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Un patto per la formazione e il lavoro nell’Empolese Valdelsa

Sottoscritta l’intesa tra Regione, Città Metropolitana, Unione dei Comuni, sindacati e associazioni di categoria per creare nuovi posti di lavoro sul territorio

Giovani e formazione

Costruire una cabina di regia per far dialogare al meglio domanda e offerta di lavoro nell’Empolese Valdelsa. È questo l’obiettivo al centro del Patto locale su lavoro e formazione professionale, firmato oggi dall’assessora regionale a Istruzione, formazione, lavoro e università, Alessandra Nardini, da Alessio Falorni, sindaco di Castelfiorentino in qualità di presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa e dai rappresentanti di Città Metropolitana di Firenze, sindacati (Cgil, Cisl e Uil), e associazioni di categoria (Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative Toscana nord, Confesercenti, Confindustria e Legacoop).

Rilevare i bisogni formativi dell’Empolese Valdelsa

Un impegno condiviso per rilevare in maniera costante i fabbisogni formativi del territorio, così da poter individuare azioni e interventi per la formazione, in un’ottica di inserimento e reinserimento lavorativo.
Il Patto locale per la formazione dell’Empolese Valdelsa, che si inserisce in un percorso più ampio promosso dalla Regione, rappresenta uno strumento per mettere in pratica una strategia condivisa per rispondere al tema del mismatch, il disallineamento tra domanda e offerta, favorendo una occupazione di qualità.

“La Regione considera prioritario lo sviluppo a livello territoriale di alleanze formative – sottolinea l’assessora Nardini –  avere un quadro più puntuale e aggiornato dei fabbisogni formativi locali ci aiuterà a rendere più aderenti ai bisogni dei territori le azioni che potremo mettere un campo a livello regionale grazie alle importanti risorse che abbiamo a disposizione in questa fase: il nuovo Programma Garanzia occupabilità lavoratori (Gol) previsto dal Pnrr, il nuovo settennato del Fondo sociale europeo, il nuovo Patto per il Lavoro. Il territorio della Città metropolitana di Firenze è un territorio vasto e anche eterogeneo, per questo qui abbiamo siglato più Patti locali sulla formazione in modo da raccogliere le istanze dei vari sistemi economici locali.”

Nuovi posti di lavoro sul territorio

L’obiettivo è quello di formare competenze adeguate al fabbisogno segnalato dal mondo delle imprese del territorio per tutelare e creare posti di lavoro. Il tutto mettendo a disposizione di ragazze e ragazzi, ma anche di lavoratrici e lavoratori, un insieme di strumenti e opportunità per l’acquisizione, l’aggiornamento e l’adeguamento delle competenze, accompagnando le imprese nelle transizioni digitale e green.

È fondamentale che la formazione professionale risponda in pieno alle esigenze del tessuto economico e produttivo della nostra area – ha sottolineato il presidente dell’Unione dei Comuni dell’Empolese Valdelsa, Alessio Falorni – da tempo assistiamo a una carenza di figure professionali che potrebbero trovare un valido e duraturo inserimento in alcune aziende dell’Empolese Valdelsa, che richiedono personale specializzato.È per questo motivo che occorre intervenire, d’intesa con le associazioni di categoria e le parti sociali, attraverso corsi di formazione e riqualificazione professionale, in grado di stimolare l’interesse dei giovani e di richiamare l’attenzione di quanti hanno perduto il proprio lavoro.

In base a quanto previsto dal protocollo, i Comuni dell’Empolese Valdelsa si impegnano a promuovere alleanze formative territoriali per garantire un’offerta formativa integrata, individuare e specializzare le diverse figure professionali, garantire ai giovani la possibilità di sviluppare il proprio percorso lavorativo in stretta collaborazione con le imprese esistenti sul territorio, oltre che a valutare l’organizzazione di iniziative di orientamento al lavoro  e alla formazione.
Fra gli impegni della Regione quello di garantire un’informazione costante sulle opportunità offerte dagli strumenti di sostegno alla formazione di sua competenza, una effettiva parità di genere, l’aggiornamento del Repertorio regionale delle figure professionali e i necessari dispositivi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze.

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