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Due docenti dell’Università di Pisa nella storia dell’informatica

I professori Paolo Ferragina e Giovanni Manzini sono i primi italiani a ricevere il prestigioso premio internazionale “ACM Paris Kanellakis Award”

I professori Ferragina e Manzini davanti alla Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP) custodita al Museo degli strumenti per il calcolo dell’Università di Pisa

Due docenti dell’Università di Pisa sono i primi italiani e i quarti europei a ricevere il “Paris Kanellakis Theory and Practice Award”, il premio internazionale istituito nel 1996 che è considerato per rilievo nel campo dell’informatica secondo solo al Premio Turing.

I professori Paolo Ferragina e Giovanni Manzini dell’Università di Pisa hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento, assegnato ogni anno dall’Association for Computing Machinery (ACM), che viene attribuito per “specifici risultati teorici che hanno avuto un impatto significativo e dimostrabile sulla pratica dell’informatica”.

Premiati per l’invenzione dell’FM-index

I professori Ferragina e Manzini sono stati premiati per l’invenzione dell’FM-index, con risultati scientifici che hanno rivoluzionato la compressione dati e le applicazioni dell’informatica alla genomica. Oltre ai due docenti del Dipartimento di Informatica, il premio è stato assegnato anche a Michael Burrows, ricercatore inglese che lavora a Google.

Nel 1994 Michael Burrows e David Wheeler (scomparso nel 2004) hanno pubblicato un articolo che descriveva un rivoluzionario algoritmo di compressione dati basato su una trasformata reversibile dell’input, in seguito chiamato “Burrows-Wheeler Transform”.
Nel 2000 Paolo Ferragina e Giovanni Manzini hanno esteso il risultato di Burrows e Wheeler con nuove tecniche algoritmiche, mostrando come costruire un “indice compresso”, in seguito chiamato FM-index dalle iniziali dei due ricercatori, che supportava ricerche veloci nel testo usando uno spazio asintoticamente uguale a quello dei migliori compressori noti.

“Il premio – ha detto il professor Giovanni Manziniè un riconoscimento agli studi nei settori della compressione dati e dei motori di ricerca, sui quali la comunità italiana è sempre stata all’avanguardia e ha espresso negli anni risultati scientifici molto apprezzati a livello internazionale. Questa tradizione ha ispirato e nutrito le nostre ricerche di inizio anni 2000 e tutta la nostra attività di ricerca successiva.”

Il primato di Pisa nell’informatica

Oltre alla sua importanza teorica, la semplicità e l’efficacia dell’FM-index lo hanno reso una scelta molto diffusa per la realizzazione di strumenti software che lavorano su Big Data, con rivoluzionarie applicazioni nella genomica, come i tool BowTie e BWA che sono oggi gli strumenti più usati per l’allineamento di sequenze di DNA.

“Questo premio ha radici profonde, che derivano dalla grande tradizione e dai primati che l’Ateneo e Pisa vantano nell’informatica – sottolinea il rettore Riccardo Zucchia partire dalla Calcolatrice Elettronica Pisana (la CEP) di metà anni Cinquanta del secolo scorso, dal primo corso di laurea italiano in Informatica e dal primo collegamento alla rete Internet in Italia. Anche oggi il settore informatico pisano conferma di saper raccogliere e rilanciare le sfide del futuro, con un un prestigio che ci viene riconosciuto in tutto il mondo”.

“Il premio – ha aggiunto il professor Paolo Ferragina – è frutto di una ricerca che è nata ed è stata condotta in Italia, in un ambiente fertile di iniziative e collaborazioni, quale il nostro Dipartimento di Informatica. Speriamo che questo riconoscimento sia di stimolo per i giovani ricercatori e per le future generazioni di studenti che sceglieranno Pisa per i loro studi informatici”.

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