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Parkinson: cento pazienti si curano con la boxe a Firenze

L’associazione “Un gancio al parkinson” da cinque anni organizza i corsi di pugiliato in collaborazione con neurologi, medici specialisti, fisioterapisti e allenatori qualificati

La boxe come terapia per i malati di Parkinson

Sono diventati cento i pazienti colpiti dal morbo di Parkinson che a Firenze seguono uno specifico programma di terapia basata sul pugilato. La boxe diventa così un modo per migliorare le loro capacità fisiche e mentali e anche sentirsi parte di una comunità che affronta la stessa patologia.

L’associazione “Un gancio al parkinson” pioniera in Italia

Tutto questo è possibile grazie all’associazione “Un gancio al Parkinson”, che da cinque anni organizza i corsi in collaborazione con neurologi, altri medici specialisti, fisioterapisti e allenatori qualificati e col tempo ha visto aumentare le richieste di adesione.

“Siamo stati i primi a proporre questa terapia in Italia, grazie alla boxe abbiamo intrapreso un percorso virtuoso per frenare gli effetti del morbo e siamo diventati un punto di riferimento per altre realtà in Italia – spiega il presidente di “Un gancio al Parkinson”, Maurizio Bertonil’attività fisica è fondamentale per i pazienti affetti da questa malattia perché aiuta a mantenere la forza muscolare, a migliorare l’equilibrio e la coordinazione dei movimenti, a ridurre lo stress e la depressione. Inoltre, la pratica del pugilato, grazie al lavoro sul sacco e al lavoro a coppie, aiuta a migliorare la coordinazione degli arti superiori e inferiori, la velocità di reazione e la capacità di concentrazione”.

L’occasione di parlarne è data dal nuovo impianto che fa base alle attività in via Lunga 126 all’Isolotto.
“Ringraziamo di vero cuore il Gruppo sportivo unità spinale Firenze, gestore dell’impianto, che ci ha accolto con grande disponibilità – spiega Bertoni – ogni giorno riceviamo nuove richieste. I nuovi spazi si aggiungono a quelli storici di via Scipione Ammirato”.

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