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Per la prima volta a Firenze 2 stelle Michelin per il Ristorante Santa Elisabetta

Sono 43 i ristoranti della regione Toscana presenti nella guida del Gambero Rosso, l’Enoteca Pinchiorri a Firenze conferma le tre stelle, il massimo riconoscimento

Ristorante Santa Elisabetta, Torre della Pagliazza, Firenze

Per la prima volta due ambitissime stelle Michelin si accendono a Firenze.  Se le aggiudica un giovane cuoco di origini salernitane, Rocco De Santis chef al ristorante Santa Elisabetta a Firenze all’Hotel Brunelleschi, con sede presso la Torre della Pagliazza che fu anche carcere femminile ma oggi custodisce una imperdibile meta gourmet, che solo lo scorso anno ha debuttato in guida con la prima stella.

“Le origini di un cuoco – ha detto, tra mille emozioni, il giovane talento – ha influenzato tantissimo. In un piccolo centro campano come il mio, tutti fanno pasta e biscotti in casa, hanno l’orto e la domenica è una festa di sapori e incontri. Ma la formazione – ha sottolineato lo chef Rocco De Santis – è il secondo passepartout insieme a una proprietà che, nel mio caso, ha lasciato spazio d’espressione. Oggi la somma di questi ingredienti portano a un grande riconoscimento”.

Chef Rocco De Santis

Tutte le novità per la Toscana

Sono molte le novità per la Toscana nella nuova Guida Michelin Italia 2021. Oltre alle due stelle per il Santa Elisabetta di Firenze, conquistano la prima stella Poggio Rosso di Castelnuovo Berardenga (Siena) con lo chef Juan Camilo Quintero, il Gabbiano 3.0 con Alessandro Rossi a Marina di Grosseto (Grosseto), Franco Mare con lo chef Alessandro Ferrarini a Marina di Pietrasanta (Lucca), Linfa a San Gimignano (Siena) con Vincenzo Martella, e la Sala dei Grappoli, nel castello di Poggio alle Mura a Montalcino (Siena), sede di Castello Banfi, guidato dallo chef Domenico Francone. Riconferma delle tre stelle, il massimo punteggio in guida conferito a soli 11 ristoranti in tutta Italia, per l’Enoteca Pinchiorri a Firenze. Nel complesso sono 43 i ristoranti stellati in Toscana: un 3 stelle, cinque 2 stelle, e 36 1 stella.

La rivoluzione ‘green’ della Guida Michelin arrivano le “Stelle verdi”

La Guida Michelin si evolve e sposa il tema della sostenibilità dando visibilità, col nuovo riconoscimento delle “stelle verdi” agli chef che si evolvono abbracciando temi di rispetto ambientale, etica del lavoro, corretti rapporti di filiera, lotta allo spreco alimentare. “Vogliamo incoraggiare le iniziative sostenibili nella filiera della ristorazione” ha detto, in videoconferenza, il direttore internazionale di Michelin Gwendal Poullenec. “I nostri ispettori – ha precisato – hanno arricchito il loro metodo di lavoro andando a valutare anche le forniture di cibo dal territorio, lo spreco a tavola e persino la gestione dei rifiuti di ciascuna insegna. Abbiamo l’orgoglio di presentare, nella 66/a edizione della guida Michelin Italia, una selezione di chef destinata a crescere per avviare una rivoluzione green della ristorazione in movimento”.
Anche in Toscana c’è una stella verde va al Virtuoso Gourmet presso la Tenuta le Tre Virtù di San Piero a Sieve (Firenze).

Guida Michelin: la storia

La Guida Michelin nasce in Francia nel 1900 come aiuto per chi viaggia. Nel firmamento con una stella Michelin sono 26 le novità Michelin per un totale di 323 ristoranti. Tra questi sedici sono under 35, quattro dei quali under 30. In totale l’edizione 2021 della “rossa” propone oltre 2600 indirizzi tra alberghi e ristoranti. Rimanendo alla cucina su un totale di 371 ristoranti stellati la Lombardia rimane la regione a più alto tasso di star, con tre novità: 59 ristoranti, il Piemonte, con 2 novità, è sempre in seconda posizione, con 46 ristoranti, mentre la Campania, con tre novità, si colloca al terzo posto del podio, con 44 ristoranti. La Toscana è la regione più ricca di novità (6) per un totale di 43 ristoranti.

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