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Economia circolare, l’esempio toscano: tovaglioli e fazzoletti dalle bucce di arancia

L’azienda svedese Essity da vent’anni in Toscana con 4 stabilimenti nel distretto cartario di Lucca punta sul riciclo, la sostenibilità e processi di lavorazione sempre più rispettosi dell’ambiente

Se pensate che l’unico modo per riutilizzare le bucce di arancia sia quello di gettarle nell’organico o impiegarle per creare simpatiche decorazioni (anzitempo) per Natale siete fuori strada. Gli scarti della lavorazione dell’arancia, insieme a quelli del mais o del caffè diventano invece carta assorbente di qualità. Questo è il risultato di uno dei progetti di economia circolare di Essity, azienda svedese con profonde radici nel distretto cartario di Lucca, leader nella produzione di carta asciugatutto.

I progetti di economia circolare

L’azienda utilizza la materia simile alla cellulosa derivata dagli scarti delle arance per produrre tovaglioli, carta cucina, fazzoletti e carta igienica, risparmiando fino al 15% di materie prime. In questo modo è riuscita ad abbattere il fabbisogno di alberi, riducendo in modo sensibile l’impatto ambientale delle sue cartiere. Il processo di produzione è poi attento all’ambiente. Il vantaggio di questo tipo di lavorazione è che prevede un minor utilizzo di sostanze chimiche rispetto all’impiego del 100% di fibra riciclata. Le bucce vengono infatti trattate senza solventi chimici e utilizzate come nuova materia prima.

Al progetto Crush che, come abbiamo visto, prevede l’utilizzo di residui alimentari per la produzione di carte ecologiche di alta qualità, 100% compostabili, testate dermatologicamente e ipoallergeniche si aggiunge il progetto sui fanghi, realizzato con l’azienda italiana T2d Spa, che li reimpiega per la fabbricazione di materiali per l’edilizia. Questo è stato possibile grazie alla linea di produzione nello stabilimento di Lucca in grado di generare, come scarto, dei fanghi a basso contenuto di acqua.

Il supporto di Invest in Tuscany

L’investimento di 1,5 milioni per questi due progetti di economia circolare è stato possibile anche grazie al supporto della Regione e della sua struttura dedicata Invest in Tuscany. “In questo modo la parte burocratica è stata portata avanti velocemente“, spiega Vittorio Bellucci, direttore dello stabilimento di Collodi (Pistoia). “Essity ha saputo ben usufruire dell’ecosistema creato dalla Regione Toscana“, ha aggiunto Filippo Giabbani, dirigente responsabile di Invest in Tuscany citando “il lavoro di supporto al settore cartario in generale, e il lavoro di disseminazione di opportunità che facciamo. Ogni anno come Regione e Invest in Tuscany pubblichiamo una guida con tutte le opportunità di incentivi e finanziamenti sia governativi che europei“. Nel 2020 sono stati effettuati 69 investimenti diretti esteri in Toscana, per un valore complessivo di circa 1,4 miliardi di euro. Nella prima metà del 2021 sono state 27 le operazioni di investimento in Toscana, di cui 12 da soggetti esteri.

L’azienda in Toscana

Essity è presente in Toscana da circa vent’anni, qui produce i prodotti dei più importanti marchi del settore dell’igiene e della salute (tra questi Tempo e Nuvenia) e ad oggi ha quattro stabilimenti produttivi nella nostra regione tra Collodi, Porcari e Altopascio. Ammonta a circa 12 miliardi di euro il fatturato del 2019 a livello globale, mezzo miliardo prodotto dalla divisione italiana, che conta su 900 dipendenti (600 dei quali sono in Toscana). Negli ultimi due anni Essity Italia ha investito 47 milioni di euro per la realizzazione di un nuovo centro di eccellenza per la produzione di tovaglioli ad Altopascio, in provincia di Lucca, nel cuore del distretto toscano della carta. A cui è seguita una nuova struttura logistica a Porcari nata per razionalizzare la produzione, riducendo al contempo l’impatto ambientale. Qui sarà poi realizzato un polmone verde (circa 4.000 metri quadrati) con alberi di alto fusto, per tutelare le abitazioni circostanti, attraverso una barriera visiva e sonora.

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