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Mattarella a Fivizzano: “Mai più guerre, il male può tornare”

Il Presidente della Repubblica ieri in Lunigiana per commemorare l’eccidio nazzista di Vinca insieme al presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier

Il Presidente Mattarella insieme al presidente tedesco Steinmeier a Fivizzano

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri ha visitato Fivizzano per commemorare l’eccidio nazista di Vinca, piccolo borgo dove 75 anni fa, nell’agosto del 1944, vennero uccise 173 vittime innocenti, meno della metà dei 400 civili che persero la vita durante il passaggio del fronte di guerra in Lunigiana.
Mattarella ha colto l’occasione per ridare slancio ai valori fondanti di ogni moderna democrazia europea, lanciando un monito e mettendo in guardia dai rischi dell’oblio, che potrebbe far dimenticare gli abissi del nazismo e del fascismo da cui Germania e Italia sono risaliti nei decenni.

Un discorso in cui il Presidente attinge dalla storia ma che irrompe nell’attualità dove sembra di temere il rischio dell’avanzamento di istanze regressive e disgregatrici. “La nostra democrazia, i nostri valori di libertà – ha detto il Presidente – si fondano proprio a partire dal sangue versato da innocenti e dal conseguente commosso grido dei padri fondatori dell’Europa, ‘mai più guerre, mai più lutti'”. “‘Mai più’ è la consegna – ha ammonito – che deve accompagnare ogni giorno il nostro essere cittadini, i comportamenti della vita quotidiana” perché “la storia ci insegna che, di fronte alla barbarie, interi secoli di civiltà possono essere annientati in un istante”.

Tuttavia, Mattarella rende merito ai popoli di Germania e Italia di aver “saputo riprendere in mano il proprio destino e risalire gli abissi” del nazifascismo, contribuendo a costruire l’Unione Europea, uno dei più grandi spazi di libertà al mondo”. “Se accedessimo alla tesi dell’oblio – avvisa – rischieremmo di dimenticare che in quei drammi affondano le radici e le ragioni del lungo percorso che, attraverso la lotta in Europa contro il nazifascismo, attraverso la Resistenza, con il recupero dei valori democratici e di libertà, ci ha portato alle nostre Costituzioni” e al “successivo percorso di integrazione europea”. Un discorso che riporta ai fondamentali della Costituzione e della nascita della stessa Ue.

A Fivizzano c’era anche il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier. “È difficile parlare qui, ai superstiti e discendenti dell’eccidio di Vinca – ha detto parlando in italiano – oggi da presidente federale tedesco sono davanti a voi e provo solo vergogna, vi chiedo perdono per i crimini perpetrati per mano tedesca, la nostra responsabilità è senza fine”. Anche Steinmeier ha parlato di Europa e dei pericoli che potrebbero minarla: “La nostra comune Europa poggia su una promessa: mai più nazionalismo sfrenato, mai più razzismo, mai più denigrazione e violenza. Dobbiamo lottare per la libertà e la democrazia, per i diritti dell’uomo e dell’umanità”.

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