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Chiavi ai sindaci: la protesta di baristi e ristoratori in Toscana

Gli esercenti in agitazione hanno consegnato le chiavi delle loro attività da Firenze a Grosseto: un gesto simbolico per chiedere un aiuto alle istituzioni locali. Il sindaco di Firenze Nardella: “Chiederemo un confronto al ministro Patuanelli sugli affitti”

Baristi e ristoratori in agitazione in tutta la Toscana per chiedere alle istituzioni di poter ripartire con le loro attività. A Firenze il gruppo Ristoratori Toscana ha consegnato oltre 1500 mazzi di chiavi nelle mani del sindaco Dario Nardella e dell’assessore alle attività produttive Federico Gianassi. Chiavi che hanno dato vita al flash mob “Risorgiamo Italia”, ma che soprattutto rappresentano oltre 1500 storie di piccola imprenditoria toscana, migliaia e migliaia di posti di lavoro ma anche la forza di un’unione che vede per la prima volta insieme i ristoratori in una lotta comune, per fronteggiare le enormi difficoltà che coinvolge il loro settore come uno degli ambiti più colpiti dagli effetti economici e sociali del Coronavirus.
Un gesto che vuole simboleggiare la richiesta di aiuto degli imprenditori della ristorazione alle istituzioni locali affinché si facciano portavoce delle richieste presso il governo.

“È stato un incontro molto utile. Abbiamo convenuto di chiedere al ministro Patuanelli un confronto sul tema degli affitti dei locali per aiutare iristoratori” ha commentato Nardella dopo aver ricevuto a Palazzo Vecchio la delegazione dei ristoratori. “Parliamo di più di 30mila persone coinvolte – ha detto – ho visto imprenditori con le lacrime agli occhi, persone costrette a chiudere ma che devono pagare l’affitto. È difficile giustificare il pagamento di un canone per intero se sei stato obbligato a chiudere per la salute di tutti. Chiederemo una norma per calmierare gli affitti”.

Il sindaco poi ha confermato la “decisione di cancellare la Cosap per tutto il periodo di chiusura dei locali” e si è detto disponibile a “valutare la riduzione della Tari“. Nel momento in cui apriranno le attività commerciali, ha continuato, “vogliamo dare suolo pubblico gratuito a chi non ce l’ha” e dare “spazio in più, con sedie e tavolini gratis, a chi ce l’ha già e lo paga. Sulle modalità con cui far partire” questa operazione “l’assessore Gianassi convocherà un tavolo con tutte le associazioni di categorie e con i ristoratori toscani. Palazzo Vecchio non chiude la porta a nessuno”. 

ristoratori protesta

I ristoratori hanno portato avanti la protesta della restitutizione delle chiavi ai sindaci anche a Pistoia, Grosseto, Piombino, Pietrasanta, Empoli e Carrara.
A Pistoia il sindaco Alessandro Tomasi li accolti dando loro solidarietà e spiegando che la giunta sta predisponendo provvedimenti mirati. All’esame della giunta ci sono misure sostenibili da parte del Comune. “Misure – ha spiegato Tomasi – che riguardano Cosap, Tari, affitti, apertura Ztl e estensione dei dehors. Sono misure in capo e nelle possibilità economiche dei Comuni”.

A Grosseto chiavi consegnate al sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. “Da settimane mi faccio portavoce delle categorie – ha detto Vivarelli Colonna – Mi sono state consegnate le chiavi dei ristoratori, tantissime e pesantissime. Ho scritto al Governatore della Toscana per rivedere il distanziamento di 1 metro e 80 che rischia di essere il colpo finale per ristoratori e commercianti. Continuerò a battermi, dal Governo hanno bisogno di certezze e di liquidità”.
Protesta anche a Piombino dove le chiavi sono state date al sindaco Francesco Ferrari e all’assessore Sabrina Nigro che hanno confermato la convocazione di un tavolo. “La voce dell’amministrazione – dicono – si farà sentire con più forza e determinazione in tutte le sedi. Dietro ogni titolare c’è la sua famiglia ma anche le famiglie dei dipendenti. Bar e ristoranti sono luoghi in cui più forte si percepisce l’unità della comunità”.

A Pietrasanta gli esercenti sono andati davanti al municipio in modo ordinato e silenzioso per dare le chiavi al sindaco Alberto Stefano Giovannetti il quale ha annunciato di scrivere al premier Giuseppe Conte, al governatore Enrico Rossi e all’Anci. Il Comune sta lavorando su Cosap e Tari, entrambe sospese, ma “le sole risorse comunali, nonostante un bilancio solido, non saranno sufficienti per sostenere tutto il peso dei costi e dei mancati guadagni delle imprese. Lo deve fare lo Stato”, dice Giovannetti.
Il Comune di Empoli è orientato alla “cancellazione della Cosap per i mesi di chiusura e se possibile per tutto il 2020” mentre a Carrara dopo aver ricevuto le chiavi in una scatola, il sindaco Francesco De Pasquale ha anche detto che “stiamo tutti affrontando una situazione senza precedenti” e il Comune ipotizza misure di sostegno al commercio.

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