Soprattutto non tiene conto, nel suo giudizio, dei valori nutrizionali per porzione: di certo strumento più valido per una scelta consapevole del consumatore. La Commissione Europea dovrà pronunciarsi entro il 2022 sull’etichetta supplementare, da qui la mobilitazione dei consorzi.

Diciamo no al Nutri-Score alle etichette basate su quantitativi di riferimento scollegati dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana – dichiara il presidente di Afidop, Antonio Auricchiosi tratta di strumenti fuorvianti che svalorizzano l’immagine delle Dop e disincentivano il consumo dei nostri piatti banalizzando i valori nutritivi dei nostri prodotti. Sosteniamo informazioni corrette e complete al consumatore per un’alimentazione sana ed equilibrata e proprio per questo ci uniamo a quanti, in Italia e in Europa, ritengono il Nutri-Score un sistema ingannevole ed esortano il decisore pubblico a fare muro contro l’attuazione di questa proposta“.

Tutti i numeri del Pecorino Toscano Dop

Il Consorzio Tutela del Pecorino Toscano Dop nasce il 27 febbraio 1985 e riunisce 900 allevatori di cui circa 200 associati, 17 caseifici, due stagionatori e un confezionatore. Da oltre trenta anni garantisce che solo il pecorino che rispetta il disciplinare di produzione sia chiamato, riconosciuto e venduto come Pecorino Toscano Dop. Tramandando la tradizione e rafforzando l’identità a livello nazionale e internazionale. Il 2 luglio 1996 il Pecorino Toscano entra a far parte del paniere dei prodotti a Denominazione di origine protetta (Dop). Dopo un anno duro come il 2020, le vendite sono in leggero aumento.

Il consorzio sta inoltre procedendo alla mappatura degli allevamenti inseriti nella filiera produttiva del Pecorino Toscano. L’obiettivo è di evidenziare lo stato attuale delle aziende e al tempo stesso migliorare le condizioni produttive in funzione della sostenibilità, soprattutto ambientale. Uno sforzo consistente in tal senso è stato compiuto dalle aziende di trasformazione. Si vogliono così diminuire le emissioni e migliorare ulteriormente le condizioni produttive.

I più popolari su intoscana