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Shoah: edizione digitale della mostra sul processo Eichmann

L’esposizione sulla celebre udienza a uno dei maggiori responsabili dello sterminio degli ebrei, l’impegno della Regione per non dimenticare l’olocausto

La mostra sul processo ad Adolf Eichmann

L’edizione italiana della mostra storico – documentaria Il processo – Adolf Eichmann a giudizio” fu inaugurata a Firenze in occasione delle iniziative organizzate da Regione Toscana per il Giorno della Memoria 2012.

L’edizione digitale, 10 anni dopo

Oggi, a dieci anni di distanza arriva l’edizione digitale di quella grande mostra di grande respiro internazionale, un allestimento unico in Italia. Fondamentale, per la sua realizzazione, fu la collaborazione tra Regione Toscana e Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana.

La mostra nel 2012 alle Murate

La mostra, a cura e con il coordinamento generale della direttrice della Fondazione Camilla Brunelli, con il supporto tecnico di Frankenstein – Progetti di vita digitale, venne allestita allo spazio SUC delle Murate dal 23 gennaio al 18 febbraio 2012.

La mostra sul processo ad Adolf Eichmann

L’originale in inglese e tedesco

L’edizione originale, in versione bilingue tedesca ed inglese, con la curatela di Ulrich Baumann e Lisa Hauff, fu inaugurata a Berlino nell’aprile del 2011, a cinquant’anni esatti dal processo Eichmann di Gerusalemme.

L’apporto di studiosi e istituzioni

Vide coinvolte le massime istituzioni berlinesi in materia di memoria dei crimini del nazismo: dalla Fondazione Topografia del Terrore, alla Fondazione Memoriale per gli Ebrei assassinati d’Europa, al Memoriale Villa della conferenza di Wannsee.

La sezione sulla Shoah italiana

L’esposizione fu arricchita da una sezione specifica dedicata alla Shoah italiana e alla documentazione inedita della ricezione dell’evento sulla stampa nazionale dell’epoca, curata dalla storica Valeria Galimi.

Hulda Cassuto Campagnano, unica testimone italiana (di origine fiorentina) al processo

La testimonianza di Hulda Cassuto

La mostra rese disponibile anche la testimonianza integrale dell’unica testimone italiana al processo: Hulda Cassuto Campagnano (17 gennaio 1914 – 17 settembre 1992), di Firenze.

60 anni dal processo ad Eichmann

Oggi, a sessant’anni dalla conclusione di quel processo, l’edizione italiana di quella mostra costituisce il materiale di un nuovo e ambizioso progetto: creare la sua versione digitale, ancora a cura di Frankenstein – Progetti di vita digitale, da fruire online mantenendo, al contempo, l’idea e lo spirito con cui era stato realizzato l’allestimento originale.

La Toscana e la memoria della Shoah

La Toscana offre una grande ed importante esperienza di conoscenza della storia e della Memoria, sia per il carattere innovativo sia per l’importanza della documentazione resa disponibile online”, ha spiegato l’assessora alla Cultura della Memoria Alessandra Nardini presentando l’edizione digitale della mostra “Il processo – Adolf Eichmann a giudizio”.

La mostra virtuale sul processo ad Adolf Eichmann

Insieme a lei Giuseppe Burschtein, presidente di Frankenstein S.r.l. e curatore della versione digitale della mostra; Ugo Caffaz, consulente della Regione Toscana per le politiche della Memoria; Camilla Brunelli, direttrice della Fondazione “Museo e Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana”; Anna Foa, docente de La Sapienza di Roma e Valeria Galimi, docente dell’Università di Firenze; in video, Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi.

L’impegno per non dimenticare

Siamo particolarmente orgogliosi – ha aggiunto Nardini – di aver reso accessibili a tutte e tutti, contenuti di alto valore storico e documentario a sessant’anni dal processo Eichmann. Questo progetto, unico in Italia, è per la Regione Toscana una grande soddisfazione. Confermiamo e potenziamo il nostro impegno relativo alla conoscenza e all’approfondimento storico del periodo più buio e vergognoso della nostra storia. Siamo fermamente convinti che questo sia il vaccino più efficace contro i pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui ancora oggi, purtroppo, assistiamo“.

 

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