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Sanità, al via il bando regionale per i nuovi medici destinati alla continuità assistenziale territoriale

L’evoluzione delle Usca: gli operatori sanitari prenderanno in carico i pazienti affetti da Covid. La Toscana tra le prime ad attivare queste unità

Un reparto Covid al Centro Pegaso di Prato - © Paolo Lo Debole

La continuità assistenziale territoriale in Toscana, ora, si evolve. La giunta regionale ha infatti dato il via libera al bando per incarichi a tempo determinato di medico delle Uca –  ossia le Unità di continuità assistenziale –  per la presa in carico dei pazienti domiciliari affetti da Covid. L’avviso pubblico ha l’obiettivo di formare  graduatoria per il conferimento di incarichi per l’anno in corso.

Le domande dovranno essere inviate alla Asl territoriale di riferimento entro 15 giorni dalla pubblicazione del bando. I medici interessati possono indicare nella domanda una o più zone per lo svolgimento della propria attività.

Cosa sono le Uca-unità di continuità assistenziale

Le Uca possono essere considerate un’evoluzione delle Usca, attive durante l’emergenza Covid, la cui esperienza si è conclusa a fine giugno come disposto a livello nazionale. Le Uca, anch’esse decise a livello nazionale, saranno attivate dal medico di fiducia o da altro medico che prende in carico il paziente in caso di impossibilità alla presenza del medico di fiducia, e svolgeranno le specifiche attività secondo precise procedure. I medici delle Uca saranno dotati di ricettario del servizio sanitario nazionale e dei necessari dispositivi di protezione individuale, nonché di strumenti diagnostici di primo livello e avranno una remunerazione consona ai compiti aggiuntivi previsti.

A oggi, la Toscana è tra le prime Regioni ad avere avviato e concretizzato una simile iniziativa per non disperdere l’esperienza e le competenze delle Usca, fondamentali durante l’emergenza sanitaria, ma soprattutto per rafforzare la continuità assistenziale territoriale.

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