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Sanità, più documenti e servizi nel fascicolo sanitario elettronico

La Regione Toscana ha stanziato 15,5 milioni di euro da fondi Pnrr per potenziare questo utile strumento digitale a disposizione di tutti

Sanità, beessere, medicina, salute - © Monster Ztudio

La Regione Toscana potenzia il fascicolo sanitario elettronico grazie ai fondi del Pnrr, stanziando ben 15 milioni e mezzo di euro per adeguare ai massimi standard lo strumento.

Una realtà importante, cresciuta con la pandemia, spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini: “È uno strumento digitale che permette di migliorare l’efficacia della presa in carico dei pazienti e la qualità della cura e questo lo renderà fondamentale per il futuro. Grazie alle risorse del Pnrr verrà ulteriormente implementato con servizi e funzionalità sempre più utili per il cittadino e per i professionisti”.

Come funziona

Tutti sono dotati di un fascicolo sanitario elettronico: è una piattaforma facilmente accessibile on line con il proprio Spid, tessera sanitaria o carta di identità elettronica che permette di avere a portata di click, in qualunque momento e da qualunque luogo, la propria storia clinica. Un’innovazione utile per l’uso personale ma anche per medici e sanitari, quando capita di recarsi all’improvviso al pronto soccorso o per per una visita da uno specialista. I genitori possono infatti accedere al fascicolo sanitario del minorenne e ciascuno può scegliere di autorizzare anche altri – magari un parente o un figlio maggiorenne – nell’accesso ai propri dati.

La Toscana è una tra le realtà più avanzate. All’interno del fascicolo sanitario toscano  è disponibile già il taccuino personale, che permette di integrare in autonomia la propria storia con ulteriori informazioni sanitarie a disposizione.

Entro giugno del 2026 i contenuti dovranno essere omogenei in tutta Italia e saranno arricchiti di ulteriori funzionalità: come il caricamento automatico ed obbligatorio, ad esempio, dei referti di esami e visite specialistiche fatti non solo nelle strutture pubbliche ma anche in quelle private; il profilo sanitario sintetico redatto dal proprio medico di famiglia o pediatra; l’ampliamento di servizi come il cambio del medico di famiglia;  i dati acquisiti con le campagne di screening; i parametri vitali rilevati a domicilio con i servizi di telemedicina; l’accesso ai teleconsulti; la possibilità di scaricare le immagini dei servizi diagnostici; le esenzioni da ticket sanitari e i piani terapeutici per i pazienti cronici; la documentazione della cartella clinica di ricovero; la fruizione di ausili o protesi.

Saranno disponibili anche referti e documenti relativi a cure effettuate in strutture fuori regione: migrazione di dati che oggi non sempre funziona.

 

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