Salute/

La Regione Toscana ‘ringrazia’ il personale sanitario con 31,5 milioni

Le aziende e gli enti del servizio regionale sanitario hanno ricevuto un riconoscimento economico aggiuntivo per la gestione dell’emergenza sanitaria del Covid-19

Operatori sanitari

Oltre 31,5 milioni di  euro sono stati assegnati dalla Regione alle aziende e agli enti del servizio sanitario regionale quale riconoscimento economico aggiuntivo per il personale sanitario, impegnato in prima linea nella gestione dell’emergenza epidemiologica dovuta al Covid-19. Lo definisce una delibera approvata nell’ultima seduta di Giunta, su proposta dell’assessore alla salute, Stefania Saccardi, stanziando per l’esattezza 31.520.560 euro.

“È il segno tangibile della nostra gratitudine per il lavoro svolto da tutti i nostri operatori sanitari, che dinanzi a un’emergenza epidemiologica senza precedenti non si sono tirati indietro. Anzi, con profondo spirito di abnegazione, hanno affrontato il momento difficile senza alcuna esitazione, ponendosi un solo obiettivo: salvare più vite umane possibili e assistere al meglio chi si è ritrovato, all’improvviso, colpito da un nemico invisibile, un virus insidioso, che ha stravolto letteralmente le loro vite – commentano il presidente della Regione, Enrico Rossi, e l’assessore Saccardi -. Con questo atto onoriamo un impegno preso e sottoscritto con le organizzazioni sindacali regionali della funzione pubblica Cgil, Cisl e Uil, con le quali abbiamo condiviso un percorso di fattiva collaborazione, che ci ha visti uniti nel raggiungimento dei medesimi obiettivi di tutela della salute pubblica e di doveroso riconoscimento verso tutte quelle categorie di lavoratori impegnate in prima linea nella lotta contro il Covid. Per la concessione di questo riconoscimento economico va dato merito anche al Consiglio regionale, che ha creato i presupposti normativi, tramite l’approvazione di un’apposita legge”.

L’assegnazione di un beneficio economico è prevista anche per i medici specializzandi, che hanno lavorato fattivamente nel periodo Covid nelle aziende ospedaliere universitarie e nelle asl, anche se privi di contratto con il sistema sanitario regionale. Per il personale operante nei servizi affidati in appalto a enti terzi (come operatori impiegati in residenze sanitarie per anziani e nella sanità privata convenzionata, conduttori di mezzi di soccorso, per fare qualche esempio) è, invece, ancora allo studio il quadro di applicazione.

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