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“Peaceful Places” a Firenze: imparare ad abbracciare grazie alla realtà virtuale

Le coreografe fiorentine Margherita Landi e Agnese Lanza presentano in piazza della Signoria un’installazione artistica in realtà virtuale dedicata all’abbraccio

Possiamo imparare ad abbracciare? Questa è la domanda a cui ha cerca di rispondere “Peaceful Places” il progetto sperimentale in VR di due coreografe fiorentine Margherita Landi e Agnese Lanza, vincitore agli Auggie Awards USA 2021 nella categoria Best Art or Film.

Com’è nato il progetto Peaceful Places

Peaceful Places è nato a partire da un laboratorio sull’abbraccio avvenuto nel giugno 2021 presso Villa Manin a Passariano che ha coinvolto otto amatori: congiunti che condividono un legame affettivo e che potessero toccarsi nel rispetto delle norme anti-covid.

Hanno aderito al progetto quattro coppie: nonno e nipote, mamma e figlia, mamma e figlio, una coppia di amiche da vent’anni.

E’ stato chiesto ai partecipanti di abbracciarsi, lasciando che i loro corpi si muovessero liberamente.

Le riprese sono state realizzate con una telecamera a 360 gradi grazie alla quale le ideatrici hanno di volta volta spostato il punto di vista dell’osservatore che si ritrova, così, ad essere sia spettatore dell’abbraccio che stretto in esso a seconda del momento.

Come funziona Peaceful Places?

Nell’installazione in piazza della Signoria a Firenze chi vuole partecipare indossando il visore ha la possibilità di venire guidato nell’esplorazione fisica del contatto virtuale, copiando il movimento delle mani o l’appoggio dei piedi, o semplicemente seguendo con lo sguardo le coppie in cui si riconoscono.

Utilizzando lo strumento dell’imitazione, è possibile simulare i gesti delle coppie presenti, ascoltare l’energia generata dal loro contatto e trasferirla nel proprio corpo, per ricreare la medesima esperienza e farla propria.

Gli users improvvisano liberamente lasciandosi trasportare dalla loro curiosità.

Ogni composizione è quindi irripetibile, le variabili sono infinite.

L’abbraccio diventa così una danza, un rito collettivo a cui ognuno può partecipare.

Landi e Lanza rendono il visore per realtà virtuale un nuovo strumento per apprendere il linguaggio affettivo, la tecnologia immersiva diventa il veicolo emotivo per vivere un’esperienza intima e toccante.

“Se di solito le esperienze in Vr sono pensate per portare il corpo in uno spazio virtuale costruito digitalmente – spiega Landi – noi invece la usiamo per fare un’esperienza reale. È possibile incontrare nel visore vere coppie con veri legami emotivi, che attraverso un laboratorio hanno offerto i loro abbracci”.

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