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La pace in Palestina? Serve l’impegno di tutti. La Toscana punta sulla cooperazione

Un pomeriggio di riflessione con ong, politici, diplomatici, giornalisti e studiosi. E così la Toscana guarda alla Palestina rilanciando l’impegno per la cooperazione e la difesa dei diritti

Palestina - © Jorge Fernández Salas / Unsplash

“La pace? Dopo decenni di scontri continui è un tema che rasenta l’impossibilità. Ma se una via esiste, allora la pace passa proprio dall’impegno di tutti quanti noi” ha detto Raffaele Crocco, direttore dell’Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo e direttore di Unimondo.

Rinnovare l’impegno della Toscana per i diritti della popolazione palestinese e rilanciare le attività di cooperazione nell’area. Sono queste le finalità con cui la Regione Toscana ha organizzato il seminario online “Progettare il futuro: proposte e iniziative per la ricerca di una pace possibile in Palestina”, con la partecipazione di politici e diplomatici, giornalisti (tra cui proprio Crocco), docenti universitari, figure di spicco della cooperazione e rappresentanti nazionali e regionali di ong e associazioni attive sul campo. Fra questi, Abeer Odeh, ambasciatrice dello Stato di Palestina in Italia, Elly Shlein, vicepresidente della Regione Emilia Romagna, l’europarlamentare Brando Benifei e il deputato Erasmo Palazzotto, membro dell’intergruppo alla Camera per la pace in Medio Oriente.

Moltiplicare gli sforzi

Il pomeriggio di lavoro si è aperto con gli interventi dell’assessora regionale alle politiche sociali e alla cooperazione internazionale Serena Spinelli, dell’assessora regionale alle relazioni internazionali con delega anche ai diritti umani, Alessandra Nardini, e del sindaco di Firenze Dario Nardella.

Serena Spinelli ha sottolineato il valore – anche simbolico – dell’evento, proprio nei giorni in cui si sono rafforzate le preoccupazioni per la crisi ucraina.I venti di guerra che sentiamo soffiare anche in Europa rafforzano il bisogno di costruire ponti di pace laddove, come in Palestina, la via per arrivare alla pace e alla convivenza nel rispetto dei diritti di tutti sembra sempre più lontana” ha detto Spinelli. “Eppure anche in momenti delicati come questo è necessario moltiplicare e rinnovare il nostro sforzo, convinti che la cooperazione internazionale sia un canale fondamentale per il traguardo della pace”.

Investire sulla cooperazione

L’assessora Spinelli ha ricordato il cammino di cooperazione che la Toscana ha intrapreso, sia sostenendo azioni finalizzate al dialogo tra le due parti in conflitto, sia attraverso il coinvolgimento diretto della società civile e delle istituzioni locali. “Anche negli ultimi anni, nonostante le difficoltà economiche e di contesto, abbiamo continuato a finanziare progetti di sviluppo locale focalizzati sulla valorizzazione del turismo sostenibile, sulla partecipazione dei giovani, sul ruolo delle donne, sul rafforzamento dei servizi sociosanitari ha proseguito Spinelli. “Con questo appuntamento vogliamo rilanciare l’impegno, anche perché abbiamo ricevuto una forte richiesta dai soggetti impegnati in Palestina (ong, associazioni, enti locali, aziende sanitarie, soggetti istituzionali ecc), a rinnovare l’impegno politico della Toscana e coordinare a livello nazionale sia azioni di cooperazione che di sostegno alla causa dei diritti negati del popolo palestinese”.

Gli impegni della Toscana

“Questo convegno online – ha detto l’assessora Nardini è stato un momento di confronto importante, in cui la Regione ha rinnovato il proprio impegno e la propria attenzione rispetto alla questione palestinese ed è stato anche una preziosa occasione per aggiornare la riflessione sugli sviluppi geo-politici dell’area. La Regione Toscana ha una storia passata e recente di promozione e difesa dei diritti umani ed una vocazione internazionale che ci fa essere una delle più attente e attive a livello europeo e non solo. Crediamo che questa sia la strada da continuare a seguire”.

L’assessora Nardini ha poi illustrato le attività che la Toscana ha messo in campo. “Le iniziative toscane – ha spiegato – si sono caratterizzate su vari fronti: dal sostegno alla società civile impegnata nella difesa dei diritti, alla promozione dello sviluppo socio economico e al rafforzamento istituzionale delle autorità locali. Allo stesso tempo vogliamo lavorare per rafforzare, soprattutto presso le giovani generazioni, la consapevolezza che ciò che avviene nel mondo non ci può lasciare indifferenti”.

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