Ambiente/

Riserva di Santa Luce, 30 anni nel segno della biodiversità

L’assessora Monni ha sottolineato come l’oasi Lipu rappresenti “un esempio virtuoso di sviluppo e rispetto per la natura”

La riserva naturale di Santa Luce

L’oasi Lipu della riserva di Santa Luce festeggia 30 anni. Un traguardo che è stato festeggiato con l’iniziativa ‘Buon compleanno Riserva!’,  organizzato a Santa Luce dalla Lipu, la Lega protezione uccelli che dal 1992 gestisce la Riserva.

Il lago nasce nei primi anni Sessanta come bacino idrico per la Solvay Chimica Italia, ancora oggi proprietaria dell’area. Viene costruita una diga di sbarramento per la raccolta delle acque del fiume Fine. Così lo specchio d’acqua è stato colonizzato dalla vegetazione palustre e da numerose specie di fauna acquatica.

La riserva naturale di Santa Luce

Dall’oasi Lipu alla riserva di Santa Luce

Con il tempo l’oasi Lipu Santa Luce, diventa area naturale di interesse locale Lago di Santa Luce e poi la Riserva naturale, prima provinciale e poi, dal 2015, regionale. L’importanza di questa area naturale è stata anche riconosciuta dall’Unione Europea: è tra le aree delle Rete natura 2000 come Zona speciale di conservazione. La Regione Toscana sostiene la gestione della Riserva con un contribuito che dal 2018 ad oggi assomma a circa 100.000 euro.

Un paradiso nella riserva di Santa Luce

Nell’ecosistema del lago vi è un una grande diversità biologica: tra le tante specie di uccelli che vi nidificano e vi fanno sosta si trovano il Podiceps cristatus, il tarabusino Ixobrycus minutus, il germano reale Anas platyrhynchos, l’alzavola Anas crecca, il moriglione Aythya ferina.

La riserva naturale di Santa Luce

Per non parlare di insetti, rettili e anfibi: presenze costanti e tra i molluschi spicca l’anodonta, un grosso bivalve che raggiunge anche i 10 cm di lunghezza. Tra i mammiferi sono presenti istrice, riccio, volpe, gatto selvatico.

Le buone pratiche per l’ambiente

La Riserva di Santa Luce rappresenta esempio di come la natura possa trovare i suoi spazi anche a fronte di importanti modifiche antropiche, ma soprattutto un esempio di collaborazione tra enti pubblici, associazionismo ed un partner privato”: così l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni è intervenuta all’iniziativa ‘Buon compleanno Riserva!’.

Salvaguardare la biodiversità

Dato che ancora oggi le sue finalità industriali non sono cambiate, ma è mutata l’importanza naturalistica del luogo, la nostra grande sfida è coniugare nel quotidiano le esigenze industriali con la tutela dell’ecosistema – ha spiegato l’assessora – E’ una sfida globale, che ci riporta al grande tema della tutela dell’ambiente nel suo complesso e del contrasto ai mutamenti climatici”.

Saper coniugare sviluppo e natura

Santa Luce – ha concluso Monni – dimostra che coniugare sviluppo e rispetto per la natura è possibile e la Toscana continuerà a sostenere la Riserva e il suo gestore in questo delicato e prezioso lavoro: grazie quindi alla Lipu, che gestisce la Riserva grazie ad una convenzione e che ha portato significativi risultati tra cui la realizzazione del nuovo camminamento, della cartellonistica, dei servizi igienici”.

La riserva naturale di Santa Luce

Un esempio di politiche virtuose

Anche la sindaca di Santa Luce Giamila Carli ha evidenziato come il lago, nonostante sia nato come bacino industriale, si sia naturalizzato alla perfezione, aggiungendo valore alla bellezza del paesaggio: “costituisce – ha detto – l’esempio tangibile di quanto le politiche virtuose riescano a trasformare la somma degli interessi singoli un interesse collettivo. La preservazione della biodiversità e dell’ambiente favorisce lo sviluppo del turismo, costituendo anche stimolo per l’educazione ambientale nelle nostre scuole”.

I più popolari su intoscana