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Nuovo pronto soccorso al Meyer: migliorano spazi e accoglienza

A questo importante cambiamento, l’ospedale pediatrico fiorentino affianca una nuova concezione negli spazi dell’attesa, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del servizio

Il Meyer rivoluziona il pronto soccorso: al via un nuovo modello organizzativo

Alla vigilia dell’ondata di influenza, il pronto soccorso del pediatrico fiorentino è pronto ad affrontare questa nuova sfida per dare una risposta sempre più efficace agli oltre 43mila bambini e adolescenti che ogni anno si rivolgono ai suoi operatori per essere curati. I numeri che fotografano l’attività di questo servizio dedicato alla gestione delle emergenze sono davvero ingenti: nel periodo invernale, in concomitanza con l’epidemia influenzale, si contano anche 200 accessi giornalieri. 

Il pronto soccorso del Meyer rivoluziona il suo modello organizzativo, amplia i suoi spazi e rinnova gli arredi per rendere più piacevole l’attesa dei bambini e delle loro famiglie. Una delibera regionale prevede l’entrata in vigore di nuovi codici utilizzati al momento del triage dei pazienti e alcune sostanziali novità nei percorsi assistenziali. A questo importante cambiamento, l’ospedale pediatrico fiorentino affianca una nuova concezione negli spazi dell’attesa, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza del servizio. E, dopo una sperimentazione di otto mesi, entra a regime l’infermiere di flusso, una figura che si propone come punto di riferimento e di raccordo per operatori sanitari e famiglie.

Come accadeva in passato, al momento dell’ingresso in pronto soccorso, ogni bambino viene valutato in base alla sintomatologia e alla gravità delle sue condizioni (il cosiddetto triage). Finora, questa classificazione iniziale, fondamentale per garantire una corretta presa in carico del paziente, era identificata attraverso una scala di quattro colori: da rosso a verde. Da oggi, con la riforma in atto, l’infermiere di triage attribuirà un numero da 1 a 5, dove l’1 indica una situazione di emergenza mentre il 5, seguendo una scala crescente, individua la non urgenza.

A questo cambiamento nella classificazione corrisponde una modifica sostanziale nell’assistenza del piccolo paziente, con la creazione di aree diverse per percorsi differenziati. I codici 1 e 2 entreranno in tempi rapidi in una linea ad alta complessità e saranno gestiti all’interno del pronto soccorso; i codici 3 saranno accolti in una linea a media complessità, sempre gestita all’interno del pronto soccorso, mentre i codici 4 e 5, che riguardano i casi meno gravi, saranno presi in carico all’interno di un percorso a bassa complessità. In quest’ultimo, sono previsti servizi, attivabili direttamente al momento del triage, come il See and Treat di gestione totalmente infermieristica, e il Fast Track, che prevede il coinvolgimento di alcune specialistiche dell’ospedale. Questa differenziazione dei percorsi permetterà di gestire in modo ottimale le situazioni di massiccio afflusso. L’obiettivo è anche quello di ridurre i tempi di attesa per le problematiche meno gravi.

Tra le novità destinate a migliorare l’organizzazione dell’accoglienza, la creazione di uno spazio di attesa interno al pronto soccorso: in questo ambiente, dove le pareti sono decorate con vivaci mongolfiere, troveranno posto i bambini e gli adolescenti che hanno già effettuato il triage e che necessitano di un breve periodo di osservazione oppure devono essere sottoposti a un accertamento per definire meglio il quadro clinico. In questo lasso di tempo, un solo genitore può rimanere accanto al figlio, ma la permanenza dei bambini all’interno di un’area “osservata” rappresenta un elemento di serenità per tutta la famiglia. La disponibilità di questo nuovo ambiente permetterà di accelerare la presa in carico dei pazienti, riducendo il tempo di attesa fuori dal pronto soccorso.

Arriva anche una nuova figura: l’infermiere di flusso che si identifica grazie a una divisa che lo rende riconoscibile, opera all’interno del pronto soccorso e rappresenta un importante punto di riferimento sia per gli operatori sanitari sia per le famiglie, con un ruolo di raccordo e coordinamento. L’infermiere di flusso è esperto del funzionamento del pronto soccorso e della struttura ospedaliera nella sua interezza: la sua principale funzione è quella di mantenere una visione generale sui flussi dei pazienti sia nella parte del percorso che essi svolgono all’interno del pronto soccorso sia in previsione del successivo trattamento, dimissione, ricovero o trasferimento in altra struttura. Collabora con medici, infermieri e sanitari al fine di ottimizzare la gestione del percorso che i pazienti e i loro familiari dovranno svolgere, rendendolo il più fluido possibile. Il suo compito, sostanziale, è quello di ridurre il minimo le attese non necessarie, interfacciandosi anche con l’area di ricovero e dei servizi.

Infine il pronto soccorso ha rinnovato i suoi spazi, con la creazione di un ambiente più ampio e colorato, a misura di bambino. Una riqualificazione degli spazi che si accompagna a un adeguamento della cartellonistica e a un miglioramento dell’accoglienza. Al momento del loro ingresso in pronto soccorso, le famiglie troveranno personale formato pronto a spiegare modalità e percorsi. E le stanze destinate all’attesa saranno più confortevoli, grazie alla presenza di libri, giochi e schermi con i cartoni animati.

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