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Toscana al voto il 12 giugno, elezioni amministrative e referendum: Comuni alle urne, quesiti e orario

Oltre 362mila i toscani chiamati a scegliere il nuovo sindaco in 28 comuni. Si vota anche a Pistoia e Lucca. Election day con i 5 quesiti referendari sulla giustizia: cosa si chiede di abrogare

Cinque referendum abrogativi e le elezioni amministrative in 28 comuni, di cui due capoluogo. Il 12 giugno si torna alle urne anche in Toscana, per decidere sui quesiti in tema di giustizia e, per alcuni cittadini, scegliere il nuovo sindaco. Una prova importante per un lungo election day: si vota infatti in una unica giornata, dalle 7 alle 23,  sia per la consultazione referendaria che per la prima tornata delle amministrative.

Le elezioni amministrative in Toscana: i Comuni al voto

Sono 28 i Comuni toscani chiamati al voto domenica 12 giugno per l’elezione diretta dei sindaci che resteranno in carica cinque anni. L’eventuale turno di ballottaggio per i comuni sopra i 15mila abitanti è fissato dopo 14 giorni, domenica 26 giugno. Gli elettori esprimeranno anche le preferenze per i candidati al consiglio comunale.

In Toscana saranno 362.391 gli aventi diritti chiamati a scegliere il nuovo primo cittadino. Si vota in 9 delle 10 province, di cui due capoluoghi: Lucca e Pistoia. Sono 5 i comuni al di sopra dei 15mila abitanti e 23 i piccoli (per i quali non è previsto ballottaggio, ma solo turno unico). Nel dettaglio, i Comuni coinvolti per ogni singola provincia.

  • Nella città metropolitana di Firenze, si vota solo a Rignano sull’Arno.
  • In provincia di Arezzo, sono chiamati al voto i cittadini di Monte San Savino e Montemignaio.
  • Nella provincia di Grosseto, vanno alle urne i comuni di Manciano, Pitigliano e Campagnatico.
  • In provincia di Livorno, elezioni a Campo dell’Elba, Porto Azzurro,  Marciana Marina e Sassetta.
  • Si vota a Lucca città, poi nella provincia: Camaiore, Porcari, Forte dei Marmi e Bagni di Lucca.
  • Per la provincia di Massa-Carrara urne aperte a Carrara, Aulla, Mulazzo e Zeri.
  • Nella provincia di Pisa sono chiamati alle urne i cittadini di Bientina e Riparbella.
  • Si vota a Pistoia città e nella provincia a: Quarrata, Serravalle Pistoiese, San Marcello Piteglio e Marliana.
  • Nella provincia di Siena si va al voto a Montalcino e Sarteano.

Sul sito della Regione Toscana, nelle pagine dell’Osservatorio elettorale, è disponibile un archivio con tutti i risultati elettorali  -aggregati, per provincia e per comune – di tutte le elezioni regionali dal 1970, le provinciali dal 1951, le comunali dal 1946 e le europee dal 1979. Lo storico di tutte le consultazioni elettorali è disponibile anche sul sito del Ministero dell’interno.

I referendum abrogativi: quesiti e quorum

Tutti i toscani aventi diritto al voto sono chiamati ad esprimersi sui 5 quesiti referendari in materia di giustizia ritenuti ammissibili dalla Corte Costituzianale. In principio i quesiti erano di più, ma tre sono stati dichiarati inammissibili dalla Consulta e riguardavano: l’eutanasia, la legalizzazione della coltivazione della cannabis e la responsabilità civile diretta dei magistrati.

Si tratta di un referendum abrogativo, per questo è previsto un quorum affinché sia valido: devono andare alle urne il 50% più uno degli aventi diritto, altrimenti la tornata non è valida. Si mette la X sul “Sì” per chiedere l’abrogazione di quanto spiegato nel quesito, mentre la X va sul “No” per  lasciare tutto com’è.

Ecco i 5 quesiti e la relativa spiegazione:

  1. Incandidabilità dopo la condanna. Il quesito chiede di abrogare la parte della legge Severino che prevede, nel caso di condanna per reati gravi, l’incandidabilità, l’ineleggibilità e la decadenza automatica per parlamentari, membri del governo, consiglieri regionali, sindaci e amministratori locali
  2. Separazione delle carriere. Con questo quesito del referendum si chiede lo stop alla possibilità per i magistrati, durante la propria carriera, di passare dal ruolo di giudice a quello di pubblico ministero (checoordina le indagini e sostiene la parte accusatoria) e viceversa.
  3. Riforma Consiglio Superiore della Magistratura. Il quesito chiede che non ci sia più l’obbligo per un magistrato di raccogliere da 25 a 50 firme per presentare la propria candidatura al Consiglio Superiore della Magistratura.
  4. Custodia cautelare durante le indagini.  Viene chiesto di togliere la “reiterazione del reato” dai motivi per cui i giudici possono disporre la custodia cautelare in carcere o i domiciliari durante le indagini, quindi prima del processo.
  5. Valutazione degli avvocati sui magistrati. Il quesito chiede che gli avvocati, parte di Consigli giudiziari, possano votare in merito alla valutazione dell’operato dei magistrati e della loro professionalità.
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