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Imprese, la transizione digitale spinge gli investimenti: l’esempio di Pisa

Stando ad un’analisi commissionata dalla Camera di Commercio di Pisa le imprese, dopo gli anni difficili della pandemia, stanno sollevando la testa e tornano a investire grazie all’impulso dato dal digitale. Ora pero servono nuove competenze: ecco le skills richieste

Il digitale può essere la leva per trainare la ripartenza del Paese: le imprese investono sempre di più nella transizione digitale, accrescendo e diversificando le competenze interne e rendendo sempre più tecnologico il know-how che offrono sul mercato. Questo almeno è quanto emerge da un’analisi di Sistema informativo Excelsior analizzati dalla Camera di Commercio di Pisa che ha preso in considerazione anche le attività di investimento del sistema economico in due ambiti fondamentali: il digitale e la transizione green.

Se nel 2020, per effetto dell’emergenza sanitaria, il numero complessivo di entrate programmato dalle imprese si è ridotto di quasi un terzo rispetto al 2019, nell’anno che si è appena concluso invece è aumentato il fabbisogno occupazionale del sistema imprenditoriale con il 59% delle imprese pisane con dipendenti che ha effettuato un’assunzione. Si tratta indubbiamente di segnali rincuoranti che, stando a questa analisi, sono legati soprattutto alla fiducia che le imprese hanno verso il digitale e il green. Sono questi i settori infatti dove le aziende scelgono di investire maggiormente. L’aumento degli investimenti porta anche alla richiesta di nuove risorse, risorse con competenze trasversali e aggiornate.

Trasformazione digitale e investimenti

In provincia di Pisa quattro imprese su dieci che hanno investito in trasformazione digitale hanno puntato sulle modifiche dei modelli di business, con l’adozione di strumenti di digital marketing (il 39% delle aziende, vale a dire +13 punti percentuali rispetto al 2016-2020, o, sotto l’aspetto prettamente tecnologico, sugli strumenti software per l’acquisizione e la gestione di dati (45% +10 punti percentuali rispetto al 2016-2020) sull’acquisizione di reti ad alta velocità (44% +14 punti percentuale rispetto al 2016-2020), sulla robotica avanzata (33% + 12 punti percentuale rispetto al quinquennio precedente). Quote molto elevate, ed in forte crescita rispetto al recente passato, anche per l’adozione di strumenti di lavoro agile (41%, +14 punti) e per il potenziamento dell’area amministrativa/gestionale e giuridico/normativa a seguito della trasformazione digitale (36%, +14 punti).

Ovviamente l’ambito che raccoglie la quota più elevata (il 50% delle imprese che hanno investito) è quello legato all’adozione di nuove regole per sicurezza sanitaria per i lavoratori, uso di nuovi presidi, risk management: +13 punti percentuali.

Servono nuove competenze

“Se è vero che stiamo cominciando ad osservare segnali di ripresa dell’economia provinciale – ha commentato Valter Tamburini, commissario straordinario della Camera di Commercio di Pisa – risulta altrettanto vero che stiamo nel bel mezzo di una fase di transizione nella quale le imprese provano a riorganizzare la loro attività puntando su figure maggiormente qualificate sia sul versante digitale sia della sostenibilità ambientale. Questo quadro – prosegue Tamburini – accresce la distanza tra domanda e offerta di lavoro, tra le nuove competenze richieste dalle imprese e quelle effettivamente reperibili”

Accanto alla capacità di applicare e utilizzare linguaggi informatici e alle competenze digitali, le skill maggiormente richieste – sempre prendendo a riferimento il campione dell’indagine – sono legate per lo più a doti umane ed empatiche. Si tratta di competenze trasversali che vanno dalla capacità di lavorare in gruppo, alla flessibilità ella capacità di adattamento.

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