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Porti, gli effetti “devastanti” della pandemia: Livorno in ripresa, Piombino in calo

A inizio 2021 si registra una ripresa dei traffici commerciali. A Livorno +8,5% di merci movimentate nel primo trimestre, mentre Piombino ha un -15%. I passeggeri dei traghetti in calo del 22%, ma aumentano i mezzi commerciali

Porto di Livorno

Il porto di Livorno mostra segni di ripresa dopo gli effetti della pandemia sui traffici commerciali nel 2020, ma lo stesso non si può dire di quello di Piombino. A Livorno, nel primo trimestre 2021, secondo i dati dell’Autorità di sistema dell’Alto Tirreno, lo scalo toscano ha movimentato 8.592.390 tonnellate di merce, archiviando il periodo di riferimento con un +8,5% sui primi tre mesi dello scorso anno. Per numerose tipologia di traffico (rinfuse liquide, solide, Ro-Ro e prodotti forestali), i risultati di gennaio e febbraio hanno mostrato valori positivi anche al confronto con i primi due mesi dell’anno scorso.

General cargo +14,8%

“2020, un anno devastante per tutta la portualità italiana”

Risultano in aumento sia le rinfuse liquide (+19,9%) che quelle solide (+26,7%), rispettivamente attestatisi attorno alle 2,2 milioni di tonnellate movimentate. Il traffico Ro-Ro è aumentato del 10,3%, a 3,7 milioni di tonnellate. In crescita anche il general cargo (+14,8%, a 489 mila tonnellate). In leggera flessione il settore dei container, che tra gennaio e marzo è diminuito del 6%, a 2 milioni di tonnellate. In termini di Teu movimentati, il porto ha sbarcato e imbarcato 173.162 contenitori da venti piedi, 12 mila in meno rispetto a gennaio-marzo 2020 di cui quasi la metà relativi ad attività di transhipment (-10,1%). Se si esclude l’attività di trasbordo, risultano sbarcati e imbarcati 122.960 Teu, il 5,2% in meno rispetto ai volumi dei primi tre mesi del 2020. In lieve crescita la movimentazione dei container vuoti (+1,3%) mentre sono risultati in calo i container pieni (-6,9%) sia in import (-10,2%) che in export (-4,6%) sullo stesso periodo dell’anno precedente. Segno positivo anche per i mezzi commerciali (guidati e semi rimorchi) sbarcati ed imbarcati dalle banchine sono stati 127.862, il 9,5% in più rispetto dell’anno precedente. “Il 2020 – osserva il presidente dell’Adsp livornese, Luciano Guerrieriè stato un anno devastante per tutta la portualità italiana. I dati di questo inizio d’anno sono confortanti e indicano un primo significativo segnale di ripartenza che dovrà trovare conferma nei prossimi mesi”.

Il porto di Piombino

Ammontano a 673 mila tonnellate le merci movimentate nel porto di Piombino, in provincia di Livorno, nel primo trimestre del 2021, facendo registrare un decremento del 15,5% sullo stesso periodo dell’anno precedente. Sempre secondo i dati dell’Autorità di sistema, risultano in calo sia il traffico delle rinfuse solide (-20,5%, a 357 mila tonnellate) sia la merce rotabile, che è diminuita del 10,4%, attestandosi attorno alle 302 mila tonnellate di merce movimentata. In termini di unità, comunque i mezzi commerciali movimentati sono stati 17.582, in aumento del 7,1% rispetto a gennaio-marzo 2020.

Diminuiscono anche i passeggeri

In calo anche il traffico dei passeggeri dei traghetti: -22%, fermo a 160.377 unità, mentre risulta completamente assente quello dei croceristi, a causa degli effetti dell’emergenza Coronavirus. Nel periodo di riferimento sono arrivate nel secondo porto dell’Authority 2.127 navi, il 9,1% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Aumentata anche la stazza media di ciascuna unità navale (+15,6%). Anche i porti elbani (Portoferraio, Rio Marina e Cavo) hanno chiuso il trimestre con una flessione del traffico complessivo pari al 10%: sono state movimentate quasi 300 mila tonnellate di merce. Qui il traffico rotabile, business principale assieme ai passeggeri, ha fatto registrare una diminuzione in termini di tonnellate del 10,5%, anche se sono complessivamente state movimentate 17.279 unità, +7,3% sul periodo precedente. “I porti dell’Alto Tirreno stanno gradualmente uscendo dalle secche della crisi pandemica, mostrando segnali di controtendenza non soltanto con riferimento a marzo 2020, il mese nero in cui tutto ha avuto inizio” ha aggiunto Guerrieri. “Ma anche in relazione ai mesi di gennaio e febbraio, che nell’anno precedente non erano stati contaminati dalla diffusione del Covid. Riteniamo che la strada tracciata sia quella giusta e con la collaborazione di tutti, operatori e istituzioni, riusciremo a traguardare nuovi obiettivi di sviluppo”.

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