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Cultura /

Il Supercinema di Orbetello uno dei multisala più antichi d’Italia sopravvissuto alla guerra e al Covid

Il Multisala gestito dalla famiglia Ercole nel corso un secolo è riuscito a sopravvivere ai bombardamenti e si trova adesso ad affrontare forse la sfida più grande: il Covid e l’abbandono delle sale cinematografiche

Il 21 marzo 1899 nel Teatro Eden di La Ciotat in Francia venne proiettato davanti a 250 spettatori “L’Arrivée d’un train en gare de La Ciotat”, un documentario di 50 secondi dei fratelli Lumière che mostrava l’arrivo di una locomotiva in stazione.

Non molti anni dopo nel 1905 nasceva a Orbetello in Corso Italia, 129, una delle più antiche sale cinematografiche d’Italia il Supercinema.

Il Multisala gestito da oltre 100 anni dalla famiglia Ercole all’inizio era solo una baracca di legno costruita in giardino dove si proiettavano film muti.

Nel corso un secolo il Supercinema di Orbetello è riuscito a sopravvivere ai bombardamenti e pur in una realtà provinciale è diventato un vero e proprio punto di riferimento ospitando anche registi del calibro di Paolo Sorrentino e importanti personalità italiane come Giuliano Amato e il presidente Giorgio Napolitano che prima della pandemia erano clienti abituali.

Il cinema si trova adesso ad affrontare forse la sfida più grande, sopravvivere al Covid e all’abbandono della sala cinematografica da parte del pubblico abituale.

“Mia madre è nata nel 1902 – ci ha raccontato l’attuale proprietario Mario Ercole di 86 anni – mi raccontava che quando era piccola, avrà avuto al massimo quattro anni, era stata coinvolta nell’incendio delle baracche di legno dove facevano il cinema.

Il cinema nacque nell’orto accanto alla casa di famiglia, lo costruì mio nonno che era un imprenditore irrequieto e aveva diverse attività. Nel 1923-24 sempre mio nonno costruì il vero e proprio cinema in muratura, era piccolo ma molto bello, con la facciata in stile liberty, addirittura con affreschi bellissimi sul soffitto, aveva la galleria e la platea. Fu inaugurato nel 1925-26.

Sopra la sala abitava tutta la famiglia, il cinema fu uno dei pochi immobili colpiti dal primo bombardamento aereo americano il 28 aprile del 1944. Io, mia madre e mia nonna quando cadde la bomba eravamo proprio sul pianerottolo attiguo al cinema, crollò tutto, noi ci salvammo per miracolo, ma nel quartiere morirono una cinquantina di persone, c’è ancora oggi la lapide messa dal comune che lo ricorda. Ci fu anche un bombardamento successivo che distrusse il 30-40% delle case però per fortuna erano tutti sfollati e non ci furono altri morti.

Il cinema venne completamente demolito e fu ricostruito e ampliato nel 1946 perchè vennero acquisiti terreni bombardati e dunque liberi. Poi negli anni ’50 venne costruito anche un palcoscenico. Negli anni ha subito varie ristrutturazioni, nel ’98 una abbastanza importante mettendo due schermi uno in galleria e uno nella sala a pienterreno. Nel 2008-2010 è stato fatto un ultimo intervento aggiungendo due sale più piccole, per cui adesso il Supercinema è un multisala con quattro sale, una da 300 posti, una da 150 e due salette da 70 e 65 posti.”

Bombardamento del 28 aprile 1944, macerie del Supercinema

Il Covid ha duramente colpito il settore del cinema, inoltre lo sviluppo delle piattaforme di streaming non aiuta le sale cinematografiche, voi del Supercinema come ve la cavate?

Oggi gli incassi a livello nazionale sono al 50% rispetto agli incassi del 2019 ultimo periodo in cui il cinema ha lavorato davvero. Guardi, il problema del cinema non sono le piattaforme di streaming, il cinema è sopravvissuto anche alla televisione che è nata nel ’45-’46 e nel corso degli ultimi anni ha avuto un andamento ondulatorio con crisi che sono sempre state superate tant’è vero che negli anni ’90 l’esercizio cinematografico ha vissuto un ottimo momento, sono nate molte sale. Inoltre l’ultimo mese in cui il cinema ha lavorato in pieno nel gennaio del 2020, è stato un mese record.

Il problema grosso è che il Covid ha disabituato la gente ad andare al cinema, soprattutto il pubblico over 50 ha ancora paura ad andare in sala. Noi abbiamo una programmazione che è sempre stata indirizzata verso una proposta di qualità rivolta proprio al pubblico over 50 che magari non va nei Multiplex. Il nostro pubblico più affezionato dunque non viene più al cinema perchè ha paura del Covid e ce lo dice anche apertamente. Adesso con il prossimo decreto dovrebbero liberare dall’obbligo delle mascherine ma io temo che potrebbe essere un’arma a doppio taglio, per me è una decisione prematura, era meglio tenere le mascherine ancora per un po’.

