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Enrico Piaggio. Un sogno italiano, in onda da lunedì prossimo su Rai Uno

La fiction sull’imprenditore toscano, produttore della mitica Vespa, girata nelle location pisane, sarà trasmessa sulla rete ammiraglia Rai il 12 novembre

Fiction Enrico Piaggio

La vita di un imprenditore illuminato e coraggioso, che ha saputo creare un’industria fiorente e un mezzo di trasporto diventato un’icona del Made in Italy nel mondo. E’ questa la storia raccontata dalla fiction Enrico Piaggio. Un sogno italiano, che andrà in onda su Rai Uno il 12 novembre (ore 21.20), diretta da Umberto Marino, con Alessio Borni, nel ruolo del protagonista, Enrica Pintore, Beatrice Grannò, Moisè Curia, Roberto Ciufoli, Carmen Giardina, Fabio Galli, Bruno Torrisi, Paolo Giommarelli, Leonardo De Carmine, Federigo Ceci, Giorgio Gobbi, Elena ed Emma Minichiello, e con Francesco Pannofino e la partecipazione straordinaria di Violante Placido.

La fiction racconta una storia tutta toscana, legata al territorio di Pontedera, ed è l’emblema della creatività e operosità della regione. La produzione è stata sostenuta da Toscana Film Commission nell’ambito del Progetto Sensi Contemporanei Toscana per il Cinema. Le location toscane coinvolte, durante le riprese dello scorso luglio, sono state Piazza dei Miracoli e Piazza dei Cavalieri a Pisa e l’interno di Villa Capponi-Piaggio (Fattoria di Varramista) nel comune di Montopoli sull’Arno, in provincia di Pisa.

Siamo nell’immediato secondo dopoguerra e la fabbrica di Enrico Piaggio, a Pontedera, è in macerie e per i 12.000 operai si apre un futuro di disoccupazione. La preoccupazione della situazione precaria e difficile per le tante famiglie di operai, fa nascere nell’imprenditore l’idea di un mezzo di trasporto piccolo, agile ed economico, che sia adatto all’imminente ripresa economica del Paese. Enrico Piaggio si rivolge all’ingegner Corradino D’Ascanio, il progettista che mette a frutto la sua esperienza in campo aeronautico per creare lo scooter diventato il più famoso e venduto al mondo: la Vespa.

Ma la strada non è tutta in discesa: l’avido banchiere Rocchi-Battaglia ricorre a ogni mezzo per impossessarsi della sua fabbrica, colpendo l’imprenditore negli affetti più cari: Ma ogni progetto di ostacolare Enrico Piaggio fallisce. Un aiuto arriva invece da una giovane e talentuosa impiegata dell’ufficio réclame, Susanna detta Suso che contribuisce a creare un’immagine forte del nuovo scooter, Così, quando il regista americano William Wyler arriva in Italia per girare Vacanze Romane, con Gregory Peck e Audrey Hepbourn, Piaggio chiede a Suso di convincerlo a fare della Vespa il mezzo di trasporto sul quale far viaggiare i due protagonisti. Per la ragazza raggiungere il regista americano non sarà un’impresa facile: in suo aiuto verrà un giovane giornalista italo-americano, Peter Panetta e fra i due scatterà subito una scintilla.

“La seconda guerra mondiale – ha dichiarato il regista Umberto Marino – finisce e tanti imprenditori, ingegneri, tecnici, operai, uomini, donne, si rimboccano le maniche e cominciano a lavorare, a ricostruire. Ho sempre visto quel momento come un’onda che si gonfiava e portava il benessere in un paese povero e provinciale, un’onda che ha permesso alle generazioni successive (in primo luogo alla mia) di studiare, di evolversi, di viaggiare, di conoscere le lingue. Piaggio è stato uno di quelli che quell’onda l’ha cavalcata come un abile surfer. Uno che ha inventato una cosa che serve, ma che contemporaneamente crea status, aspettative, sogni. Molto prima di Apple, molto prima dei testimonial e degli influencer. (…) Il film racconta anche la vicenda di due ragazzi, Peter e Suso. Nel metterli in scena non ho potuto non pensare ad altri due giovani che avevano vent’anni in quegli anni, i miei amati genitori, alla cui giovinezza ho idealmente dedicato questo film”.

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