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Siena roccaforte del Jazz: al via la 50esima edizione dei Seminari Internazionali

Da settembre fino a dicembre un programma di ‘mini-residenze’ ripensato in accordo con le norme post-Covid

Enrico Rava - © Massimo Bartali

Il rapporto tra Siena e il Jazz è un rapporto di lunga data. Una storia d’amore che ha portato nella città toscana alcuni dei più importanti musicisti a livello mondiale e che ha fatto crescere sempre di più l’Accademia Nazionale del Jazz diretta da Franco Caroni.

Quest’anno la 50ª edizione dei Seminari Internazionali di Siena Jazz ha inevitabilmente subito delle variazioni nel suo programma a causa dell’emergenza sanitaria. Gli interventi formativi sono stati ri-organizzati in “Mini – residenze” di tre giorni ciascuna, ognuna delle quali si svolgerà grazie alla collaborazione del Comune di Siena che ha messo a disposizione il Teatro dei Rozzi sia per lo svolgimento delle lezioni, sia per il concerto finale di ogni residenza. Tutti i concerti saranno il risultato del lavoro svolto e del repertorio prodotto durante i corsi e si svolgeranno a Siena, presso il Teatro dei Rozzi, alle ore 21,30 ad ingresso libero, fino all’esaurimento dei posti disponibili.

Prima di queste nuove mini-residenze vi sarà un prologo d’eccezione rappresentato dalla Master Class di Enrico Rava che si terrà nei locali di Siena Jazz il 13, 14 e 15 settembre. La Master Class si concluderà il 15 settembre per la prima volta con un’esibizione storica in cui Rava suonerà come leader del gruppo di giovani musicisti che hanno studiato con lui, presentando il lavoro svolto nella sua prestigiosa classe di alta formazione.

Il presidente della fondazione Siena Jazz University Franco Caroni ha dichiarato: “Siena Jazz è nata il 9 settembre del ’77, da 43 anni ha sede in una città medievale, che però ha sempre avuto una importante tradizione musicale. Ecco perché abbiamo avuto la possibilità di crescere. A Siena ci sono molte scuole di musica, come la Franci una scuola parificata ai conservatori, o l’Accademia pisana. E’ una tradizione di scuole che va avanti da molto tempo, Siena aveva anche un’orchestra che si esibiva nel Teatro del popolo, la musica veniva ascoltata. Noi siamo stati la prima istituzione non statale ad essere riconosciuti come Università, all’inizio solo come diploma accademia di primo livello, dall’anno scorso abbiamo anche il master di specializzazione cioè il diploma accademico di secondo livello.

Nonostante tutti i problemi legati alla contingenza del Covid non avete rinunciato alle Master Class, siete riusciti a riorganizzare tutto il programma delle lezioni

I Seminari Internazionali sono partiti in maniera anomala perché abbiamo trasformato con una rapidità incredibile il seminario in sette mini residenze, lo abbiamo frazionato. Era difficilissimo poter avere in questi giorni i docenti dall’Europa a causa della recrudescenza micidiale del virus non tanto in Italia ma soprattutto nelle nazioni confinanti. I 15 giorni di seminario sono diventati 21 giorni che arriveranno fino a dicembre. Due docenti prendono una frazione di studenti per tre giorni e alla fine realizzano una produzione che va in scena allo scadere del weekend al teatro dei Rozzi.

Solitamente avete studenti che vengono da tutto il mondo?

Sì esatto,  quest’anno invece abbiamo studenti italiani e un po’ europei. I concerti ‘storici’ restano, il 6, 7, 8 e il 14 e 15 di settembre in piazza Jacopo della Quercia. Dal 12 al 15 abbiamo anche la prestigiosa masterclass di Rava. Le lezioni finiranno il 15 dicembre, ci accompagneranno in questi mesi, volevamo che comunque i ragazzi avessero l’alta formazione che è nella tradzione di Siena.

Se dovesse spiegare cos’è il jazz ai profani, sembra un genere molto difficile per chi si approccia magari per la prima volta

La musica è un linguaggio universale, ma è un ‘linguaggio’, per capirlo ci vuole la dedizione che serve per imparare una lingua straniera. Non è complesso, è diverso. L’improvvisazione ha delle regole, bisogna seguire le regole con la creatività necessaria. Il jazz è come l’acqua scivola da una parte all’altra, passa dappertutto, però senza studiarlo non è possibile impararlo. Certo noi non possiamo insegnare ad essere poeti, ma possiamo insegnare una lingua.

Che qualità deve avere un grande jazzista?

Creatività, determinazione, tecnica, queste le tre cose principali. Creatività perché deve essere un visionario, deve improvvisare quindi deve farsi trasportare dall’immaginazione, però deve avere la competenza del linguaggio sennò è come un grande poeta che non trova le parole. E la determinazione, non arrendersi, nella musica quando sei solo con lo spartito e lo strumento devi essere determinato e non farti prendere dallo scoraggiamento. Anche la gioia è importante, a volte soffri, ma con l’obiettivo di godere del risultato, un pezzo che ti è riuscito, ti è venuto in mente qualcosa e ti si è aperto un mondo.

