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Guerra in Ucraina, gli alberghi toscani diventano strutture di prima accoglienza

Firmata una convenzione con gli albergatori per garantire una sistemazione ai cittadini in fuga dalla guerra. Giani: “L’ospitalità nelle strutture ricettive ci consentirà di gestire al meglio l’afflusso che si verificherà sin dai prossimi giorni”

Manifestazione Firenze Ucraina

Arrivi in Italia dall’Ucraina e hai già una casa cui trovare accoglienza in Italia? Se SI, allora contatta l’ufficio immigrazione della questura per avere indicazioni sui prossimi passi da fare, altrimenti recati ad punto accoglienza per essere preso in carico dalla prefettura competente, fare il tampone per accertare la negatività o positiva al Covid-19 e poi trovare alloggio in un albergo sanitario (in caso di positività al covid) o in un albergo di prima accoglienza.

Sono questi i primi passi da fare per chi arriva in Toscana dopo essere fuggito dai territori occupati dell’Ucraina. La Regione aveva individuato, in modo chiaro, le linee guida per l’accoglienza: prima la sistemazione, poi gli aspetti sanitari e quindi l’inserimento sociale e, per i minori, anche quello scolastico. Proprio per rispettare queste indicazioni, oggi, 16 marzo, è stata firmata una convenzione (sottoscritta da Anci, Upi e da tutte le associazioni di categoria degli albergatori) che permette alle strutture ricettive toscane di assicurare una prima accoglienza ai cittadini ucraini in attesa di sistemazione .

Come è apparso chiaro fin dall’inizio della guerra, molte persone si stanno organizzando in modo autonomo attraversando la Polonia e poi la Germania e l’Austria in macchina per raggiungere i propri contatti già stabili in Italia, lo sforzo è tuttavia quello di poter avere traccia di questi arrivi così da garantire a chi ha perso tutto nel proprio Paese di poter accedere ai servizi di prima necessità, dalle cure sanitarie, all’istruzione quando si tratta di bambini in età scolastica.

Uno sforzo che si rende ogni giorno più intenso per l’intensificarsi e l’estendersi del conflitto e al conseguente numero di ucraini in arrivo: ad oggi, solo in Toscana, sono 3.700 ma come ha precisato il presidente della Regione, Eugenio Giani il numero è in costante aumento: “Sin qui – ha aggiunto Giani – gran parte delle sistemazioni sono avvenute in famiglia ma, giorno dopo giorno, aumenta la percentuale di coloro che vengono gestiti da Cas (Centri di accoglienza straordinaria, ndr) e alberghi di prima accoglienza. Per questo è così importante la convenzione firmata: apre uno spazio di ospitalità nelle strutture ricettive che ci consentirà di gestire al meglio l’afflusso che si verificherà sin dai prossimi giorni”.

Le associazioni di categoria degli albergatori firmatarie sono: Confindustria Toscana, Federalberghi-Confcommercio Toscana, Confesercenti Toscana, Cna Toscana, Confartigianato imprese toscana.
La Convenzione approvata stabilisce modalità, condizioni economiche, impegni che regoleranno l’accoglienza presso le strutture ricettive toscane. Ciascuna struttura potrà liberamente aderire alla convenzione sottoscrivendo un apposito modulo nel quale potrà indicare il numero di camere che metterà a disposizione e la tipologia dei servizi offerti.

Da subito  – ha sottolineato l’assessora regionale alla protezione civile Monia Monni –  gli albergatori si sono messi a disposizione dell’emergenza mettendo a disposizione cinque alberghi di protezione civile che hanno già permesso di accogliere 150 persone, in gran parte donne e bambini. Ora il loro apporto aumenterà decisamente aiutandoci così a fronteggiare questa emergenza così anomala: non possiamo sapere quante persone arrivano e quando. La risposta delle strutture ricettive ci permetterà di rispondere quindi con la necessaria flessibilità”.

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