Ambiente/

Uno sguardo dal cielo per monitorare le frane in Toscana

Sono ben cinque le aree toscane monitorate grazie alle immagini radar acquisite dai satelliti. Si tratta dei bacini dell’Arno, del Serchio e gli ex bacini regionali Ombrone, Toscana Nord e Toscana Costa

Utilizzare il monitoraggio del territorio da satellite per studiarne i fenomeni deformativi, in particolare fenomeni franosi lenti o molto lenti e di subsidenza del terreno. È possibile grazie al progetto dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino Settentrionale, basato su elaborazioni effettuate sui dati interferometrici messi a disposizione dalla Regione Toscana. Interessate cinque diverse aree del suolo toscano: i bacini dell’Arno, del Serchio e gli ex bacini regionali Ombrone, Toscana Nord e Toscana Costa.

Uno sguardo dal cielo

I dati forniti dalla Regione Toscana sono ottenuti dall’elaborazione multi-interferometrica delle immagini radar acquisite dai satelliti Sentinel1 nel periodo che va da gennaio 2018 a settembre 2021. La metodologia applicata si basa sulla Tecnica Ps (Psinsar Tm) sviluppata dal gruppo Sar del Politecnico di Milano e da Tele-Rilevamento Europa – Tre.

Come funziona

I diffusori permanenti (Permanet scatterers, Ps) corrispondono ad oggetti già presenti sul terreno che vengono identificati dal satellite grazie alle loro caratteristiche elettromagnetiche e sono in grado di fornire informazioni sul moto del punto osservato. In funzione della densità sul territorio, dell’elevata precisione delle misure e dell’ottimizzazione dei tempi di calcolo e dei costi, la tecnica Psinsar Tm si colloca nell’ambito del monitoraggio territoriale come strumento idoneo allo studio dei fenomeni deformativi.

Un procedimento che risulta quindi particolarmente utile per l’analisi di fenomeni franosi lenti o molto lenti, e di fenomeni di subsidenza del terreno; può inoltre fornire un valido ausilio per definire geometria e stato di attività dei fenomeni osservati.

I più popolari su intoscana