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Ristori Covid, la Regione proroga gli aiuti per terme e settore sciistico

Ci sarà tempo fino al 21 gennaio 2022 per chiedere i contributi a fondo perduto. L’assessore Marras: “Abbiamo ritenuto doveroso dare qualche settimana di tempo in più”

Terme di Saturnia - © Artur_Nyk/Shutterstock

Circa un mese in più per ottenere i ristori e i contributi a fondo perduto destinati alle imprese dei comprensori sciistici, ai maestri e scuole di sci e ai gestori di stabilimenti termali. I bandi sono scaduti in questi giorni e la Regione Toscana ha deciso di prorogarli tutti e tre fino al 21 gennaio 2022.

“Abbiamo ritenuto doveroso dare qualche settimane in più di tempo ai possibili beneficiaria, visto che le risorse messe a disposizione consentivano di finanziare più domande di quelle al momento arrivate”, spiega l’assessore all’economia e al turismo Leonardo Marras. “Oltretutto – aggiunge – saranno gli ultimi bandi di ristoro per le perdite subite a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria: dal prossimo anno si tornerà necessariamente a parlare di sostegni agli investimenti”.

Scii e terme: per loro c’è ancora tempo

I bandi sono pubblicati sul sito di Sviluppo Toscana, società della Regione che si occuperà anche dell’istruttoria. Per imprese (del commercio, della ristorazione e della ricettività turistica) e per i maestri e scuole di sci la Regione aveva a suo tempo stanziato rispettivamente 4 milioni e 113 mila euro e 779 mila euro.  Per godere del sostegno è necessario aver subito nel 2020 una perdita di fatturato di almeno il 20 per cento rispetto all’anno precedente.  Il ristoro potrà essere al massimo di 10 mila euro per le imprese turistiche, 5.000 euro per le scuole di sci e di 3.000 per i maestri di sci. Sono nove i comuni interessati: Abetone Cutigliano, Sambuca Pistoiese, San Marcello Piteglio, Abbadia San Salvatore, Careggine e Castiglione Garfagnana.

Per gli stabilimenti termali erano stati messi a disposizione 500 mila euro. Il bando è stato aperto il 9 dicembre e si rivolge alle micro, piccole e medie imprese che nel 2020 abbiano registrato una flessione di fatturato o corrispettivi di almeno il 20 per cento rispetto al 2019.  Sono previsti contributi da un minimo di mille euro ad un massimo di 50 mila euro e comunque non potrà essere superiore alle perdite patite.Per le aziende che abbiano iniziato ad operare dopo gennaio 2019, il raffronto di fatturato non riguarderà l’intero anno. Chi  ha avviato l’attività nel 2020 riceverà invece un contributo forfettario di mille euro.

 

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