Attualità/

Tomaso Montanari è il nuovo presidente della Fondazione Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia

La manifattura di Doccia è notificata come complesso di eccezionale interesse storico artistico dal 1962 ed è stata acquisita al patrimonio dello Stato nel 2017

Manifattura Dagoty, riassortito a Doccia, Servizio

Il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini ha firmato il decreto di nomina degli organi della ‘Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia’, ente di diritto privato costituito il 19 dicembre 2019 che gestisce l’omonimo museo.

Il decreto attribuisce la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Presidente della Fondazione allo storico dell’arte Tomaso Montanari, mentre consiglieri di amministrazione sono il direttore regionale Musei Toscana del MiBACT, Stefano Casciu, Nicoletta Maraschio, Maurizio Toccafondi e Gianni Pozzi.

La collezione del Museo Richard-Ginori della Manifattura di Doccia è notificata come complesso di eccezionale interesse storico artistico dal 1962 ed è stata acquisita al patrimonio dello Stato nel 2017, per poi essere oggetto di un accordo di valorizzazione siglato nel 2018 tra il MiBACT, la Regione Toscana e il Comune di Sesto Fiorentino, prodromico alla costituzione della Fondazione avvenuta nel dicembre del 2019.

Comprende circa 8000 oggetti in porcellana e maiolica databili dal 1737 al 1990, un’importante raccolta di modelli scultorei in cera, terracotta, gesso e piombo dal XVIII al XX secolo, lastre in metallo incise e pietre litografiche per la stampa dei decori, un archivio di documenti cartacei e disegni, una biblioteca storica, una biblioteca moderna specialistica e una fototeca.

Le dichiarazioni di Tomaso Montanari: “Una sfida straordinaria”

“E’ una sfida straordinaria”. Nominato ieri sera dal ministro della cultura Franceschini alla presidenza della Fondazione Archivio Museo Richard Ginori della manifattura di Doccia , l’ente di diritto privato che gestisce l’omonimo museo, lo storico dell’arte Tomaso Montanari ha commenta così  la scelta del ministro, una decisone “inaspettata” che sottolinea di aver accolto “con sorpresa, ma anche con entusiasmo”. Un impegno a titolo gratuito, dice, “che interpreto come un servizio alla comunità, e alle istituzioni”. Montanari ringrazia il ministro per la fiducia “così come ringrazio il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, l’assessore uscente alla Cultura della Regione Toscana Monica Barni, e il neopresidente Eugenio Giani per l’immediato consenso sul mio nome”. E saluta gli altri membri del cda: Stefano Casciu, Nicoletta Maraschio, Gianni Pozzi e Maurizio Toccafondi, con i quali, sottolinea, “inizia un impegnativo lavoro comune”. Il Museo Ginori, sottolinea il neo presidente, “è una sfida per il territorio della Piana, per il futuro di questa strepitosa storia culturale e sociale, per costruire un’altra idea di museo e di patrimonio”. Da qui il suo impegno programmatico, che prevede come essenziale “un continuo confronto con i cittadini, con le amministrazioni e con le forze sociali e produttive del territorio”, mentre i primi “ineludibili appuntamenti” saranno, spiega, i lavori all’edificio museale e la messa in sicurezza delle collezioni, nonché la definizione del contesto urbanistico e la scelta del direttore. “Questa grande storia popolare ed operaia – conclude – riesce a tenere insieme le idee imprenditoriali del marchese Carlo Ginori e la scultura barocca toscana, i discorsi di don Milani sullo sciopero e le creazioni di Giò Ponti, la nascita del Mutuo Soccorso e le devastazioni della globalizzazione: il museo deve essere capace di raccontare questo intreccio continuo di arte e di lavoro, in una casa comune aperta alla comunità di Sesto, e a tutti. La fabbrica della bellezza, questo è il mio impegno, ritroverà il suo popolo”.

La manifattura di Doccia: un’eccellenza dal 1735

La manifattura di Doccia fu fondata dal marchese Carlo Ginori, il quale nel 1735 iniziò gli esperimenti per fabbricare la porcellana. La fabbrica di Doccia che fu uno dei primi impianti toscani che acquisì una dimensione industriale, nel 1741 ottenne il monopolio per la produzione delle porcellane in Toscana. Il Granduca Pietro Leopoldo di Lorena concesse anche una commessa regolare per la fornitura ufficiale dei servizi da tavola destinati alle residenze granducali.

I più popolari su intoscana