Salute/

L’Università Sant’Anna sviluppa una piattaforma robotica per la neuro riabilitazione

Grazie alla collaborazione con Epfl nasce uno strumento per terapie riabilitative per pazienti con gravi patologie neurologiche

Robot per riabilitazione

Grazie alla collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’Ecole Polytechnique Federale de Lausanne è stata realizzata una nuova piattaforma robotica neuro riabilitativa per gli arti superiori.

Permetterà, si spiega, di supportare la concezione, la validazione e la comprensione approfondita dei meccanismi funzionali alla base di terapie riabilitative per patologie neurologiche post icuts o lesione del midollo spinale. Lo studio è stato pubblicato su Science Robotics.

La piattaforma, sperimentata a livello pre-clinico su modello animale, è stata progettata in modo da integrare i vantaggi dell’utilizzo di un sistema robotico in ambito riabilitativo senza limitare il naturale movimento dell’arto.

“I promettenti risultati ottenuti durante la validazione della piattaforma anticipano il ruolo centrale che essa giocherà per lo sviluppo e la comprensione di nuove terapie riabilitative” commenta Maria Pasquini, prima autrice dello studio con i ricercatori Epfl Nicholas D. James e Inssia Dewany.

La possibilità di registrare segnali muscolari, cinetici, cinematici e neurali durante l’utilizzo della piattaforma ha permesso una quantificazione in alta risoluzione delle performance motorie recuperate, monitorando allo stesso tempo i processi neurali che le determinano.

La piattaforma risponde alla necessità di stimolare la partecipazione attiva del paziente durante la neuro riabilitazione. E’ stato verificato che un precoce e attivo training, indotto dall’utilizzo del robot, accelera il recupero delle funzioni degli arti superiori rispetto a una terapia convenzionale.

La capacità della piattaforma di creare un ambiente flessibile e realistico nel quale testare differenti approcci terapeutici è stata confermata dai risultati positivi ottenuti dall’integrazione della piattaforma robotica con un elettrodo che permetteva la stimolazione dei motoneuroni cervicali.

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