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Restaurato (e in mostra) l’Angelo Annunciante attribuito a Leonardo

Sarà in mostra a Lucca fino a dicembre, poi tornerà nella Pieve di San Gennario, che da sempre ospita l’opera recentemente restaurata che alcuni attribuiscono al giovane Leonardo Da Vinci

Angelo Annunciante, particolare

Farà tappa a Lucca, nella chiesa di San Franceschetto, l’Angelo Annunciante che dopo il restauro è pronta per tornare nella Pieve di San Gennaro, sulle colline lucchesi, anch’essa restaurata grazie alla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca.

L’esposizione

Però, prima del ritorno dell’opera a “casa”, la statua in terracotta dipinta, da alcuni attribuita ad un giovane Leonardo da Vinci, sarà visibile al pubblico, fino al 19 dicembre, all’interno della mostra “Se fosse un angelo di Leonardo… L’arcangelo Gabriele di San Gennaro in Lucchesia e il suorestauro” (Chiesa di San Franceschetto, in piazza San Francesco a Lucca).

Angelo Annunciante

Il restauro

La statua, raffigurante l’Arcangelo Gabriele nel momento immediatamente precedente l’annunciazione, che si trovava in pessime condizioni conservative, è stata sottoposta ad un accurato restauro, reso possibile dall’Arcidiocesi di Lucca e realizzato dall’Opificio delle Pietre dure di Firenze. L’intervento ha restituito all’opera la sua originaria policromia e ne ha consolidato la struttura. Quest’ultima era stata infatti gravemente compromessa nel 1773, quando la statua fu colpita accidentalmente da una scala e frantumata in oltre venti pezzi.

La storia

Realizzato a cavallo tra il XV e il XVI secolo, l’Angelo Annunciante della Lucchesia è stato protagonista di una lunga diatriba sulla sua paternità, che ha contribuito ad alimentare curiosità e interesse nel corso degli anni. “Anche se la paternità dell’Angelo non è ancora stata accertata, le ipotesi su chi ne sia l’artefice sono molteplici e spingono quasi tutte verso la bottega di Andrea del Verrocchio” spiega la curatrice, Ilaria Boncompagni. “Quello che è certo è che l’autore aveva una mano assai sapiente, che è stata in grado di creare quest’opera così raffinata e misteriosa nelle fattezze, nel volto e nello sguardo. Un’opera che, grazie alla mia professione, ho avuto modo di approfondire con uno studio i cui risultati saranno presto annunciati”.

 

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