Ma gli incassi come sono? Quali film vendono di più?

Gli incassi adesso si concentrano solo su pochi grandi film americani. Un altro grande problema in questo momento è la carenza di prodotto di qualità italiano. Stanno uscendo una serie di film italiani che sono totalmente inutili, c’è un meccanismo per cui si producono film spendendo poco, prendendo fondi del Ministero. Nessuno in Italia adesso fa un film da 10 milioni di euro, il prodotto italiano non è in grado di ammortizzare un costo così elevato, perchè non ha le vendite all’estero.

Il nostro problema è che l’unico pubblico che viene al cinema tranquillamente sono i giovani e i bambini. Infatti questa settimana esce il film della Pixar “Lightyear – La vera storia”  che andrà sicuramente bene. Manca tutta la fascia del pubblico adulto. L’anno scorso il periodo estivo andò benino, a settembre e ottobre sembrava quasi fossimo quasi tornati alla normalità perchè erano usciti dei bei film “Tre piani” di Moretti, “Qui rido io” di Martone, “Dune” di Villeneuve, film buoni, importanti. Dopo il Covid c’è stata una mancanza di qualità, l’unico film importante italiano che forse è uscito ultimamente è “Nostalgia” di Martone che è un film vero. Questa settimana è uscito “Il giorno più bello” che ha fatto incassi ridicoli, sono andati bene “Top Gun” e “Jurassic Park”, ma poi c’è il vuoto. La prossima settimana esce “Elvis” che dovrebbe essere un buon film, di qualità, poi uscira il film su Thor.

Dopo il 6 luglio c’è il vuoto totale fino a settembre e per noi questo sarà un grosso problema, io sto valutando se vale la pena di restare aperti, di fronte alla mancanza di prodotto. Noi abbiamo anche l’aria condizionata ma se non escono film che stiamo aperti a fare? Anche i film di Cannes usciranno tutti a settembre in un momento in cui il pubblico non si ricorderà più di nulla quindi non si sfrutta neanche il fattore trascinante dei festival. Misteri della distribuzione italiana. 

Il Supercinema di Orbetello nel 1926

Io penso che il cinema non morirà mai resisterà anche a questa ultima ondata

Il problema è che esiste in Italia una fascia di cinema che sono piccoli cinema di provincia a gestione familiare, bene o male vanno avanti perchè la moglie sta alla cassa e il marito fa l’operatore. Per i Multisala uno dei problemi è il costo del personale. Il cinema ha dei costi di gestione sia che incassi 10 euro sia che incassi 1000 euro. Se gli incassi non sono sufficienti molti cinema sono destinati a chiudere e saranno tanti. Fino ad ora c’è stata una politica di sostegno da parte del Governo che ha consentito la sopravvivenza di tantissimi cinema in Italia, però non è pensabile che possiamo andare avanti così a lungo. Io sono convito che tra poco molti cinema sono destinati a chiudere.

Non so se ha seguito tutta la polemica sul Cinema Odeon a Firenze che sarà forse trasformato in una libreria, potrebbe essere una soluzione? Lei cosa ne pensa?

Sì è un po’ la stessa operazione che hanno fatto al cinema Odeon di Milano (che diventerà un maxi centro commerciale di lusso nel 2024), sale molto grandi vengono rimpicciolite e si aggiungono un ristorante e altri negozi. Sono operazioni che richiedono investimenti molto pesanti quindi in questo momento è un po’ difficile che si riesca a investire così.

Il cinema è da sempre un’attività che storicamente richiede investimenti importanti, se uno apre un negozio o un bar va avanti 50 anni. Il cinema richiede investimenti costanti, il digitale per esempio è stata una trasformazione che ha creato problemi. I vecchi proiettori a pellicola non avevano problemi, quelli del digitale sono molto delicati e capita spesso che si rompano e abbiano bisogno di assistenza. Lo stesso costo delle nuove casse automatiche, sono tutte innovazioni che hanno comportato nuovi costi di gestione. Sono cose che se le mettiamo tutte insieme fanno una somma abbastanza consistente.

Chi va avanti col cinema ed è sopravvissuto alle crisi che sono subentrate è tutta gente che fa il cinema per passione, come se fosse una malattia. Oggi solo così si può fare cinema se no non si fa. Io che mi occupo del cinema saranno 50 anni, ho iniziato nel ’54-55, mentre facevo l’Università, nel frattempo ho fatto carriera anche come architetto.

La mia è un’attività che dà tante soddisfazioni e preoccupazioni, però quando vedo la sala piena per me è il massimo della gioia, non solo per l’incasso. Spero che i proventi possano ritornare anche se ho i miei dubbi.

Mario Ercole proprietario del Supercinema di Orbetello

 

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