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Pelletteria toscana, bene il 2021: esportazioni per 5 miliardi. Ma il futuro è appeso alle sorti della guerra

La Toscana della pelle risolleva la testa e traina il comparto di tutta l’Italia. Tra le destinazioni dell’export  anchela Russia per questo è alta la preoccupazione circa le sorti del conflitto. Marras: “Saremo al fianco delle imprese”

La Toscana mantiene il suo primato nel settore delle esportazioni di prodotti della pelletteria e della concia ma sul buon risultato ottenuto nel 2021, dove è stato registrato un incremento sul 2020 del 32,5%, grava l’incognita della guerra in Ucraina  che rischia di vanificare i grandi sforzi per fare uscire il comparto dalla crisi dovuta all’emergenza sanitaria .

I dati in sintesi

I dati del settore sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa cui ha preso parte anche l’assessore regionale all’Economia della Toscana, Leonardo Marras. Nel 2021, con un incremento sul 2020 del 32,5%, la Toscana si è avvicinata ma non ha ancora recuperato i livelli del 2019, da cui la separa un gap del 7,1%, restando comunque la prima regione italiana per esportazioni dei prodotti di pelletteria e della concia: è la Toscana a trainare l’intero settore con un’incidenza superiore al 42% sul totale Italia . Firenze e Pisa guidano la classifica delle province italiane in cui l’apporto di questi settori sull’export manifatturiero è maggiore, seguite da Vicenza e Fermo.

Ciò nonostante si registra un calo nel numero delle imprese a fronte però di un incremento de numero degli addetti: erano 2.086 le imprese attive nel 2020, 2.001 nel 2021.Il numero degli addetti è invece passato da 17.803 nel 2020 a 17.930 nel 2021.

Un numero comunque consistente se si pensa che nel 2021 in Italia su 32.982 addetti del settore il 54,4% era toscano .

In euro, nel 2021, la nostra regione ha esportato beni per 5 miliardi, contro i 3,8 del 2020 e i 5,4 del 2019. La parte del leone la fa Firenze che, con oltre 4,2 miliardi di beni esportati, segna un +42,3% sul 2020 e riduce al -4,8% il distacco con il 2019. Il capoluogo toscano fa, da solo, un terzo dell’export nazionale di settore. Per i mercati di riferimento, migliora la Francia con +30%; volano Corea del Sud (+120%),USA (+72,5%)e Giappone (+61%)che superano la Cina, ferma a un + 5%.

Dove arrivano i prodotti

Per la Toscana si registrano incrementi considerevoli in esportazione per tutte le prime 5 destinazioni: per la Svizzera (+39%) nonostante si tratti di recupero parziale, poiché ancora al di sotto del -22% rispetto al 2019. Le altre 4 hanno invece largamente superato i livelli pre-crisi: in marcato aumento Francia (+30% sul 2020, in cui è forte la componente del terzismo per le griffe), Corea del Sud (addirittura raddoppiati, +120%), USA (+72,5%)e Giappone(+61%)che hanno superato la Cina, scesa al 6° posto della graduatoria con un modesto +5%.

La guerra in Ucraina fa paura

Forte è la preoccupazione per gli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina . Due mercati verso i quali i settori della pelletteria e della concia italiani hanno esportato nel 2021 beni per 129,5 milioni di euro (di cui 110 miliardi in Russia). La Toscana, con 20,9 milioni di euro esportati nel 2021 (di cui 18,23 verso la Russia, in crescita del 26% sul 2020) è una delle quattro regioni più esposte verso l’area, insieme a Emilia-Romagna (35,7 milioni), Lombardia (28,8 milioni di euro) e Veneto (24 milioni). Insieme detengono una quota vicina all’85% dell’export diretto ai due Paesi.

Su questo trend, come spiega Andrea Calistri, vicepresidente di Assopellettieri, l’associazione che ha elaborato il report sull’andamento del comparto, presto peseranno anche gli aumenti vertiginosi dei costi energetici: “Non ancora consolidati nelle materie prime ma lo faranno”, ha detto Calistri

Stiamo vivendo una situazione grave ed instabile, che mette ulteriormente a dura prova l’economia dopo i due anni difficilissimi della pandemia – ha aggiunto l’assessore Marras–. I dati sull’export ci dicono che i numeri stanno tornando a crescere, che nel mondo c’è tanta voglia dei prodotti italiani, simbolo di qualità e bellezza, ma di fronte all’attuale incertezza internazionale non possiamo abbassare la guardia. L’impegno della Regione sull’internazionalizzazione proseguirà, siamo e saremo al fianco delle imprese. Il quadro tracciato da Assopellettieri conferma la rilevanza della Toscana a livello mondiale, il settore della pelletteria è tra i fiori all’occhiello del nostro sistema economico, anche per la capacità di investire in ricerca e sviluppo: credo che questa sia la via maestra per rafforzarlo e farlo crescere sempre di più”.

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