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Pnrr: l’Unione delle province si “allea” con la Regione per attirare i fondi UE

Presto un punto con la Regione per attirare e spendere i miliardi del Pnrr e dei fondi Ue su tutti i territori. Scuola, strade, ambiente, digitale e borghi le sfide principali

Gianni Lorenzetti 1

Martedì 15 marzo si è tenuta nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi a Firenze l’Assemblea congressuale dell’Unione delle province della Toscana.

All’assemblea hanno partecipato: il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo, il sindaco di Prato Matteo Biffoni. Con le conclusioni di Michele De Pascale, presidente Upi nazionale e Ivan Scalfarotto, sottosegretario al Ministero dell’Interno.

Il tema centrale del congresso è stato la configurazione di una “Nuova Provincia”, partendo da una modifica della riforma Delrio che possa restituire maggior peso istituzionale.

Per l’Upi è necessario, infatti, ridisegnare il profilo delle Province portando a termine quanto prima la revisione della legge 56 del 2014, eliminando tutte quelle incongruenze che limitano iniziative e investimenti.

Tra le richieste di modifica alla legge vi è anche il ridisegno degli organi politici provinciali, per evitare la solitudine del presidente introducendo una giunta, riportare alcune funzioni sui territori a partire dalla pianificazione strategica, lo sviluppo economico e le funzioni con dimensione di area vasta come l’ambiente e la caccia e pesca, abrogare l’ineleggibilità alla candidatura al Parlamento per i presidenti di provincia e i sindaci dei comuni sopra i 20mila abitanti.

“Stiamo lavorando con la ministra Lamorgese alla riforma del Tuel perché le province abbiano sempre più un ruolo di coordinamento, di stimolo agli investimenti. Sul Pnrr ci sono importanti capitoli legati alle scuole, altrettanti fondi lo Stato ha stanziato sul tema delle infrastrutture. Oggi le province rappresentano un ruolo molto forte, sono il coordinamento e la sinergia tra i Comuni“. Ha dichiarato il presidente dell’Unione delle province italiane, Michele De Pascale, in occasione dell’assemblea congressuale Upi a Firenze. Sull’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime De Pascale ha sottolineato che, per come è costruito il Pnrr, “si stanno selezionando tanti singoli progetti dei diversi enti, province, ma il caro prezzi rischia di rendere difficilmente sostenibile questi investimenti. Si tratta di adeguare queste risorse, di poterle aumentare anche per evitare gare al massimo ribasso. Altrimenti il rischio è selezionare ditte poco serie per fare un’opera, non premiare la qualità: per le scuole, ad esempio, ricordiamoci che dobbiamo mandarci i nostri ragazzi per cui dobbiamo fare le cose con qualità”.

“Il tema dell’energia è enorme, si ripercuote su tutto il sistema produttivo, sulle nostre famiglie. Il Governo dovrà agire con buon senso e il ruolo degli enti locali sarà importantissimo. In generale credo che l’Europa dovrà rivedere il modo in cui ci finanziamo. Il Pnrr è nato per l’emergenza pandemica ma siamo nel mezzo di una emergenza che avrà effetti ancora più incisivi sulla nostra realtà sia dal punto di vista economico che sociale” ha aggiunto il sottosegretario al Ministero dell’Interno Ivan Scalfarotto, a margine dell’assemblea congressuale Upi. “Esprimo un certo ottimismo – ha affermato -. Mi pare che la Ue abbia dimostrato coesione e capacità di comprendere che, quando ci troviamo davanti a queste sfide epocali come l’emergenza sanitaria o la guerra, abbiamo due strade: o lavoriamo tutti insieme o non abbiamo possibilità di farcela“. Sulla riforma del testo unico degli enti locali, ha sottolineato, è qualcosa che “si aspetta da più di 20 anni, le province rappresentano il coordinamento dei comuni”.

“Il ruolo della Provincia può essere di coordinamento e di gestione attiva, ad esempio sul Pnrr: a tal proposito secondo me le Province possono presentare i progetti e devono presentare direttamente i progetti. La Regione Toscana svolge una funzione di coordinamento, e conseguentemente ad esempio in materie come le scuole il ruolo della Provincia per l’utilizzo dei fondi del Pnrr è molto importante, come nell’edilizia economica popolare. Noi abbiamo 93 milioni e quindi il lavoro di coordinamento verso gli enti provinciali che intervengono sull’edilizia economica popolare con progetti è importantissima”. Lo ha detto il governatore della Toscana Eugenio Giani, in occasione dell’assemblea congressuale Upi a Firenze. 

Gianni Lorenzetti eletto nuovo presidente Upi Toscana

Gianni Lorenzetti è stato eletto questa mattina nuovo presidente di Upi Toscana dall’assemblea regionale delle Province. “Una sfida che accolgo con piacere in un momento di grandi cambiamenti, tra la gestione dei fondi europei che stanno per arrivare e la necessità di un nuovo disegno di legge per le Province – dice Lorenzetti –. I soldi del Pnrr che tra tutti gli enti sono già arrivati proprio nelle province sono destinati alle nostre scuole superiori, assieme a quelli che ancora devono arrivare con gli ultimi bandi ministeriali, e i nostri enti sono già all’opera. Ma c’è poi tutto il resto, miliardi da Pnrr e Fondi Ue su ambiente, digitale, borghi, sviluppo territoriale, strade, scuole. Quello che serve è un lavoro corale tra tutte le istituzioni, come quello già avviato con la Cabina di regia regionale. Ma in più occorre sedersi a un tavolo con la Regione e Anci per adattare il nostro sistema a questi flussi finanziari da gestire per non disperdere nemmeno un euro”.

“Solo nelle province parliamo di almeno 150 milioni di euro per 120 interventi nelle scuole superiori – aggiunge Lorenzetti, che è anche sindaco di Montignoso e presidente della Provincia di Massa Carrara –. Oltre a questo la legge ci riconosce stazione appaltante per tutti i progetti del Pnrr dei piccoli comuni. Per questo come assemblea abbiamo chiesto interventi immediati per rafforzare le Province toscane, partendo dalle assunzioni straordinarie negli uffici di progettazione e in quelli tecnico-amministrativi, negli appalti, fino alla digitalizzazione e alla transizione ecologica e ambientale. Non possiamo farci trovare impreparati sulle opportunità che arriveranno dall’Ue per migliorare le nostre città, ma anche i nostri paesi e i territori”.

 

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