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Qualità della vita nell’anno del Covid: penalizzate le grandi città tra cui Firenze

Nella classifica annuale del Sole 24 Ore molto buono il risultato di Siena (11esima in assoluto), mentre Prato spicca per il dinamismo imprenditoriale e Arezzo per il boom delle start up

Raccontare in presa diretta l’impatto della pandemia sulle vite degli italiani. È questo l’obiettivo della classifica 2020 sulla qualità della vita del Sole 24 Ore: la 31esima edizione dell’indagine che fotografa il benessere nelle province italiane quest’anno, non poteva essere altrimenti, è incentrata a indagare l’effetto del Covid-19, tra contagi, crisi economica e lockdown.

La classifica analizza 90 indicatori, aggiornati in base agli ultimi dati disponibili, su sei aree tematiche di analisi, che cercano di catturare la complessità della vita nelle province italiane: Ricchezza e consumi; Demografia e salute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero. All’interno di queste aree sono stati inseriti 25 indicatori che documentano le principali conseguenze del Covid-19 su salute, attività economiche e vita sociale, come i casi di Coronavirus in rapporto alla popolazione.

Le città toscane nella classifica generale

La classifica generale premia Bologna, al primo posto e mette sul podio Bolzano (seconda) e Trento (terza), habitué della top 5 della qualità della vita, mentre la provincia toscana che si piazza più in alto è Siena, in 11esima posizione.

Il Nord della Penisola esca penalizzato dagli effetti su larga scala del virus, mentre la crisi economica innescata dalla pandemia penalizza le aree metropolitane più turistiche tra cui anche Firenze, che scende quest’anno di dodici posizioni e si piazza così 27esima. Al 28esimo posto troviamo Prato, mentre al 35esimo c’è Arezzo, al 40esimo Pisa, al 44esimo Livorno, al 51esimo Grosseto, al 65esimo Lucca, al 73esimo Massa Carrara e al 77esimo Pistoia.

Toscana al top per digitale, cultura, imprenditorialità e start up

L’indagine del Sole 24 Ore propone anche un focus su 25 indicatori relativi all’impatto della pandemia, aggiornati tra il 30 giugno e ottobre di quest’anno, come il Pil pro capite, le ore di cassa integrazione autorizzate o la diffusione del Reddito di cittadinanza. Dall’analisi dei 25 parametri emerge la profondità della crisi economica e sociale un po’ in tutta Italia, per ora tenuta a bada da ammortizzatori, contributi e ristori statali.

Startup

Per quanto riguarda la Toscana spiccano però anche aspetti positivi, legati alla capacità reattiva del territorio. Analizzando il parametro del dinamismo imprenditoriale infatti, che caratterizza alcuni territori più inclini a cogliere le opportunità anche nella pandemia, troviamo al secondo posto Prato (+29,69%), al decimo Firenze e al 12esimo Arezzo, mentre il boom di start up si registra ad Arezzo (+54,55%) e a Siena (+50%).

La città del Palio si piazza bene anche nella classifica relativa alla Cultura e tempo libero, dove è in quinta posizione. Una categoria in cui brillano la maggior parte delle province toscane: qui infatti troviamo al settimo posto Grosseto, al decimo Firenze, al 13esimo Livorno e al 17esimo Pisa.

La classifica analizza anche i parametri relativi all’evoluzione digitale, che ha registrato una spinta senza precedenti e rappresentato un’ancora di salvezza per tanti settori durante la pandemia. Qui Firenze primeggia nell’indice di trasformazione digitale, elaborato dal Forum Pa, dove si piazza al primo posto, mentre Prato è terza in Italia per l’incidenza di imprese che fanno e-commerce.

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