Made in Toscana/

Pitti, la moda fa i conti con la crisi. Il ministro Giorgetti: “Cassa integrazione e aiuti, ma speriamo nella ripresa””

Inaugurazione dell’edizione numero 100 a Palazzo Vecchio. Il presidente della Regione, Giani: “La moda, il made in Tuscany, siano traino per il rilancio dell’economia”

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La moda rinasce, la moda va ancora aiutata. Dal Salone Dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, Pitti Immagine Uomo edizione numero 100 taglia simbolicamente il nastro di partenza affrontando i temi caldi del settore: il calo del fatturato e la proroga della cassa integrazione Covid. A parlarne è proprio il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenuto all’inaugurazione: “La proroga è una misura che chiedevano sia i sindacati che i datori di lavoro, per questo motivo siamo andati in questa direzione. Speriamo però che non ce ne sia bisogno, che dall’autunno in avanti la crescita economica si faccia così vigorosa che si parlerà soltanto di assunzioni e non di licenziamenti”.

Le misure del Dl Rilancio per il settore prevedono anche altro:   5 milioni di euro di contributi a fondo perduto, in particolare per le startup, e il credito d’imposta del 30% sulle rimanenze finali di magazzino. Il Governo ha anche avviato il tavolo dedicato al tessile lavorando su temi quali “il rafforzamento degli strumenti orizzontali come quelli per il 4.0, progetti di economia circolare, lotta alla contraffazione, formazione tecnica e professionale”.

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Un settore, quello della moda rappresenta un fatturato di circa 80 miliardi ed impiega quasi 500mila addetti. “La ripartenza ci può essere solo con il mantenimento delle nostre maestranze, quindi dico grazie al governo per il grande aiuto che arriva con il mantenimento della cassa integrazione Covid”, ha affermato il presidente di Pitti Immagine, Claudio Marenzi, che ricorda come nei primi mesi del 2021 “i grandi marchi della moda sono rimbalzati tra il 10 e il 20% soprattutto nei mercati asiatici mentre la parte più fragile del settore moda soffre ancora”.

Sulla valorizzazione e sostegno punta anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Vediamo attraverso la moda la possibilità di un Made in Italy, e per quello che ci riguarda di un Made in Tuscany, che diventa traino di un rilancio dell’economia fondata sulla manifattura, in questo caso tessile, pelle, accessori, tutto ciò che Pitti riesce a mettere in evidenza”. Un sistema di professionalità e aziende “che sono in grado di creare un flusso di esportazioni per il quale ormai parliamo di rimbalzo con un +10%, +15% in queste settimane”.

Dalla moda parte dunque un segnale di ripartenza economica. Per questo, il giorno prima dell’inaugurazione, si sono riuniti in un pranzo a Palazzo Vecchio organizzato dal sindaco Dario Nardella i nomi forti della moda italiana: Domenico e Alfonso Dolce, Leonardo Ferragamo, Stefano e Niccolò Ricci, Brunello Cucinelli, Toni Scervino, Patrizio Bertelli, Niccolò Moschini, la presidente del centro di Firenze per la moda italiana Antonella Mansi e il presidente di Pitti Immagine Claudio Marenzi. “È stato un incontro molto utile, mai fatto prima, dal quale sono emerse tante proposte e idee – ha detto il sindaco Nardella – Abbiamo parlato degli investimenti sulle infrastrutture che sono fondamentali per l’internazionalizzazione della città e della Toscana. Poi ci siamo detti che dal Covid dobbiamo imparare, a partire dall’investimento sulle nuove tecnologie, sul digitale, su come promuovere la moda anche attraverso i canali del web”. E domani Pitti è ancora protagonista: atteso il ministro Luigi Di Maio tra gli stand della Fortezza

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