I concerti in programma

6 settembre Concerto di apertura di “Siena Jazz 2020”
Siena, Piazza Jacopo della Quercia, ore 21,30, ingresso libero
In concerto la Siena Jazz University Orchestra che comprende 25 elementi derivanti da una selezione dei migliori studenti iscritti ai Corsi di Diploma Accademico di Primo livello. A dirigere le talentuose promesse del jazz il maestro Roberto Spadoni, (chitarrista, compositore, direttore di orchestra), una delle figure più attive e dinamiche del panorama nazionale nell’ambito della produzione e della divulgazione del jazz. L’orchestra è nata con il primo anno dei Corsi SJU anno accademico 2012-2013: nel corso di questo periodo l’orchestra si è esibita su numerosi palchi partecipando a progetti di ampio respiro artistico e con ospiti importanti del panorama jazz nazionale e internazionale, tra gli altri Dave Liebman, Claudio Fasoli, Giovanni Falzone, Achille Succi, Maurizio Giammarco, Fulvio Sigurtà, David Krakauer e altri ancora.
Nell’importante appuntamento del 6 Settembre 2020, che segna il ritorno dal vivo dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, la SJU Orchestra proporrà un tributo alla figura di Thelonious Monk, una delle personalità più importanti e carismatiche del XX secolo e della storia del Jazz. Seguirà un viaggio nella musica dei maestri del jazz con un repertorio più ampio in cui saranno proposti brani di Charles Mingus, Wayne Shorter, Duke Ellington e Billy Strayhorn, oltre a partiture del direttore Roberto Spadoni che ha arrangiato tutti i brani. Dirige l’orchestra il Maestro Roberto Spadoni, solista ospite il sassofonista Maurizio Giammarco con: Chiara Chistè, Angelica McGlynn, voce; Attilio Sepe; Matteo Fagioli, sax contralto; Giovanni Gambardella, sax soprano; Mattia Locapo; Sanità di Toppio, sax tenore; Alessandro La Neve, sax baritono; Alberto Di Leone; Valerio Apuzzo; Jacopo Teolis; Francesco Assini; Francesco Pesaturo,Tromba; Andrea Angeloni; Riccardo Tonello; Paolo Acquaviva, trombone; Vittorio Gravagna; Mario Petronzi, chitarra; Andrea Bambini; Michele De Lilla, pianoforte; Francesco Tino, basso elettrico; Chiara Brighenti, contrabbasso; Anton Sconosciuto; Alessio Crespi, batteria.

7  settembre “Siena Jazz Masters”
Siena, Piazza Jacopo della Quercia, ore 21,30, ingresso libero
1° set: Presentazione del progetto discografico “Electra”, produzione nata dal bando Nazionale SIAE – MIBACT “Per chi crea”, con: Camilla Battaglia, voce; Michele Tino, alto; Francesco Fratini, tromba/efx; Federico Pierantoni, trombone; Filippo Vignato, trombone/efx; Francesco Fiorenzani, chitarra elettrica/acustica; Giovanni Agosti, pianoforte e keyboards; Andrea Lombardini, basso elettrico; Fracesco Ponticelli, contrabbasso; Stefano Tamborrino, batteria.
2° set: Esibizione del quintetto “Siena Jazz Masters” con la partecipazione di: Giovanni Falzone, tromba; Maurizio Giammarco, sax tenore; Roberto Cecchetto, chitarra; Furio Di Castri, contrabbasso; Greg Hutchinson, batteria.

8 settembre “Siena Jazz Masters”
Siena, Cortile del Rettorato – Università degli studi di Siena, ore 21,30, ingresso libero
1° set: Presentazione del progetto discografico “Humanity” con la partecipazione di: Lionel Loueke, chitarra; Roberto Cecchetto, chitarra; Alessandro Paternesi, batteria.
2° set: Esibizione del quartetto “Siena Jazz Masters” con la partecipazione di: Logan Richardson, sax tenore; Greg Burk, pianoforte; Furio Di Castri, contrabbasso;
Greg Hutchinson, batteria.

14 settembre “Siena Jazz Masters”
Siena, Piazza Jacopo della Quercia, ore 21,30, ingresso libero
1° set: esibizione del quintetto “Siena Jazz Masters” con la partecipazione di: Fulvio Sigurtà, tromba; Seamus Blake, sax tenore; Fabrizio Puglisi, pianoforte; Michelangelo Scandroglio, contrabbasso; Mattia Galeotti, batteria.
2° set: esibizione del quintetto “Siena Jazz Masters” con la partecipazione di: Achille Succi, clarinetto basso, sax contralto; Diana Torto, voce; Stefano Battaglia, pianoforte; Paolino Dalla Porta, contrabbasso; Ettore Fioravanti, batteria.

15 settembre “Siena Jazz Masters”
Siena, Piazza Jacopo della Quercia, ore 21,30, ingresso libero
1° set: presentazione del progetto discografico “Coaction”, produzione nata dal bando nazionale InJaM, con: Sigi Beare, sax alto e sax tenore; Tommaso Iacoviello, tromba e flicorno; Danilo Tarso, pianoforte; Giancarlo Pirro, chitarra; Ferdinando Romano, contrabbasso; Michele Andriola, batteria e percussioni; Lorenzo Bonucci, batteria e percussioni.
2° set: esibizione della Master Class “Rava 2020”, diretta da Enrico Rava, con: Enrico Rava, tromba; Nazzareno Caputo, vibrafono; Filippo Rinaldo, pianoforte; Rotem Eylam, chitarra; Ferdinando Romano, contrabbasso; Mattia Galeotti, batteria.

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