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Ricordi che si intrecciano sott’acqua: “Mutazioni” di Lucia Damerino

Dal 28 gennaio al 28 febbraio 2021 alla Galleria Crumb di Firenze in mostra una serie di fotografie che riflette sul nostro rapporto col passato

Mutazioni, Lucia Damerino

Raso, pizzo, sete, crepe de chine, chiffon, taffetà di organza, drappeggi che corrono il rischio di essere dimenticati ma che acquistano, attraverso il movimento fluido dell’acqua una nuova vita, carica di suggestioni.

“MUTAZIONI” la mostra fotografia di Lucia Damerino esposta alla Crumb Gallery di Firenze è frutto di un progetto nato durante i mesi di lockdown forzato. È un lavoro fotografico che riflette sulla memoria, sulla storia individuale e famigliare, sui ricordi, a volte anche dolorosi, sulla catarsi che qui avviene attraverso l’azione purificatrice dell’acqua. All’interno di grandi teche di vetro, costruite dalla stessa Damerino, piene d’acqua, fluttuano degli abiti, abiti da sposa della sorella, i vestiti degli zii, del padre, brandelli di una narrazione privata ma allo stesso tempo parte di una storia universale. I vestiti si muovono in modo assolutamente autonomo dai corpi che li hanno abitati, quasi fosse una danza. Sono messaggi in una bottiglia, poesie galleggianti, memorie abbandonate.

Lucia Damerino, 54 anni, designer, vive e lavora tra Firenze e Milano. Il suo percorso di ricerca artistica affonda le radici nel tempo, rimanendo a lungo entro confini strettamente privati, fino all’esordio di oggi, grazie a Crumb Gallery. Professionalmente impegnata nel design e nel set styling, Damerino mutua da questo mondo la fotografia e l’uso degli oggetti, che ora si trasformano in materia significante, espressione di un mondo interiore. Esperienze di vita, memorie di infanzia e di persone care, affiorano, mutano e vivono nuovamente.

Ecco la nostra intervista

Mi trovo in un momento “Tsunami” della mia vita, – ha raccontato Lucia Damerino- ho trovato un senso nuovo alle cose che faccio. Avevo provato nel tempo con l’arte e sempre lasciato, cominciavo a lavorare e abbandonavo anche perché non avevo mai trovato una galleria. Ora avendo finalmente trovato uno spazio, un interlocutore tutto è cambiato. Le ragazze della Crumb Gallery hanno visto le mie foto sui social e è nato tutto da lì. Per me si è aperto un mondo nuovo.

Com’è nata l’idea di mettere i vestiti nell’acqua?

Eravamo in lockdown quindi ho cominciato ad usare quello che avevo in casa. Ho iniziato a creare dei piccoli still life casalinghi dandogli un significato. Tempo fa avevo usato una vasca di vetro per fotografare un pitone perché avevo paura che scappasse per casa. Era una serie di foto che si chiamava “Il creativo” in cui lavoravo sulle radici e sul legame con mia mamma mentre stava morendo. Fotografavo radici, serpenti e alberi tutte cose primitive legate al mito. Quindi mi era rimasta questa vasca di vetro. Mi è venuto naturale mettere gli abiti in acqua, ho solo seguito quello che mi dettava l’istinto. La cosa bella del lockdown è che essendoci il nulla, essendo tutto fermo io potevo fare quello che mi pareva. Una creazione al contrario, veniva da sé, non dovevo pensare. Ero come un bambino che gioca e mette insieme vari elementi. Mi è piaciuto così tanto, quando buttavo i vestiti in acqua mi sentivo bene, avevo un senso di pace, è stato salvifico.

La tua è anche una riflessione sul tempo, sulla memoria. I vestiti in fondo sono anche la rappresentazione metaforica delle persone a cui abbiamo voluto bene e che magari ora non ci sono più, o che noi eravamo in passato

La mia mamma mi cuciva i vestiti quando ero piccola, fatti con le sue mani. Il senso di mutazione e trasformazione, come il serpente cambia pelle io lo vedo negli abiti che noi cambiamo come una pelle. I nostri vestiti che non sono solo ‘look’ sono parte di noi, ci rappresentano nel tempo. Ho fatto tanti sogni legati agli abiti.  Pensa che ho telefonato alle mie zie in Puglia per farmi mandare i loro vestiti. Maneggiarli mi scatenava un’emozione pazzesca. Gli abiti nel fluttuare in acqua mi danno emozione, nella vasca chiusa si crea un mondo. I limiti, la definizione dello spazio, sentire dove finisce, questo spazio finito gli da una forza diversa, un significato ancora maggiore.

MUTAZIONI sarà aperta fino al 28 febbraio 2021, nel rispetto delle norme sanitarie e delle prescrizioni vigenti. Per visitare la mostra è consigliato prenotare al numero 347 3681894.

Mutazioni, Lucia Damerino

Informazioni sull’evento:

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