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Siena, innovativa protesi al pancreas permette a un giovane di tornare a vivere

Il ragazzo era stato coinvolto in incidente stradale, lungo il suo percorso terapeutico: tre interventi in nove mesi

Raffaele Macchiarelli

Lo scorso maggio era stato vittima di un incidente stradale molto grave che lo aveva costretto a un lungo percorso terapeutico, con ben 2 interventi chirurgici effettuati all’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena nel giro di 5 mesi, che avevano il fine di ridurre i traumi subiti a livello di fegato, milza, surrene e pancreas e, successivamente, di favorire il drenaggio trans-gastrico di una raccolta di liquidi che si ripresentava nel corso delle settimane.

Oggi, grazie ad un ultimo intervento, il terzo in 9 mesi, eseguito per via endoscopica dell’équipe della UOC Gastroenterologia dell’Aou Senese diretta dal dottor Raffaele Macchiarelli, un giovane poco più ventenne è potuto tornare definitivamente alla sua vita con un ottimo decorso post-operatorio.

In particolare, sul paziente è stata impiantata un’innovativa protesi metallica per evitare un nuova asportazione parziale del pancreas che avrebbe potuto avere esiti invalidanti per la sua vita.

“Questa particolare protesi si chiama “lumen apposing stent” ha spiegato il dottor Raffaele Macchiarelli –. Tale protesi è conformata con delle flange da entrambi i lati e una parte centrale corta che esercitano una forza di trazione maggiore tra i due organi collegati (stomaco da una parte e raccolta pancreatica dall’altra) e che permette quindi il loro utilizzo in organi non in contatto diretto. All’interno poi della stessa protesi è stata posizionata una seconda protesi in plastica tale da contribuire allo svuotamento del liquido oltre alla stabilizzazione del drenaggio stesso. In questo modo – ha concluso il dottor Macchiarelli -, lo svuotamento della raccolta dei liquidi ha l’obiettivo di favorire la riparazione del danno pancreatico con ricostituzione della continuità del dotto e del parenchima pancreatico. Tutto questo, unito allo spirito inarrendevole e di massima collaborazione e fiducia nei confronti dei medici da parte del ragazzo, ha portato il paziente a un buonissimo decorso post-operatorio: le sue condizioni oggi sono ottime”.

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