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Stati generali della salute, chiude il percorso partecipato: la sanità toscana riparte dal territorio

Un progetto lungo un anno, 1300 tra cittadini enti e associazioni ascoltati. Ora la risoluzione del Consiglio regionale impegna la Giunta ad azioni concrete per riformare il settore. Giani: “Bilancio in pareggio, ma servono più risorse dal fondo nazionale”

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Sarà una guida per costruire la sanità toscana dei prossimi anni, basata sulla territorialità, nata da un processo di ascolto lungo un anno che ha coinvolto cittadini, associazioni, professionisti e amministratori locali. È il risultato degli Stati generali della salute in Toscana, un percorso partecipativo durato un anno, organizzato dalla commissione regionale Sanità, e che oggi è diventata un proposta di risoluzione del Consiglio regionale che impegnerà la giunta regionale ad adottare azioni concrete. Questo cruciale passaggio è diventato un momento di confronto al teatro de La Compagnia di Firenze a cui hanno preso parte il ministro della Salute, Roberto Speranza, il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mazzeo, il presidente della commissione Sanità, il presidente della Regione Eugenio Giani, gli assessori regionali alla Salute, Simone Bezzini, e al Welfare, Serena Spinelli.

Dal 13 maggio al 7 ottobre 2021 sono stati 1300 i soggetti coinvolti, 200 le audizioni e 184 i contributi ricevuti. “Questo lavoro è la testimonianza che noi non ci accontentiamo”, ha commentatro il presidente Mazzeo. “Vogliamo costruire una rete socio-sanitaria territoriale sempre più efficiente e vicina ai cittadini, eliminare il più possibile doppioni e sprechi e realizzare un modello virtuoso anche sui piccoli ospedali. Dobbiamo – ha aggiunto –  proseguire sulla strada degli investimenti non solo a livello strutturale,  ma anche a livello di personale, di formazione professionale e di tecnologie. L’impegno è “quello di monitorare l’attuazione di quanto prevede la proposta di risoluzione, e che i tempi siano rispettati”.

Le linee guida del nuovo sistema sanitario

Una sanità territoriale più capillare e vicina ai cittadini, una società della salute in ogni distretto, l’istituzione dello psicologo di base entro ottobre 2022, e poi il personale, in particolare medico, da incentivare soprattutto nelle zone più svantaggiate e periferiche. Poi la valorizzazione dei cargiver e la riorganizzazione dell’Agenzia regionale di Sanità. Sono questi gli impegni messi nero su bianco nella risoluzione consegnata alla Giunta regionale

L’approdo finale degli Stati generali della salute, “dovrà passare attraverso un’ulteriore interlocuzione con le assemblee dei sindaci e i nostri operatori sanitari nei territori, per arrivare infine a una proposta di legge che, nel quadro della legge 40 ci porti a una integrazione e a un rafforzamento del nostro sistema sanitario”, ha spiegato il presidente della Toscana, Eugenio Giani.  Pilastro del sistema sanitario regionale sarà la territorialità. Le basi, spiega Giani, dovranno essere “il rafforzamento delle zone distretto, il rafforzamento dei dipartimenti, un maggiore supporto di programmazione ai direttori generali; un ruolo più forte ai direttori degli ospedali”.

E che non si parli più di “chiudere gli ospedali: gli ospedali piccoli si sono rivelati fattore fondamentale nel momento del bisogno, durante la pandemia. Stiamo creando un sistema funzionale, con i quattro ospedali appena realizzati, che ci consentono strade nuove di gestione”. Presto, continua il presidente, arriveranno altre strutture nuove: Con 500milioni complessivi costruiremo il nuovo ospedale a Livorno, completeremo Cisanello a Pisa e realizzeremo una grande ristrutturazione alle Scotte a Siena. Si tratta di interventi ben equilibrati, che confermano come in sanità la Toscana non viaggi a diverse velocità”. La linea più importante sulla quale rafforzare gli investimenti “dovrà essere la sanità territoriale. Le Case della salute possono dare un respiro anche all’azione dei medici di base, portarli di più nella struttura pubblica”.

La richiesta: “Più risorse dal fondo sanitario nazionale alle Regioni”

Sul tavolo, resta urgente la questione delle risorse. Si parte da una situazione positiva per la toscana. “Il pareggio di bilancio certificato per il 2021 è stata una soddisfazione. Abbiamo assunto 4mila persone, più di tutte le altre Regioni nel corso della pandemia. Abbiamo recuperato 400milioni di risorse regionali dagli altri capitoli di bilancio negli ultimi 20 mesi”, cpnferma il presidente della Regione.

La richiesta della toscana è univoca: Il sistema salute ha bisogno di un ampliamento strutturale di bilancio. Chiedo al ministro Speranza  – ha aggiunto Giani – di fare sua questa battaglia, e noi lo sosterremo”. “Dobbiamo tenere in funzione la macchina accesa per contrastare il Covid – ha spiegato il presidente – e grazie ai vaccini, oggi, nella maggioranza dei casi questo virus non è più letale, ma comporta uguale un forte impegno del servizio sanitario ed è necessario che le risorse dello Stato destinate alla sanità e alla salute pubblica siano ampliate”.

 

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