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Protezione civile, il punto coi Comuni. Monni: “Investire nella formazione dei cittadini”

L’assessora Monni ha fatto il punto con sindaci, prefetti e tecnici di protezione civile sullo stato di salute del sistema nella risposta alle nuove emergenze dettate dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici

Maltempo

In occasione della Settimana di Protezione Civile, l’iniziativa nazionale per sensibilizzare i cittadini sui temi di protezione civile, si è svolto a Firenze un convegno con i principali attori del sistema regionale per fare il punto sull’attuazione della nuova legge di protezione civile (la 45 del 2020) che è stata promulgata dopo l’approvazione del nuovo Codice della Protezione Civile.

A fare il punto su questi temi che coinvolgono sindaci, presidenti di Provincia, Prefetti, sono intervenuti il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio, l’assessora alla protezione civile Monia Monni, il direttore della protezione civile di Regione Toscana Giovanni Massini, il prefetto Valerio Valenti, il consigliere della Città metropolitana delegato alla protezione civile Massimo Fratini, il direttore generale Vigili del Fuoco della Toscana Silvano Barberi, il sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti e delegato alla Protezione civile per Anci Toscana.

I lavori sono stati aperti proprio dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio che ha ringraziato il volontariato per il lavoro fatto in questi ultimi mesi e sottolineato come per il sistema di protezione civile sia importante tornare a lavorare, non solo sulla prevenzione non strutturale come la comunicazione, ma anche su quella strutturale. Nei successivi interventi sono stati ribaditi alcuni concetti chiave su cui andare a migliorare il sistema. Il primo di tutti è certamente la formazione, intesa sia come formazione degli operatori e dei tecnici di protezione civile e, poi, soprattutto dei cittadini, parte attiva della protezione civile, che devono essere informati sui comportamenti da adottare e sui rischi a cui sono esposti. Un altro elemento è poi il supporto ai piccoli Comuni che, nella maggior parte dei casi, non hanno risorse e personale ma che si trovano comunque a dover gestire delle emergenze, per questo motivo vanno supportati.

Il terzo punto chiave è quello dell’aggiornamento dei piani di protezione civile di cui i comuni sono, o devono, dotarsi. Azione fondamentale, non come mero adempimento normativo, ma strumento da comunicare e con procedure chiare.

Siamo nella settimana di protezione civile – ha spiegato l’assessora alla protezione civile Monia Monni intervenendo -, un momento di riflessione per ripensare insieme a tutti i soggetti del sistema di protezione civile il sistema stesso di protezione civile. Quello toscano è molto complesso e articolato; ci sono 10mila volontari attivi, 700 organizzazioni, il sistema delle prefetture, comuni e province, un sistema che ha imparato a dialogare molto e istituzionalizzato i momenti di dialogo per massimizzare l’efficacia nel momento in cui si deve intervenire. Nei tempi di pace è necessario fare anche riflessioni su come il sistema si deve sempre adeguare alle nuove emergenze. Negli ultimi due anni ci siamo attivati per la pandemia, per l’emergenza della guerra in Ucraina allargando molto il nostro perimetro anche a soggetti che solitamente non stanno nel sistema per dare risposte non tipiche: penso ad esempio al sistema di accoglienza profughi messo in piedi dal dipartimento nell’immediatezza della guerra”. Monni ha sottolineato l’importanza della formazione: “non soltanto quella dedicata agli amministratori, ma la formazione dedicata ai cittadini che sono soggetto attivo del sistema di protezione civile. Dobbiamo metterli in condizione di sapere come ci si comporta di fronte al rischio e al pericolo – ha proseguito l’assessora regionale – perché metterli nelle condizioni di sapere li mette in condizione di autoproteggersi, di salvarsi la vita e mette noi in condizione di intervenire con tempestività e efficacia”.

Una occasione di formazione sarà proprio questo fine settimana con la nuova edizione di Io Non Rischio, dove vedrà tantissimi volontari e volontarie scendere in quasi 60 piazze toscane per raccontare le buone pratiche di protezione civile.

Per quanto riguarda la legge l’assessora Monni ne ha spiegato la genesi e la messa in pratica per le azioni future. “Nella scorsa legislatura abbiamo approvato questa legge molto alta, importante, che riforma il sistema di Protezione civile. Ora stiamo facendo le delibere attuative che trasformeranno il sistema di Protezione civile regionale: dall’istituzione degli ambiti ottimali che vedono più comuni insieme, ridisegnare la nostra segreteria operativa, modificare anche il sistema di partecipazione delle associazioni, coinvolgendo anche quelle più piccole che sono fondamentali, preparando il terreno per la “riforma” più ambiziosa, quella del nuovo Comitato del Volontariato di protezione civile regionale: passaggio fondamentale per la valorizzazione delle straordinarie risorse che il mondo delle associazioni toscane mette a disposizione del sistema della Protezione Civile”.

Con l’intervento di Bernardo Gozzini, amministratore unico del Consorzio Meteo Lamma, il focus è passato sulle allerte meteo e sulla comunicazione di queste informazioni. Le previsioni hanno il loro livello di incertezza ma dall’altra dobbiamo imparare a comprendere i codici colori e il loro significato. Per quanto riguarda il codice verde, nel caso del rischio temporali forti, non vuol dire che non pioverà ma che si potranno verificare temporali ordinari. La differenza poi tra codice colore giallo e arancione sta nella persistenza del fenomeno. Per quanto riguarda il giallo si potranno verificare temporali forti di breve durata mentre per l’arancione ci saranno temporali forti persistenti.

In conclusione, è intervenuto Fausto Guzzetti del Dipartimento della Protezione Civile che ha evidenziato 3 elementi su cui lavorare nel breve futuro: adeguare i sistemi previsionali ai fenomeni e al mondo che è cambiato, investire sulla credibilità del sistema e incrementare le attività di comunicazione sia all’interno del sistema che verso i cittadini.

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