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Treni: dentro la sala operativa dove professionisti e tecnologie controllano la circolazione ferroviaria in Toscana

Da qui vengono monitorati i treni AV, regionali e merci che circolano in Toscana, coordinata la manutenzione e curata la comunicazione in tempo reale alle persone nelle stazioni

Quando dobbiamo prendere un treno stiamo attenti al binario dove arriva, alla scelta del posto vicino al finestrino, ma soprattutto che il treno parta in orario o che non si verifichino ritardi. Non ci pensiamo mai ma dietro a tutto questo c’è il lavoro di tante persone e l’occhio tech della sala operativa di Rete Ferroviaria Italia.

La sala operativa di RFI si trova a Firenze nei pressi della stazione di Campo di Marte ed è attiva H24 per 365 giorni l’anno. Qui lavorano 100 persone che si alternano su turni. Da questa sala viene gestita la circolazione del traffico ferroviario su oltre 1500 chilometri di linea e attraverso 200 stazioni. Si coordina la manutenzione dell’infrastruttura e l’informazione agli utenti nelle stazioni.

La Toscana è l’unica regione dove RFI monitora la circolazione dei treni attraverso due sale operative gemelle, quella di Firenze che gestisce le linee che vanno dal capoluogo toscano verso Roma, Pistoia ed Empoli, tutto il bacino della Faentina e della Valdisieve, insieme al bacino senese con i treni che vanno da Siena verso Grosseto, Empoli o Chiusi e la sala operativa di Pisa che gestisce le linee sulla dorsale tirrenica.

Un’azione fondamentale che viene condotta in questo spazio è il monitoraggio quotidiano della qualità del servizio e delle performance che avviene attraverso la misurazione della puntualità dei treni. Un treno, infatti, è puntuale se arriva a destinazione con un ritardo inferiore a cinque minuti. “In questo periodo – ha commentato l’Ing. Angela D’Eboli, RFIle performance stanno andando bene. Abbiamo raggiunto livelli che si attestano al 93% di puntualità, questo vuol dire che su 100 treni che sono in circolazione, 93 arrivano a destino con un ritardo inferiore a 5 minuti”.

Ed è proprio da questa sala operativa che viene riorganizzato il servizio quando si verificano guasti all’infrastruttura ferroviaria. Qui viene coordinato l’intervento dei tecnici nel luogo in cui si verifica la criticità e, anche grazie alla presenza della figura del coordinatore dell’esercizio dell’infrastruttura, viene fatta una previsione della tempistica di ripristino del guasto e su questa viene riprogrammato il servizio prevedendo in alcuni casi cancellazioni o limitazioni. Oltre a questo, non appena emerge un guasto, si attiva l’informazione al pubblico nelle stazioni. “Una cosa importantissima che viene fatta dalla sala è la gestione delle informazioni al pubblico. Quando siamo a conoscenza di un guasto o di una anormalità, una funzione della sala è quella di informare la clientela nelle stazioni dei possibili ritardi, cancellazioni e di dare una alternativa di viaggio. Questa è una attività su cui stiamo puntando tantissimo insieme a Trenitalia che fa un analogo servizio a bordo treno. Ci coordiniamo affinché le informazioni siano date contestualmente e tempestivamente”, ha concluso l’Ing. Angela D’Eboli, RFI.

In occasione della visita alla sala operativa fiorentina l’assessore ai trasporti, Stefano Baccelli, è rimasto positivamente impressionato da questa organizzazione e dal monitoraggio capillare del traffico ferroviario nella nostra regione, ma anche per la professionalità e le innovazioni tecnologiche applicate. “Come Regione Toscana, insieme a Muoversi in Toscana, forniamo un servizio comunicativo aggiuntivo sui social che è complementare rispetto al lavoro per informare i viaggiatori di RFI e Trenitalia. Ci sono standard di puntualità molto buoni – ha proseguito Baccelli – ma che devono essere migliorati insieme alla comunicazione verso gli utenti per conoscere le criticità e, soprattutto, le opportunità in termini di servizio sempre più integrato che offriamo. Partire a piedi, con la bici, per poi usare il treno o il bus, questa è la prospettiva per la Regione Toscana e dare così dimostrazione dell’elasticità del servizio”.

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